Didattica a distanza, all’appello mancano 46mila tablet

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Il passaggio dalle lezioni in presenza alla didattica a distanza sconta il digital divide che attanaglia le famiglie italiane. In base a una prima rilevazione del ministero dell’Istruzione sono oltre 46mila i tablet che mancano all’appello tra docenti e famiglie. Lo conferma una nota ministeriale che, per superare le polemiche avanzate nei giorni scorsi dai sindacati , ricorda che il monitoraggio sull’e-learning (che si concluderà oggi) ha « il solo scopo di verificare le necessità e i bisogni delle scuole per poterle aiutare in quanto non abbiamo alcun dato sulla situazione reale».

I primi dati
Al 17 marzo – fa sapere il ministero – sono arrivate richieste per oltre 46.152 tablet da assegnare a famiglie e docenti in difficoltà. Ma la ricognizione prosegue. Sebbene la data di scadenza sia oggi da viale Trastevere precisano che «i termini in scadenza sono assolutamente indicativi», tant’è che gli istituti scolastici «potranno aderire all’indagine non appena avranno la possibilità di farlo».

Lo scopo dell’indagine
La scelta del ministero di avviare una ricognizione sulla didattica a distanza non è piaciuta ai sindacati. Per tranquillizzarli la nota ministeriale ricorda che «lo scopo è esclusivamente quello di ottenere una panoramica nazionale che consenta di aiutare le istituzioni scolastiche, anche in rapporto ad eventuali fondi che saranno messi a disposizione dal Governo». Ad esempio gli 85 milioni stanziati dal decreto “Cura Italia”.
Come ci siamo già detti chiediamo l’aiuto di tutti per segnalarci situazioni di difficoltà.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Vi ringrazio per quanto state facendo.

L’appello a sfruttare le potenzialità del web
In un’altra nota lo stesso ministero dell’Istruzione invita di nuovo gli insegnanti a non limitarsi ad assegnare ai bambini e ai ragazzi compiti da svolgere a casa. Sottolineando che che «uno degli aspetti più importanti in questa delicata fase d’emergenza è mantenere la socializzazione. Potrebbe sembrare un paradosso, ma le richieste che le famiglie rivolgono alle scuole vanno oltre ai compiti e alle lezioni a distanza, cercano infatti un rapporto più intenso e ravvicinato, seppur nella virtualità dettata dal momento».