Niente soldi a pioggia per i pc

da ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Fondi in arrivo alle scuole per aiutare gli studenti di famiglie povere a dotarsi di pc così da poter seguire le lezioni a distanza. Ma non saranno distribuiti a pioggia. Il riparto, complessivamente per la didattica a distanza sono stati stanziati 85 milioni di euro, sarà fatto in base all’indice Ocse Escs, più strutturato, secondo i tecnici dell’Istruzione, rispetto a quello Istat visto che tiene conto non solo del reddito della famiglia, ma anche del titolo di studio e del possesso di strumentazioni informatiche. A prevederlo, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, è il decreto del ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, atteso per oggi alla firma. In arrivo anche un secondo decreto, che impegna 43,5 milioni di euro per le attività di pulizie straordinarie degli ambienti scolastici. E una circolare con le indicazioni più operative a dirigenti e docenti. Il pacchetto attua l’ultimo decreto governativo contenente le misure di contrasto all’epidemia da coronavirus.

Un’emergenza che potrebbe protrarsi ben oltre il 3 aprile. «Quando ho capito di non avere la certezza di quando risentiremo la campanella delle scuole suonare, ho pensato che non avevamo alternative e siamo partiti con la didattica a distanza», ha detto la Azzolina ieri, ammettendo dunque che il governo non ha escluso sin dall’inizio che le scuole possano anche non riaprire o comunque aprire ad anno scolastico quasi concluso.

L’articolo 120 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 ha previsto lo stanziamento di 85 milioni così suddivisi: 10 milioni, per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi immediatamente di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, o di potenziare quelli già in dotazione, nel rispetto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilità; 70 milioni, per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme e degli strumenti digitali di cui alla lettera a), nonché per la necessaria connettività di rete; altri 5 milioni per formare il personale scolastico sulle metodologie e le tecniche per la didattica a distanza.

Il decreto utilizza, per il riparto fra le istituzioni scolastiche, non solo il dato del numero degli studenti ma anche quello relativo allo status socio-economico delle famiglie di appartenenza degli studenti utilizzando l’indicatore Ocse Escs. L’obiettivo è di intercettare maggiormente il fabbisogno delle scuole con popolazione scolastica in situazioni socio-economiche di maggior difficoltà e, quindi, più bisognose di dispositivi digitali per la didattica a distanza da dare in comodato d’uso agli studenti. Niente fondi a pioggia, dunque, ma una ripartizione che dovrebbe farsi carico della condizione reale degli studenti. Il decreto detterà anche i criteri per l’assegnazione alle direzioni scolastiche regionali dei mille assistenti tecnici, che dovranno essere impegnati per l’anno in corso a supporto in particolare delle scuole del primo ciclo in difficoltà con la didattica a distanza.

Per venire ulteriormente incontro a esigenze più specifiche di dotazioni digitali a seguito di situazioni di particolare emergenza educativa, segnalate dalle istituzioni scolastiche, connesse con l’emergenza sanitaria da Covid-19, lo schema di decreto prevede un incremento di 2 milioni di risorse (disponibili ad oggi nell’ambito del PNSD) a favore del c.d. Fondo per l’emergenza del Piano scuola digitale.

Il secondo decreto disciplina invece la ripartizione dei 43,5 milioni per le pulizie straordinari delle strutture e la fornitura di saponi/gel igienizzanti per il rientro.