Didattica a distanza: è possibile valutare gli studenti con i voti? Docenti, genitori e pedagogisti a confronto

da Orizzontescuola

di redazione

Valutazione: voto si, voto no. Pedagogisti, docenti genitori e dirigenti: visioni a confronto.

Ne parla Repubblica.

Pedagogisti

La valutazione in decimi, in questa fase emergenziale, va abbandonata e bisogna adottare la valutazione formativa, secondo cui bisogna si parte dagli errori degli alunni per farglieli superrare mediante ulteriori proposte didattiche. Così afferma Ira Vannini, docente di Pedagogia sperimentale dell’Università di Bologna:

In una situazione di questo genere meglio rinunciare ai voti per puntare su una valutazione di tipo formativo, contemplata nella nostra normativa. Cosa vuole dire? Che l’insegnante parte dagli errori che l’alunno sta facendo e costruisce ulteriori proposte didattiche per sostenerlo. Questo ora può aiutare i ragazzi”

Alcuni altri pedagogisti, invece, pensano di fermarsi alle valutazione del primo quadrimestre, prosegue la Vannini. In alternativa, la stessa afferma di ricorrere al maestro Alberto Manzi che giudicava così: fa quel che può, quel che non può non fa”.

Daniele Novara aggiunge che è impossibile dare voti agli alunni, considerato il fatto che la didattica a distanza non raggiunge tutti gli allievi e non tutti la svolgono allo stesso modo. Inoltre, se la scuola non è pronta ad attuare nel miglior modo la didattica a distanza, non  può nemmeno valutare gli studenti che non vede in faccia ogni mattina tra i banchi.

Anche per Giuseppe Bertagna gli studenti possono passare direttamente all’anno successivo, aggiungendo di prestare attenzione ad atri aspetti: “piuttosto si pensi a un piano nazionale per tenere aperte le scuole in estate. Si restituisca ai bambini l’incontro, la possibilità di recupero, gioco, sport. E si aiutino così le famiglie”.

Docenti

Molti docenti, del primo ciclo sopratutto, ritengono di fare riferimento e adottare i voti del primo quadrimestre.

Quanto alla scuola superiore, cosi afferma Valentina Petri, insegnante di Lettere al professionale Lombardi di Vercelli:  “Il 6 politico disturba anche i ragazzi, valutarli ha un senso: non sarà una media matematica, terrà conto del percorso. Anche di come rispondono a interrogazioni online, alla fine sono più onesti a casa che in classe“,

Genitori

I genitori, come Angela Nava Mambretti di Genitori democratici, sono contrari all’attribuzione dei voti:  “Il voto non ha senso, sarebbe un vecchio abito su un corpo nuovo, dunque ingiusto. Chi garantirà che l’apprendimento che l’insegnante valuta non è frutto di una cooperazione familiare?”

Concordano invece sulla valutazione formativa, volta a valorizzare l’apprendimento degli allievi e sfruttare gli errori per migliorare l’apprendimento.

Sindacati

Per il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, la situazione deve essere presa in mano dal Premier: “Tempo pieno, risorse: prenda in mano la questione e si pensi alla ripresa a settembre”.

La Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, afferma la necessità di un dialogo per porre in essere uno specifico provvedimento.

Dirigenti

Secondo il presidente dell’ANP, Giannelli “La valutazione va fatta, ma sulla capacità di ragionamento e di confrontarsi con un’emergenza mai vissuta. In videoconferenza vedo l’alunno, posso fare domande, posso chiedere di svolgere compiti in diretta su alcune piattaforme. Il problema è che non tutti i docenti le sanno usare, bisognerà imparare in fretta”. 

Il Ministero

Si è espresso sulla questione con nota del 17 marzo 2020 “Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente, come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei
criteri stabiliti da ogni autonomia scolastica, ma assicurando la necessaria flessibilità.

Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella competenza di ciascun insegnante e hanno a riferimento i criteri approvati dal Collegio dei Docenti.