Didattica a distanza, come regolamentare tutte le attività: dall’orario scolastico, alle lezioni. Un esempio

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

L’e-learning, l’apprendimento sorretto dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), meglio a dirsi un complesso logistico-organizzativo per l’apprendimento, indirizzato a massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle sperimentazioni relative all’apprendimento servendosi dell’uso delle ICT, è entrato, come si è molte volte ribadito, nella scuola italiana e, contemporaneamente, in tutte le case raggiungendo una moltitudine infinita di famiglie.

Tali risorse ICT, sia quelle umane che quelle logistiche, usate sia per la programmazione che per la formazione, ma anche per l’erogazione e per la coordinazione di materiale didattico, delimitano sia l’Ambiente di progettazione che quello della produzione ma anche quello pertinente all’Ambiente di erogazione e all’ambiente di gestione. I due ambienti in cui è stata costretta a riorganizzarsi la scuola, al tempo del COVID-19, utilizzano le parecchie piattaforme (tutte parimenti adeguate alla Dad o alla Fad) intese esse sia come impianto hardware/software che, nella fase della riproduzione, come quelle capaci di organizzare, disporre, ordinare e aggiornare il materiale didattico in e-learning che i docenti, nella quotidianità del loro organizzare le attività, poi utilizzeranno con i propri allievi.

La Piattaforma, invece, quando è utilizzata come strumento di erogazione/gestione, da intendere come infrastruttura hardware/software che consente di divulgare materiale didattico in e-learning, coordinare l’accesso e la distribuzione dei corsi (riferiti alle discipline e alle educazioni), oltre a gestire le modalità di comunicazione tra allievi e insegnanti, rappresenta un valido strumento per coordinare ogni tipo di intervento.

Le attività in e-learning

Le attività di insegnamento-apprendimento in e-learning presumono una fase di programmazione in cui sono definite le linee generali dei piani didattici in un arco temporale definito (fino alla fine dell’anno scolastico, considerato che, ad oggi, non ci è dato sapere nulla, o quasi, sulla fine del periodo di quarantena forzata per gli italiani). La fase di pianificazione deve essere condotta dall’istituzione scolastica tramite i suoi organi istruttori e decisionali, in primis, naturalmente, il dirigente scolastico cui è stato affidato il compito di assicurare (in regime di volontariato, potremmo dire) la didattica a distanza. Ma non tutte le scuole, ad oggi, hanno affrontato in maniera strutturata il problema e, principalmente, poche hanno regolamentato, seriamente, la gestione della didattica a distanza nei giorni di sospensione determinata dalla pandemia.

Regolamentare, come?

Serve ed è indispensabile passare ad una regolamentazione seria e puntuale. Cambia la modalità di erogazione della didattica, muta il materiale didattico e mutano gli strumenti. Principalmente ci si confronta con una infinità di norme e una molteplicità di paure, sia dei docenti che dei genitori o degli alunni. Confrontarci è indispensabile, regolamentare i processi utile. Come farlo? Come coniugare questo con la normativa vigente? Cosa prevede il CCNL?

Le attività in e-learning cosa prevedono?

Le attività di e-learning prevedono, innanzitutto e lo abbiamo ripetuto più volte, una fase di progettazione/produzione nella quale, scegliendo, in primis (speriamo in maniera condivisa in un istituto) e adoperando successivamente la piattaforma di progettazione/produzione, è generato il materiale didattico per la didattica a distanza; una fase dedicata al collaudo in cui è controllata la conformità tecnica dei materiali didattici prodotti (non è possibile produrre tutto e neppure fare tutto); segue la vera e propria fase di erogazione/gestione nella quale, adoperando la piattaforma di erogazione/gestione, il materiale didattico è fornito nell’ambito dell’offerta formativa-educativa-didattica dell’Istituto e sono svolte le attività di gestione che non sono, tanto per chiarirlo a chi sta proponendo stantie lezioni, simili o, peggio addirittura, uguali a quelle che il docente teneva nelle aule scolastiche; la fase del monitoraggio per la garanzia della qualità degli insegnamenti (discipline e educazioni) somministrati in modalità DaD o FaD.

DaD per fornire?

Questo nuovo metodo di apprendimento e di didattica a distanza, nato per l’eccezionalità del momento e destinato a rimanere parte integrante della didattica che erogheremo agli alunni nei prossimi decenni, fornisce:

a) didattica sostitutiva e alternativa alle tradizionali attività didattiche frontali in aula;

b) attività didattiche per educazioni e discipline curriculari somministrate in forma sincrona;

c) attività didattica sostitutiva di insegnamenti curriculari, con particolari obiettivi (Alternativa alla Religione Cattolica), sempre se il momento le renda necessarie. Ad esempio, poco senso avrebbe (a che serve di fatto) la ri-progettazione e l’eventuale attività didattica sostitutiva dell’insegnamento alternativo alla religione cattolica, presupposto che, comunque, la religione cattolica non è più erogata nella classe, fisicamente, e che quindi l’alunno non è costretto, in alcun modo, a collegarsi in piattaforma con l’insegnante IRC al cui corso non dovrebbe (anzi non deve) essere iscritto.

