Didattica a distanza, come rimodulare la progettazione delle attività didattiche. Modello in PDF

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

La Circolare ministeriale del ministero dell’Istruzione del 17 marzo 2020, con oggetto “emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus.

Si allega modello di Ri-progettazionePrime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza”, tentando di mettere a regime ciò che, quasi spontaneamente, si è attivato in tutte le scuole italiane, tra le altre tematiche oggetto di attenzione si sofferma su la “Progettazione delle attività”.

Già le istruzioni operative del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 sottolineano due elementi fondamentali. Da un lato la necessità di una programmazione delle attività a distanza; dall’altro l’esigenza di considerare la didattica a distanza non solo come trasmissione di compiti da svolgere, ma come un percorso completo e complesso. E dal momento che si rivaluta l’azione e che finisce con l’essere considerata un eccezionalità, “va esercitata una necessaria attività di programmazione” […]. “Le istituzioni scolastiche e i loro docenti stanno intraprendendo una varietà di iniziative, che vanno dalla mera trasmissione di materiali (da abbandonarsi progressivamente, in quanto non assimilabile alla didattica a distanza), alla registrazione delle lezioni, all’utilizzo di piattaforme per la didattica a distanza (…) Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.”

Di fatto, sia il DPCM dell’8 marzo 2020 che la Circolare del 17 marzo 2020, evidenziando, al di là delle sterili polemiche cavalcate, irragionevolmente, dai soliti “so tutto io”, quanto sia fondamentale e indifferibile ai fini di un’azione incisiva della didattica, anche all’epoca del Coronavirus, la progettazione delle attività.

Recita la circolare: “affinché le attività finora svolte non diventino – nella diversità che caratterizza l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento – esperienze scollegate le une dalle altre, appare opportuno suggerire di riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze”.

Che dire, rispetto alle polemiche puerili che non servono alla scuola e, più ancora, danneggiano la percezione della qualità dell’azione educativa-formativa del valido corpo docente che, con abnegazione, si sta spedendo e sta scommettendo in questa nuova e improvvisa avventura.

Come non essere d’accordo e non condividere appieno l’importanza della rimodulazione della progettazione delle attività che ogni docente, prescindendo il formalismo di specie, sta già valutando, giornalmente, con attenzione alle attività didattiche, ai materiali di studio e alla tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni. La circolare è solo una formalità, la costante interazione tra i docenti, invece, risulta “essenziale per assicurare organicità al lavoro che ciascun docente svolge nei contesti di didattica a distanza e per far sì che i colleghi meno esperti possano sentirsi ed essere supportati e stimolati a procedere in autonomia”.

Cosa molto strana, sino ad adesso, si è considerato lo stesso strumento telematico come l’unico strumento per garantire il contatto e l’interazione a distanza con gli studenti. In pochi, per la verità, hanno pensato, e dovrebbero cominciare a farlo, come lo strumento indispensabile per favorire il contatto, la relazione e la co–progettazione in itinere tra i docenti di uno stesso team o consiglio di classe. Ciò per rendere più agevole il lavoro degli insegnanti (alla ricerca del cosa fare, del come farlo, del come verificare e, infine, del come valutare), evitando che si navighi a vista, che si determinino sovrapposizioni, che l’intervento didattico si riduca esclusivamente ad assegnare compiti (neppure concordati tra i vari docenti).

Non disquisendo più sul merito della circolare, alcune considerazioni vanno comunque esperite.

Innanzitutto, la prima riguarda la motivazione profonda della rivisitazione della progettazione e del processo di apprendimento: è indispensabile al fine di valorizzare la fase diagnostica e di renderla funzionale a un successivo percorso più flessibile e continuativo, consentendo anche la realizzazione di una didattica più personalizzata, in epoca di Coronavirus. Ciò anche in risposta alle richieste del ministro che chiede di avere particolare attenzione per i soggetti con disabilità e per i BES. Altra motivazione va ricercata nel necessario miglioramento del processo di apprendimento che bisogna garantire allo studente (proprio al singolare) con ritmi più funzionali alla mutata erogazione della didattica. Poi, considerato che l’approccio allo studente e alla didattica è notevolmente diverso, causa proprio questo mai sperimentato viaggio nel mondo della tecnologia, sarebbe necessario e auspicabile il superamento di meccanismi di valutazione rigidi e a tratti penalizzanti; ciò anche per agevolare il processo teso a porre in essere attività finalizzate ad affrontare con tempestività ed efficacia le difficoltà di apprendimento; la precoce attivazione e diversificazione delle iniziative per alunni BES e diversamente abili che possono essere realizzate in tempi meno pressanti e anche in forma di tutorato.

Patto di corresponsabilità e riprogettazione

La didattica a distanza, molto più di quella in presenza a scuola, implica un coinvolgimento attivo individuale importante, sul quale i docenti non hanno possibilità di intervenire se non riprogettando e riadattando competenze, abilità e conoscenze anche se, per lo più, le competenze dovrebbero rimanere invariate mentre le abilità e le conoscenze potrebbero essere diverse. Si ricorda, infatti, che al dovere della scuola di attivare le modalità di didattica a distanza, modificando, talvolta profondamente la progettazione approvata ad inizio anno, corrisponde il dovere di partecipazione per gli studenti che sarà tanto maggiore quanto più adeguato sarà la rimodulata azione educativa-formativa.

