Scuole aperte solo in caso di attività «indifferibili»

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Anche presidi e personale Ata potranno lavorare “da remoto” (salvo casi straordinari). A stabilirlo è una norma contenuta nel nuovo decreto legge sull’emergenza coronavirus approvato ieri dal consiglio dei ministri.

Lavoro agile per tutti (o quasi)
Insomma, lavoro agile per tutti (o quasi). Nel decreto infatti sono previste ulteriori misure per il lavoro agile nella Pubblica amministrazione, che consentiranno ad esempio ai dirigenti scolastici di organizzare le attività da remoto e lasciare le scuole aperte solo per le attività “indifferibili”. Come «le aziende agrarie con gli animali, o per esempio se è necessario che un genitore prenda un libro rimasto a scuola: prendendo un appuntamento e con gli opportuni accorgimenti, potrà prenderlo», ha chiarito la ministra Lucia Azzolina.

Fino alla ripresa delle lezioni sarà possibile limitare al massimo le aperture degli edifici. La presenza del personale Ata (Ausiliario, tecnico, amministrativo), sarà prevista solo nei casi di stretta necessità, che saranno individuati dai dirigenti scolastici stessi.

Più fondi per la didattica a distanza
Previsti, poi, 85 milioni per il sostegno alla didattica a distanza. Stanziati 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro, risorse che le scuole potranno utilizzare per acquistare materiali per le pulizie, ma anche saponi e gel igienizzanti. Garantita la salvaguardia delle supplenze brevi: nessuno perderà il posto.

«Il lavoro fatto in questi giorni dal governo è stato complesso – ha spiegato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina -. Per poter intervenire ulteriormente sul fronte del lavoro agile e per limitare alle attività indifferibili le aperture di uffici e scuole era necessaria, ad esempio, una norma primaria. Ringrazio la ministra Fabiana Dadone: abbiamo collaborato per garantire, da un lato, la sicurezza dei dipendenti, dai Ministeri all’ultimo edificio scolastico, dall’altro per preservare il buon andamento dell’amministrazione, come richiede la Costituzione. Importante anche il sostegno alle famiglie, attraverso i buoni per le baby sitter e i congedi parentali, necessari in questa fase di interruzione delle attività didattiche e dei servizi educativi».

Più formazione dei docenti
Gli 85 milioni deliberati serviranno ad agevolare il lavoro delle scuole che si stanno dotando di piattaforme e di strumenti digitali per l’apprendimento a distanza o che stanno potenziando gli strumenti che avevano già a loro disposizione. Queste risorse serviranno «anche per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti dispositivi digitali per l’utilizzo delle piattaforme per la didattica a distanza e per la connessione alla Rete». Una parte degli stanziamenti sarà destinata, poi, alla formazione del personale scolastico sul fronte della didattica a distanza.