Concorsi fermi, verso 200mila supplenti

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Per il mondo della scuola l’emergenza Coronavirus rischia di trasformarsi in uno tsunami. Alle conseguenze nel breve periodo, che vedono le attività didattiche sospese almeno fino al 3 aprile e l’esame di maturità a forte rischio di semplificazione, potrebbero infatti sommarsi quelle dalla gittata medio-lunga. Se già portare a termine l’anno scolastico 2019/20 sembra sempre più complicato, dopo lo stop ai concorsi da 70mila posti provocato dall’epidemia di Covid-19 anche l’inizio del 2020/21 si annuncia difficoltoso. All’orizzonte si profila un boom di cattedre scoperte e, di conseguenza, di supplenti, che potrebbero raggiungere la quota record di 200mila unità. Un nuovo stress test per la continuità didattica dei ragazzi, già provata da giorni e giorni di lontananza fisica dalle aule e da esperimenti più o meno riusciti di e-learning.

Lo stop ai concorsi

Per i concorsi a cattedra annunciati e rinviati da quasi un anno non c’è pace. Dopo la crisi di governo della scorsa estate, che ha portato all’addio dell’allora ministro leghista Marco Bussetti, e la nuova sosta ai box durante le festività natalizie, dovuta alle dimissioni del suo successore Lorenzo Fioramonti, adesso è l’emergenza Coronavirus a rovinare i piani dell’attuale responsabile dell’Istruzione, Lucia Azzolina (M5S). L’esponente pentastellata avrebbe voluto emanare entro febbraio i bandi dei primi 3 concorsi (su 4) in stand-by, per un totale di 62-64mila nuovi posti da insegnante (a cui se ne sarebbero aggiunti più avanti altri 5mila per i prof di religione). Ma la nuova stretta imposta dal governo a tutti i servizi non essenziali per cercare di arrestare il contagio ha bloccato la sua road map. Facendo slittare il parere del Cspi (Consiglio superiore della pubblica istruzione) sui decreti che disciplinano le selezioni. Non potendo svolgere in presenza la riunione calendarizzata prima per il 4 e poi per il 12 marzo e non avendo a disposizione alternative più tecnlogiche per i collegamenti a distanza, l’organismo consultivo di viale Trastevere ha rinviato infatti a data da destinarsi la propria valutazione sui bandi.

Lo spiraglio per il concorso straordinario

In queste condizioni le probabilità che a settembre le scuole riaprano con 200mila supplenti in classe sono sempre più alte. Considerando, ad esempio, che già quest’anno è stata raggiunta la cifra record di 170mila incarichi a tempo determinato e all’orizzonte ci sono altri 30mila pensionamenti. Uno scenario che almeno teoricamente potrebbe ancora essere evitato, se si realizzassero due condizioni: una macro e l’altra micro.

La prima è che le ultime misure stringenti adottate dal governo per frenare l’epidemia facciano sentire i propri frutti e piano piano si ritorni alla normalità. A questa dovrebbe seguirne, comunque, una seconda: riuscire a effettuare prima dell’estate almeno il concorso straordinario da 24mila posti riservato ai precari con tre anni di servizio maturati tra l’anno scolastico 2008/2009 e il 2019/2020. A giocare a suo favore c’è lo schema ultra-semplificato per la selezione da condurre in porto che, stando al decreto 126/2019, avverrebbe sulla base di una semplice prova scritta al Pc. Da viale Trastevere fanno sapere che anche se si riuscisse a svolgerlo agli inizi di luglio la speranza di vedere in cattedra i vincitori all’inizio dell’anno scolastico 2020/21 ci sarebbero ancora, visto che le immissioni in ruolo si concludono entro il 31 agosto. Ma è una speranza che, in questo momento di crisi, somiglia più a un auspicio che a una reale programmazione.

Rinvio per il quinto ciclo di Tfa
L’emergenza non impatterà solo sui concorsi. Sempre per restare alla professione docente il ministero dell’Istruzione ha disposto lo slittamento al 18 e 19 maggio delle prove di accesso al quinto ciclo di Tfa (Tirocini formativi attivi) con cui si sarebbero abilitati quasi 20mila insegnanti di sostegno. Con un impatto stavolta relativo sull’attualità I vincitori avrebbero dovuto comunque aspettare il 2021/22 per partecipare alla selezione e candidarsi a una cattedra.