Scuole chiuse per coronavirus, ipotesi nuovi calendari: in classe fino a luglio

da Il Messaggero

ROMA Tutti in classe fino a luglio e (o) in anticipo sul prossimo anno con le scuole aperte dal 1 settembre. Il ministero sta rivedendo i calendari scolastici per recuperare le lezioni perdute in piena emergenza da Covid-19 e intanto arriva la conferma sulla maturità: a far l’esame ci saranno solo docenti interni alle singole classi. Il ritorno tra i banchi, per gli 8 milioni di studenti italiani, ancora non è previsto: la ministra all’istruzione Lucia Azzolina, intervenuta ieri in Senato, ha spiegato che si tornerà «solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza». Per ora quindi non c’è una data, l’unica certezza è che la chiusura fissata al 3 aprile sarà prorogata a breve.

RECUPERO
Si guarda alle modalità di recupero delle lezioni saltate e nuovi criteri per dare i voti ai ragazzi che continuano comunque a studiare tramite la didattica a distanza: il ministero, come ha spiegato Azzolina, è al lavoro per definire nuove modalità per la valutazione di fine anno nelle classi cosiddette intermedie, quelle che non hanno gli esami finali, e di recupero dei programmi. L’idea è quella di avviare, non appena possibile, corsi di recupero pomeridiani e comunque di valutare la partecipazione dei ragazzi alle lezioni online, considerando il programma realmente svolto con la classe. Saranno rivisti anche i requisiti di accesso agli esami di Stato, per la terza media e la maturità, e la struttura dell’esame del diploma che avrà solo membri interni in commissione.
Non è ancora stata fissata la data di rientro tra i banchi, per la quale sarà necessario considerare il parere della comunità medico scientifica in base ai dati sull’andamento del contagio, e potrebbe variare anche quella di fine lezioni a giugno o addirittura quella di avvio del prossimo anno scolastico a settembre. Il Miur sta infatti lavorando alla «ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni». Che cosa significa? Il calendario scolastico, da anni stabilito dalle singole Regioni, potrebbe variare in base alle necessità dei territori. Potrebbe quindi rendersi necessario tenere aperte le scuole fino a fine giugno, se non addirittura a luglio, sempre nel rispetto delle prerogative delle Regioni: vale a dire ad esempio che nelle Regioni più calde come la Sicilia, dove è complicato far lezione in estate con le temperature decisamente elevate, questa opzione potrebbe essere scartata.

ANTICIPO
Allo studio anche la possibilità di far partire le lezioni del prossimo anno scolastico il 1 settembre. Per riuscirci sarà necessario avere tutti i docenti in cattedra in anticipo: una missione quasi impossibile per la scuola, anche per questo le procedure di mobilità partiranno a breve e comunque in anticipo rispetto al passato. Si sta giocando, infatti, una corsa contro il tempo per assicurarsi che la didattica vada avanti. Nelle scuole le lezioni vanno avanti, tra tante difficoltà, in modalità online: un sistema da perfezionare nel tempo anche per garantire le stesse possibilità a tutti.
In questo senso va il decreto, firmato ieri dalla ministra Azzolina, per distribuire alle scuole 85milioni sulla didattica a distanza, previsti nel decreto Cura Italia: 10 milioni serviranno alle scuole per l’acquisto delle piattaforme e-learning e degli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza, anche per l’accessibilità dei ragazzi con disabilità, e 70 milioni saranno utilizzati per mettere a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso gratuito, i dispositivi digitali necessari per seguire le lezioni da casa mentre 5 milioni serviranno a formare il personale scolastico. Il tema della formazione dei docenti sta emergendo in queste ultime settimane in cui gli insegnanti, per la prima volta, si sono ritrovati a dover fare lezione con strumenti spesso mai utilizzati prima.