La regolamentazione sotto forma di “vademecum”

Molti dirigenti scolastici, bene facendo, alcuni addirittura sentendo preventivamente il Collegio dei docenti, hanno redatto, proposto e approvato, un “Vademecum per la gestione della didattica on line Nei giorni di sospensione delle lezioni per causa di forza maggiore – emergenza Covid 19”.

Il regolamento, nato sotto forma di vademecum, non potendo di fatto farlo valere lo steso come regolamento senza l’approvazione degli organi collegiali, ha lo scopo di fornire indicazioni a docenti, studenti, genitori al fine di condividere le azioni e le prassi organizzative necessarie per razionalizzare, sistematizzare, ottimizzare entro una cornice pedagogico didattica condivisa il percorso di didattica “a distanza” legato alla emergenza Covid 19.

Ricordiamo che il DPCM 4 marzo 2020 , all’articolo 1. Comma 1, punto g, recita che “I Dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza, avuto anche riguardo delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”.

La scuola italiana, infatti, seppur chiusa come struttura, continua ed è nei fatti molto operativa e decisamente aperta come comunità di pratica e di apprendimento. Il vademecum dovrebbe essere di presidio e di aiuto alla didattica a distanza e fornire, a studenti, genitori e docenti, risposte e modalità di operare e di cooperare.

Validità dell’anno scolastico

In primis è importante che lo strumento chiarisca l’eccezionalità del vademecum, onde evitare che sullo stesso sorgano dubbi interpretativi sulla regolarità della procedura di adozione. Fermo restando che si tratta sempre di un vademecum e che potrebbe essere classificato come documento contenete solo indicazioni didattiche e, quindi, sottratto al controllo del Consiglio di istituto. Di fatto così è, contenendo indicazioni che interessano il docente e la sua libertà di insegnamento. Solo come ricaduta, infatti, interessa la comunità scolastica tutta, ovvero gli utenti del servizio (alunni e genitori). Primo riferimento da fare è al decreto legge 9/2020 che stabilisce “Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall’articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”. La modalità e-learning ha l’obiettivo, se congiunto a questo enunciato, di assicurare, almeno in parte, l’estensione del processo educativo e di apprendimento anche fuori dalle aule e di favorire l’assunzione di responsabilità da parte di ciascuno alunno, sul proprio processo di apprendimento.

Tempi di attività e organizzazione dell’orario scolastico

Ciascun docente adopererà liberamente e in piena autonomia gli strumenti che riterrà utili e che è il caso di indicare nel vademecum per creare, condividere, verificare e valutare percorsi di apprendimento di una classe e della propria disciplina o educazione. Gli alunni saranno invitati a partecipare alle attività che saranno individuate negli appositi ambienti di lavoro (sempre preferibili, però, le piattaforme a WhatsApp).

Ambienti di lavoro utilizzati

Nel predisporre il vademecum bisogna avere cura di indicare quali ambienti online si utilizzano già nell’istituto. Solo dopo è necessario indicare quelli sui quali si intende puntare e, infine, quelli proposti dai docenti in pieno rispetto della libertà di insegnamento. Si tratta, ovviamente, in questo caso, di un uso potenziato rispetto al consueto. Nella sezione va indicato, ad esempio, le modalità di utilizzo del registro elettronico.

Attività sincrone e asincrone

Esistono due tipi tra loro diversi di attività didattica a distanza. Ognuna di queste attività richiede una specifica conduzione e non può fare almeno di considerare il numero totale di lezioni di docenza / lezioni in presenza previste dal contratto docenti (in genere 18-24 o 25 a settimana a seconda del contratto di lavoro). Nello specificare le attività sincrone è il caso di fornire dettagliate indicazioni per i docenti. Ad esempio sarebbe il caso di indicare cosa annoverare tra queste attività: video chat con tutta la classe, videolezione per tutta la classe con utilizzo di Meet o qualsiasi altro programma di video conferenza, attività sincrone svolte in Gsuite Classroom, attività svolte su strumenti sincroni connessi ai libri di testo in adozione, e altro ancora che può essere indicato o lasciato alla libera scelta del docente. La questione tempo è da considerare in questa parte del vademecum. Va ribadita la necessità di evitare sovrapposizioni e incomprensioni delle lezioni che devono necessariamente essere svolte nel periodo corrispondente all’orario di lezione ma non per l’intera durata della lezione indicata dall’orario settimanale di classe.