Potenziamento dell’attività didattica

La didattica a distanza, già messa a sistema, con compiutezza e talvolta scientificità, per la quasi totalità delle scuole italiane, deve, e non può, essere potenziata con le seguenti modalità: 1) riprogettazione disciplinare a cura dei singoli dipartimenti (delle Interclassi alla Primaria, dell’Intersezione all’Infanzia), fermi restando gli obiettivi imprescindibili di ciascuna materia; 2) coordinamento dei docenti di sostegno con i docenti curricolari al fine di predisporre materiali didattici e strumenti di apprendimento coerenti con gli obiettivi dei singoli PEI; 3) coordinamento tra docenti, team digitale e animatore digitale, al fine di predisporre materiali didattici e video lezioni; 4) predisposizione di un calendario settimanale di lezioni online a cura dei singoli CdC, CdI e CdI (Infanzia), in coerenza con: l’orario curricolare dei singoli docenti; la concreta sostenibilità della lezione a distanza da parte degli studenti; l’equilibrio complessivo delle discipline.

Verifica e valutazione nel riadattamento della progettazione

La circolare ministeriale del 9 marzo, complementare a quella del 17 marzo 2020, affida la valutazione alla competenza e alla libertà di insegnamento del docente, ferma restando la coerenza con gli obiettivi fissati in sede di progettazione disciplinare. All’interno della didattica a distanza possono configurarsi momenti valutativi di vario tipo, nell’ottica di una misurazione complessiva del rendimento, dell’impegno, della partecipazione al dialogo educativo. A titolo di esempio: colloqui e verifiche orali in videoconferenza, alla presenza di due o più studenti; test a tempo; verifiche e prove scritte, incluse simulazioni di prove d’esame, consegnate tramite classe virtuale, mail e simili; rilevazione della presenza e della fattiva partecipazione alle lezioni online; puntualità nel rispetto delle scadenze; cura nello svolgimento e nella consegna degli elaborati.

La progettazione vera salvezza della didattica a distanza

La progettazione, oggi, a differenza dal come la si intendeva prima, è definita come un’attività solo in parzialmente capace di anticipare tutte gli atti essenziali a far sì che un obiettivo possa essere raggiunto. Essa si configura più come un’attività continua di modulazione e ridefinizione dei mezzi e dei fini in corso d’opera (Schön, 1993). La progettazione è sempre più decritta come un’azione riflessiva e sociale (Fabbri, 2007). A esempio, per l’insegnante, la progettazione è un’attività professionale ad alto contenuto relazionale e negoziale che chiama in causa non solo gli studenti, ma anche i colleghi, le famiglie, l’istituzione. Il lavoro in classe, le riunioni, i consigli di classe, si configurano metaforicamente come la “pianura paludosa dove le situazioni sono grovigli fuorvianti che non si prestano a soluzioni tecniche” (Schön, 1993, p. 69).

È evidente, dunque, che è poco opportuno usare il termine ‘progettazione’ nella sua declinazione al singolare, apparendo assai più utile parlare di ‘pratiche di progettazione’ in quanto le comunità scolastica e i docenti scelgono strategie progettuali diversi anche se condividono la medesima mission (trasformare intenzionalmente un evento, un’esperienza, un fenomeno). Cambiando, come sta avvenendo con l’introduzione della solita didattica on line, gli attori, le regole di accesso ai saperi, alle conoscenze e alle competenze, cambiando i saperi e le altre variabili che definiscono il sistema dell’istruzione entro cui l’attività ha preso forma, è evidente che muta anche la logica progettuale, cambiano i mezzi e mutano i fini.

Ruoli di coordinamento nella fase di riprogettazione

La quotidianità scolastica a distanza presuppone una forte azione di coordinamento da parte di figure specifiche. Ciò è indispensabile per definire meglio l’intervento di riprogettazione delle attività didattiche in ragione di questa “emergenza educativa”. Tra questi, ad esempio, i coordinatori di dipartimento ai quali sono demandati compiti di promozione della riprogettazione disciplinare; promozione delle iniziative didattiche in relazione alle singole discipline; facilitatori nella cooperazione e nella sinergia tra e docenti del dipartimento. E, poi, i coordinatori di classe/ interclasse/ intersezione i quali condividono con i rispettivi CdC il quadro settimanale delle lezioni online e ne informano la Dirigente; riportano alla Dirigente e ai rappresentanti di classe (genitori e studenti) il consuntivo settimanale delle attività svolte dal CdC, attingendo le informazioni dal RE; monitorano gli strumenti e le misure adottati dal CdC per gli studenti con BES, in coerenza con quanto concordato nei singoli PDP. Ed, infine, la funzione strumentale che sovrintende alla gestione del PTOF, il quale svolge compiti di coordinamento e di raccordo per assicurare unitarietà tra curriculo d’istituto, progettazione per competenze e riadattamento della progettazione delle attività.

