Anno scolastico salvo Ma la maturità sarà semplificata

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

La sempre più probabile proroga della sospensione delle attività didattiche, dal 3 aprile ad almeno fino a dopo Pasqua, legata all’emergenza coronavirus, non inciderà sulla validità dell’anno scolastico: i periodi di stop “forzato”, infatti, ha già chiarito il ministero dell’Istruzione, non influiranno sulla validità dell’anno (che quindi sarà considerato valido anche se non si raggiungeranno, come ormai sembra scontato, i 200 giorni di lezioni previsti dall’attuale normativa).

Anche l’altro requisito, oggi stabilito dalle norme per considerare regolare, ai fini della valutazione finale, l’anno sui banchi, vale a dire la frequenza dei ¾ del monte ore annuale personalizzato non dovrebbe avere conseguenze negative sul percorso degli studenti, vista l’attuale fase di emergenza sanitaria (si chiarirà, probabilmente con indicazioni successive, che si tratta di monte ore effettivamente svolto dall’istituto). Insomma, l’anno scolastico «è valido a tutti gli effetti», chiosa il capo dell’Associazione nazionale presidi, l’Anp, Antonello Giannelli.

Semmai, i problemi che comporta la sospensione delle attività didattiche e l’ampio ricorso al “lavoro da remoto”, riguarderanno la preparazione dei ragazzi (in attesa di capire se decolli o meno la didattica a distanza) e gli adempimenti amministrativi (tra cui i nuovi concorsi) in vista del prossimo 1° settembre.

I temi sono diversi, ma due sono molto delicati. Il primo riguarda i circa 500mila studenti del quinto anno chiamati ad affrontare il nuovo esame di Stato, che scatterà il 17 giugno con la prova d’italiano. Ebbene, per accedere alla maturità, la normativa attuale, prevede oltre alla frequenza dei già citati ¾ del monte ore annuale personalizzato, la sufficienza in tutte le discipline, condotta compresa (è ammessa una insufficienza), la partecipazione obbligatoria alle prove Invalsi e lo svolgimento delle ore minime di alternanza scuola-lavoro (almeno 210 ore nell’ultimo triennio degli istituti professionali, 150 nei tecnici, 90 nei licei). Tra le ipotesi in circolazione, mai smentite dal ministero dell’Istruzione, ci sarebbe il sempre più probabile stop all’obbligatorietà della scuola-lavoro, visto il sostanziale fermo delle attività esterne, in azienda, a oggi bloccate fino al 3 aprile. Anche sull’Invalsi si dovrebbe procedere a slegarlo dall’esame di Stato: qui, tuttavia, una decisione finale non è ancora stata presa per via delle divergenze di opinioni all’interno della maggioranza (peraltro l’Invalsi, da quanto si apprende, è pronto, con diverse soluzioni tecnologiche, a far svolgere regolarmente le prove agli studenti di classe quinta, quando e se sarà possibile).

A oggi una decisione ufficiale sulla maturità 2020 ancora non è stata presa. Molto dipenderà dall’andamento dell’emergenza sanitaria. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha ribadito che l’esame di Stato deve essere serio e rigoroso, ma certamente dovrà tener conto dell’attuale, e inedita, situazione. Va anche ricordato che le prove di maturità, dopo le ultime riforme, rappresentano ora una minima parte dell’Esame, considerato il peso crescente del credito scolastico (il percorso fatto dallo studente negli ultimi tre anni).

Anche in ragione di ciò, tra le proposte per “semplificare” l’esame c’è quella di puntare su commissioni costituite da soli membri interni, più presidente esterno (oggi, i commissari sono tre interni, tre esterni, oltre al presidente esterno). Le stesse commissioni composte in pratica dai professori dei ragazzi, è un’altra ipotesi, potrebbero correggere le prove che resterebbero perciò nazionali.

La seconda urgenza sono i concorsi per oltre 60mila cattedre, più volte annunciati, e non ancora banditi. Se ne riparlerà, forse, per fine maggio, inizi di giugno. Per alcuni, troppo tardi; e con il rischio di trovarsi a settembre con il record di 200mila supplenti (si veda il Sole24Ore di lunedì). La ministra Azzolina è più fiduciosa, punta a fare presto, e a stabilizzare i primi precari con l’avvio del nuovo anno. Emergenza coronavirus, permettendo.