Tempi di lavoro e piano di attività sincrone

Non è indispensabile che a tutte le ore dell’orario del docente coincida un’attività sincrona, anzi è da evitare. Ciò deriva, comprensibilmente, dalla preferenza e dalla opportunità tecnica del docente. Il docente deve realizzare il prima possibile il proprio piano di attività sincrone alla classe di riferimento usufruendo dell’agenda del registro elettronico. Tra le attività sincrone rientrano anche i percorsi di verifica con consequenziale valutazione. Il docente può scegliere di registrare una videolezione o una sintesi tramite slide al fine di renderla disponibile in modalità asincrona per gli studenti che dovessero risultare assenti. Le attività sincrone avanzano avendo cura di evitare che lo studente passi troppo tempo davanti ad un monitor. Non è infatti assolutamente consigliabile (anzi è da evitare) l’interazione continua docente/ studente in tutte le 18 ore di servizio. Sarebbe ipotizzabile una riduzione del 50% del monte ore dedicato a ciascuna disciplina per attività sincrone.

La scansione delle attività

La scansione dell’attività potrebbe procedere a fasi:

Fase 1: sincrona: condivido un metodo, preparo un lavoro, spiego e indico consegne.

Fase 2: asincrona: lo studente prepara e approfondisce

Fase 3: sincrona: restituzione in classe, ma anche a piccoli gruppi o anche singolarmente con eventuale valutazione.

Le attività sincrone

Tra le attività sincrone dovrebbero essere indicate, per esempio, gli eventuali sportelli individuali e/o di gruppo che il docente, se vorrà e lo riterrà utile, realizzerà al pomeriggio in video conferenza. La FaD o la DaD, infatti, è il caso che prevedano attività rivolte a gruppi ristretti di studenti e non al gruppo classe. Di fatto ciò andrebbe incontro ad attività o di recupero o di potenziamento. Non dimentichiamoci mai, infatti, che ri-progettare o usare la modalità DaD non vuol dire “andare al ribasso”. Mai.

Gli sportelli individuali e di gruppo

Tali sportelli, quelli individuali o di gruppo, specialmente se pomeridiani, sono in primis realizzati dai docenti con “orario potenziato” e in maniera compatibile con il monte ore complessivo del loro incarico.

Indicazioni per gli studenti

In realtà dovrebbe essere il “Contratto formativo” a prevedere questo tipo di modalità di erogazione della didattica e, congiuntamente, prevedere gli impegni che si assumono i docenti e, anche gli studenti. Sì, proprio gli studenti. Essi si impegnano, infatti, a seguire le lezioni sincrone con responsabilità evitando, principalmente, scambi di persona, supporti di altri soggetti, cheating. L’adesione alle attività sincrone è sottoposta alle stesse regole che sono alla base della buona convivenza in classe. Sarebbe interessante che questi valori di convivenza siano indicati. Tra questi, ad esempio: 1) Avere rispetto degli orari indicati dall’insegnante; 2) Scegliere luoghi della casa e aspetti adeguati al contesto didattico adeguato (Esempi: ● stanza in casa in luogo tranquillo-isolato dal resto della famiglia ● evitare di muoversi o di fare altro durante i collegamenti; ● evitare di collegarsi in gruppo, ● evitare di pranzare o fare colazione o altro ancora nel corso della lezione e adoperare le “finestre” pause previste tra una lezione e la successiva per fare merenda o pause. ● Eseguire una eventuale attività permettendo al docente di vederti e/o sentirti (su richiesta del docente) ● Tenere un abbigliamento corretto).

Nel caso uno o più alunni siano impossibilitati a frequentare una o più lezioni sincrone (sia per motivi tecnico o tecnologico, tipo connessione; che per altri motivi, come ad esempio la salute) gli studenti (se minori, i genitori) sono tenuti ad avvertire il docente di riferimento, sempre nel rispetto del particolare momento storico che delle mutate libertà.

Attività asincrone

Sono tutte le attività che presumono il recapito agli studenti di compiti e di materiali per il loro svolgimento. Quanto tempo sarà dedicato all’attività dello studente è commisurato al peso della disciplina e comunque non oltre il monte ore complessivo della classe. Si propone pertanto il seguente semplice parametro di riferimento: per ogni ora settimanale della propria disciplina prevedere come impegno di lavoro richiesto circa 30 minuti. Ovviamente se per le proprie ore (o alcune di queste) non sono state svolte in modalità sincrona, l’impegno richiesto deve vagliare anche le ore non svolte in modalità sincrona. La consegna dei compiti richiesti non è sempre obbligatoria (non lo è, per esempio, nella scuola primaria). Il termine indicato sul registro elettronico o sulla bacheca dello stesso, o in piattaforma, è spostabile previa informazioni al docente.