Come e dove intervenire per l’adeguamento della programmazione

La programmazione deve tenere, necessariamente, conto di quanto già definito a livello di curricolo d’istituto e deve essere fatta propria da ciascun insegnate per quanto riguarda la propria disciplina / educazione tenendo in considerazione la programmazione del curriculo di Istituto per come formulato ad inizio d’anno scolastico.

Nel documento devono essere riportati gli adattamenti introdotti a seguito dell’attivazione della didattica a distanza, con l’indicazione esatta del giorno di attivazione. Vanno indicati il nome del docente, l’ordine di scuola, il plesso, la classe, la sezione e il nome della disciplina o dell’educazione. Una sezione deve essere dedicata alle competenze, abilità e conoscenze modificati rispetto alla programmazione prevista nel curricolo. Per lo più le competenze dovrebbero rimanere invariate mentre le abilità e le conoscenze potrebbero essere diverse. Vanno, altresì, indicate le competenze chiave per l’apprendimento permanente: 1. competenza alfabetica funzionale. – 2. competenza multilinguistica. – 3. competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria. – 4. competenza digitale. – 5. competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare. – 6. competenza in materia di cittadinanza. – 7. competenza imprenditoriale. – 8. competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

Una sezione deve essere riservata per indicare, analiticamente, il materiali di studio che verranno proposti, come ad esempio, libro di testo parte digitale, schede, materiali prodotti dall’insegnate, visione di filmati, documentari, lezioni registrate dalla RAI, YouTube, Treccani.

Una sezione è destinata alla tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni con la specifica della frequenza. Si annoterà, dunque, se si tratta di videolezioni, chat, restituzione degli elaborati corretti tramite posta elettronica, chiamate vocali di gruppo, chiamate vocali di gruppo.

Non bisogna trascurare di indicare su cosa si opera: piattaforme, strumenti, canali di comunicazione utilizzati, come le e-mail, le aule virtuali del Registro elettronico, la didattica del registro elettronico, Google education, Moodle, Teams di office 365, CISCO WebEx, WhatsApp, Trello, Skype, Twitch, Telegram, Edmodo, Zoom, WeChat, Weschool, GoToMeeting, Discord.

Una sezione sarà dedicata al vero strumento obbligatorio, ossia all’Agenda del Registro elettronico. Nel riprogettare si avrà cura di indicare il modo nel quale si intende adoperare lo strumento, la frequenza e se si intende annotare anche la tipologia di verifica e la relativa valutazione (cosa assai auspicabile).

Impossibile trascurare in che modalità avverrà la verifica formativa. Si consiglia di effettuarla attraverso la restituzione degli elaborati corretti, i colloqui via Skype, il rispetto dei tempi di consegna, il livello di interazione, i test on line e ogni altro strumento inizialmente previsto nella progettazione e ancora utilizzabile nonostante la didattica on line.

Si ricorda agli insegnanti la necessità della cura della personalizzazione per gli allievi DSA e con Bisogni educativi non certificati. Nella sezione è necessario ripotare gli strumenti compensativi e dispensati proposti o utilizzati.

Per gli studenti con disabilità è necessario proporre una modifica del PEI, relativo al contributo della disciplina, in coordinazione con l’insegnante di sostegno e gli altri docenti del CdC.

Trattandosi di una programmazione con modalità didattica nuova, pur tenendo conto dell’esperienza maturata, è necessario un confronto diretto e continuo e, principalmente, una sinergia di forze.

Le indicazioni utili per gli studenti

Infine, si suggerisce di indicare, in una sezione specifica e conclusiva, i consigli da suggerire ai propri studenti e, nel caso di alunni del ciclo di base, ad essi per mezzo dei genitori.

Per esempio, tra i consigli per gli studenti si potrebbe indicare che vanno seguite in modo scrupoloso le attività a distanza proposte dai docenti nelle varie modalità (Piattaforma, Registro elettronico); che è fondamentale procedere anche autonomamente nello studio e nell’approfondimento, leggendo libri, consultando spontaneamente i manuali, sia per ripassare argomenti già svolti sui quali non ci si sente sicuri, sia per approfondire nuove tematiche; che ogni studente è protagonista del proprio apprendimento ed è chiamato a viverlo in modo responsabile, curioso, libero, ora più che mai.

Sarebbe interessante che la riprogettazione contenesse i riferimenti al come, lo studente, debba riorganizzare le giornate e lo studio. Una sorta di guida. È necessario suggerire di organizzate la giornata come se gli stessi vadano regolarmente a scuola (esempio: datevi ogni giorno dei tempi e dei ritmi di lavoro, sia nelle materie di indirizzo, sia in quelle non di indirizzo, sia il mattino, sia il pomeriggio). Sarebbe necessario fornire indicazioni sull’accesso alla piattaforma e sul come eseguire regolarmente le attività in essa proposte (anche con l’utilizzo di smartphone) senza che si abbandoni il regolare progetto formativo ed educativo. La scuola è viva, lo è grazie al contributo di tutti. Si hanno le carte in regola e la volontà, la determinazione e la voglia di fare, per non soccombere sotto il peso dell’indifferenza, dell’ipocrisia e della resa!