Dad, mancano 46 mila tablet E il monitoraggio va avanti

da ItaliaOggi

Emanuela Micucci

All’appello mancano 46 mila tablet. Almeno. Arranca senza pc o tablet la didattica a distanza sostitutiva di quella frontale in questi mesi di emergenza cornavirus e sospensione delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado. «A oggi (17 marzo, n.d.r.) sono arrivate al ministero dell’istruzione richieste per oltre 46.151 tablet da assegnare a famiglie e docenti in difficoltà», spiega il capo dipartimento Giovanna Boda che coordina la task force emergenze educative.

Il dato emerge nell’indagine ministeriale sulle modalità di realizzazione delle didattica a distanza, ufficialmente conclusasi il 18 marzo, sebbene questa scadenza sia indicativa, precisa Boda. «Le scuole», infatti, «potranno aderire all’indagine non appena avranno la possibilità di farlo». Un monitoraggio di emergenze «con il solo scopo di verificare le necessità e i bisogni delle scuole». Per aiutarle. «Anche in rapporto ad eventuali fondi che saranno messi a disposizione dal governo», sottolinea. E il soccorso del Miur si complica se a studenti e insegnati mancano addirittura gli strumenti informatici di base per la didattica a distanza.

Infatti, 46.152 richieste di tablet vuol dire che decine di migliaia di alunni che in questi giorni non riescono a seguire come gli altri le lezioni e docenti impossibilitati a svolgerle come vorrebbero. Non solo. Se i computer ci sono, sono obsoleti, con software e sistemi operativi inadeguati.