E-learning, sette scuole su dieci hanno scenari innovativi

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Robotica, storytelling, pensiero computazionale, elettronica. Le scuole italiane con scenari didattici innovativi sono il 78,44%. Quasi tutte, il 98,6%, hanno le classi collegate al registro elettronico, rispetto al 50% del 2015, prima dell’approvazione del Piano nazionale scuola digitale del Miur. Da allora i progressi degli istituti hanno interessato anche la connettività, balzata dal 35% delle aule a ben il 93,70%, e le Lim, che si trovano ora nel 91,95% delle classi rispetto ai precedenti 26%. E nei servizi ci comunicazione online tra scuola e famiglia, presenti nel 97,72% degli istituti contro il 50% nel 2015. Miglioramenti particolarmente evidenti confrontando i dati relativi all’anno scolastico passato, 2017/18 con quelli aggiornati a dicembre 2019. In un solo anno, infatti, sono cresciute le dotazioni tecnologiche delle scuole del primo e del secondo ciclo, arrivando rispettivamente a quota 66,4% e 57,1% (erano 63,3% e 52,2%).

Il registro elettronico nel primo ciclo è passato dall’86,6% delle scuole al 92,4%, nel secondo ciclo dal 94,25 al 96,6%. Le competenze digitali degli studenti interessano l’82,8% delle primarie e delle medie e l’83,5% delle superiori per la cittadinanza digitale, rispetto al 78,6% e al 79,1% dell’anno precedente. Mentre il coding al primo ciclo è stato praticato dal 79,6% delle scuole rispetto al 77,4% del 2017/18 e dal 60,9% del secondo ciclo rispetto al precedente 57,4%. In media negli ultimi tre anni il Miur ha finanziato 4,8 ambienti didattici digitali per ciascuna scuola, dotati anche di dispositivi per la didattica a distanza: complessivamente si arriva a 39.685. Un avanzamento dell’Italia nella didattica digitale e innovativa registrata anche dalla Commissione europea nella seconda indagine sull’uso delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione nelle scuole italiane, presentata a marzo 2019. Non solo le scuole italiane con strumentazione e connessione internet superano la media degli altri Paesi europei. Ma anche la velocità di connessione a internet premia l’Italia. Alla primaria sul segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps la media italiana è del 32% contro 30% Ue.

Alla secondaria di primo grado l’Italia è in linea con la media europea sia per quanto riguarda il segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps, sia sul segmento 30-100 (30%). Alle superiori sul segmento di velocità che va dai 10 ai 30 mbps la media italiana è di lievemente superiore a quella europea (20% contro 19%), sul segmento 30-100 mbps si attesta ben al di sopra della media europea (62% contro il 50%). Allineati alla media europea gli studenti italiani per l’utilizzo di strumenti digitali a scopo didattico durante le lezioni. Alle medie, ad esempio, usano laptop il 12% come i compagni europei, mentre il tablet lo utilizza l’11% contro l’8% dell’Europa.

Alle superiori lo smartphone nella Ue interessa il 53% degli studenti contro il 43% degli italiani, il laptop il 15% rispetto al nostro 12%. Docenti italiani, infine, più formati all’uso delle tecnologie digitali e delle relative applicazioni e strumentazioni rispetto alla media dei colleghi Ue in tutti i gradi di scuola. Crescono in Italia, più della media Ocse, anche gli indici relativi alle risorse educative messe a disposizione dalle scuole: 34 contro il 32 della media dei sistemi scolastici Ocse. Così come la disponibilità di strumenti informatici con un indice di 40 contro il 39 Ocse.