Verifiche e valutazione

Sul concetto di verifica e valutazione abbiamo più volte detto e proposto soluzioni. Premettendo che, come più volte riferito dallo stesso ministro, per il ciclo di base, ancor più per la primaria, è auspicabile che la scuola accompagni gli alunni in questo triste momento della loro esistenza. “La scuola c’è” ha detto il ministro e non è possibile certo affidare alla valutazione questa prossimità indispensabile. Almeno alla Primaria, dunque, si trovi una formulazione adeguata alla missione educativa della scuola. Per il resto, ancor più per la secondaria superiore, premesso che non di deve mai perdere di vista il punto di partenza di questo articolato percorso, le verifiche effettuate e le conseguenti valutazioni sono legittime (nella sua articolazione generale e nella sua finalità, ovvero accertare la maturità degli alunni e non la somma sterile delle conoscenze) e gli esiti delle stesse vanno inseriti sul registro elettronico alla data nella quale sono state svolte o consegnate: anche se, ad oggi, sulla loro utilizzabilità si nutrono parecchi dubbi. Lo stesso ministro ha precisato quanto sia già nelle conoscenze dei docenti la valutazione complessiva di ciascun alunno. Potrebbero essere di fatto annotate come non facenti media, cosa assai più utile, di certo, e meglio e più adeguate al momento storico che loro, gli alunni, si intende, stanno vivendo.

Cosa considerare nella valutazione

La valutazione dovrebbe tenere in considerazione anche dei seguenti criteri:

● puntualità della consegna dei compiti

● contenuti dei compiti consegnati

● partecipazione a call

● interazione nelle eventuali attività sincrone.

Dove, come è evidente, la componente contenutistica è molto limitata e ponderata a non più del 30% del valore complessivo nominale. Ogni consegna rispettata o non rispettata concorre alla formulazione di un giudizio che è ancor meglio del voto, almeno in questo momento.

Compilazione del registro e monitoraggio fruizione dei materiali e di svolgimento delle attività

Salvo se diversamente indicato da circolare o nota ministeriale il registro non deve essere firmato. Salvo se diversamente indicato da circolare o nota ministeriale, le assenze dalle attività sincrone o il fallito svolgimento dei compiti assegnati non sono inserite nella pagina giornaliera del registro. Perché se così fosse concorrerebbero a determinare il monte ore annuale, cosa che, allo stato attuale, non può accadere, per legge.

I docenti devono adoperare, comunque e sempre, il Registro elettronico servendosi di alcuni strumenti visibili alle famiglie che vengono registrati dal sistema e tra questi:

● Agenda di classe sul registro elettronico per indicare tutte le attività programmate, compiti assegnati e attività svolte

● Spazio “Annotazioni”

● Giudizi di volta in volta assegnati.

Ricevimento genitori

Nel periodo di sospensione delle lezioni i ricevimenti sono sospesi.

Riprenderanno con la ripresa dell’attività didattica in presenza.

Alcuni istituti stanno predisponendo modalità di ricevimento on line.

Situazioni particolari e specifiche

docenti di sostegno controllano la possibilità di essere da supporto agli alunni diversamente abili fornendo schede e indicazioni di lavoro specifiche. Nell’inattuabilità di azioni didattica a distanza gli insegnanti di sostegno interverranno preparando materiale didattico da connettere alle attività già programmate e oggetto, inevitabilmente, di ri-progettazione.

docenti di scienze motorie avranno l’accortezza di curare, unicamente, gli argomenti teorici considerata l’impossibilità di fare lezioni in palestra o suggeriranno attività motorie all’aperto in contesti sicuri (nel giardino di casa o del condominio, nel rispetto dei limiti e delle prescrizioni normative).

docenti di laboratorio saranno aggiunti come docenti della classe e saranno impegnati nella correzione degli elaborati e nella presentazione delle attività.

Docenti con ore di organico potenziato: le ore “a disposizione” possono essere le modificate in sportelli didattici in cooperazione con docenti delle stesse discipline.

In allegato un modello di vademecum-regolamento: quello predisposto dal Liceo Scientifico, Musicale e Sportivo “Attilio Bertolucci” di Parma.

Ecco, dunque, come dovrebbe essere articolato e cosa dovrebbe prevedere, un vademecum organico per la gestione dell’erogazione della didattica a distanza. Solo questo? No. Anche questo. Senza trascurare la vera ricchezza della DaD o della FaD, ossia la duttilità e la capacità di riorganizzarsi, il rapporto meno empatico e più utile con l’allievo, la capacità di dare risposte più immediate e dirette a una società non più in grado di vivere la fisicità.

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