Il decalogo di Randstad Education per far funzionare la didattica a distanza

da Il Sole 24 Ore

di Redazione Scuola

La chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Coronavirus ha costretto migliaia di insegnanti a ripensare il proprio metodo di insegnamento per adattarlo alle esigenze della didattica a distanza. Non solo a modificare strumenti, linguaggio, contenuti e formato delle lezioni: quella digitale è una rivoluzione che investe il rapporto con gli studenti, le modalità di apprendimento e di valutazione. Per aiutare i docenti in questa fase delicata, Randstad Education, la divisione specializzata nella filiera istruzione-formazione-lavoro di Randstad, che supporta le organizzazioni nella previsione delle competenze necessarie allo sviluppo futuro e nella progettazione dei migliori piani di formazione, ha stilato un elenco di dieci suggerimenti per far funzionare lo smart learning.

«Fare didattica online significa ripensare completamente regole disciplinari, metodologie di insegnamento e valutazione e relazione fra studenti e insegnanti – analizza Fabio Costantini, chief operations officer di Randstad HR Solutions –. Gli strumenti digitali offrono grandi opportunità per mantenere elevato lo standard formativo, con molte piattaforme e formati disponibili per fornire contenuti di qualità agli studenti, ma è necessario darsi regole precise. Bisogna inoltre accertarsi che tutti gli studenti abbiano gli strumenti necessari per accedere e fruire le lezioni ed evitare l’errore di trasferire online ciò che normalmente si fa in classe. Lo smart learning può diventare l’occasione per mettere alla prova gli studenti non più soltanto sulle nozioni ma su ciò che sanno fare e su capacità che normalmente non vengono allenate, come l’abilità di parlare in pubblico, di risolvere problemi, di essere proattivi».

1.Prepara la tua postazione di lavoro. La stanza e la postazione che scegli per fare lezione devo essere il più possibile in ordine e isolate per evitare che oggetti, rumori o movimenti sullo sfondo possano distogliere l’attenzione degli studenti. Per una buona resa video, non posizionarti con una finestra davanti o alle spalle perché il riverbero potrebbe disturbare la vista o farti apparire in ombra. Non indossare camicie o magliette a righe che potrebbero tendere a sgranare l’immagine.

2.Fornisci gli strumenti. Gli studenti delle scuole medie e superiori sono nativi digitali, ma non tutti potrebbero avere familiarità con gli strumenti per le videoconferenze o la condivisione di materiale. Per dare a chiunque la possibilità di accedere alla lezione, è bene dotare tutta la classe degli strumenti adatti e delle conoscenze necessarie per utilizzarle al meglio. Si può fissare un momento all’inizio dell’orario scolastico per verificare che non ci siano problemi tecnici o di connessione e che tutti i ragazzi siano in grado di usare la piattaforma scelta.

3.Dialoga con gli studenti. Questa emergenza, che costringe a stare in casa e sta modificando radicalmente la propria routine, può mettere a dura prova la tenuta psicologica degli studenti più fragili. Sii sempre pronto e aperto al dialogo e all’ascolto, organizza momenti di confronto con la classe e con i singoli studenti, sulla didattica e in generale su come i ragazzi stanno vivendo questo periodo di crisi. È utile inserire questi momenti all’inizio delle lezioni per sdrammatizzare, mettere gli studenti a loro agio e creare un clima sereno, oppure fra una lezione e l’altra per spezzare il ritmo e permettere ai ragazzi di “ricaricare le batterie”.

4.Organizza momenti di socialità. Oltre che con il docente, gli studenti hanno bisogno di mantenere momenti di socialità fra di loro, come se si trovassero ancora fra i banchi. Organizzare delle piccole pause durante le lezioni per consentire ai ragazzi di chiacchierare e relazionarsi miglioreranno umore, concentrazione e resa scolastica.

5.Sperimenta nuove forme di didattica. Pensare di trasferire online i metodi di insegnamento utilizzati durante una normale lezione in classe sarebbe un errore. Gli studenti, confinati nelle proprie case, sono circondati da distrazioni e lunghe lezioni frontali risulterebbero noiose e controproducenti. Meglio proporre lezioni più brevi, di mezz’ora al massimo, e sfruttare tutte le opportunità offerte dagli strumenti digitali per coinvolgerli e stimolarli. Alle lezioni in diretta ospitate dalle piattaforme di videoconferenza si possono affiancare videolezioni registrate, podcast, presentazioni con immagini, grafiche e mappe. Si possono suggerire libri, articoli, riviste da leggere e film da guardare nel tempo libero così da integrare e arricchire le nozioni apprese.

6.Prendi spunto dall’attualità. L’emergenza può fornire spunti per guardare le varie discipline da un punto di vista diverso e per applicare i concetti appresi alla realtà di tutti i giorni. Parlare delle statistiche dei contagi, delle misure prese per rallentarli o delle informazioni sull’origine e sulla natura del virus può essere un modo alternativo per trattare alcuni argomenti di materie matematiche e scientifiche. Allo stesso modo, possono essere oggetto di dibattito gli effetti del Coronavirus sull’economia, sull’ambiente e sulle relazioni internazionali, con possibili confronti storici e letterari.

7.Valuta le competenze, non soltanto le conoscenze. La didattica online incide sulla relazione fra alunno e insegnante, come sulla possibilità di quest’ultimo di controllare la corretta esecuzione di test e verifiche. L’insegnamento a distanza consente allo studente di svincolarsi dal docente e di reperire informazioni che in condizioni normali non potrebbe sfruttare. Un’ottima opportunità per mettere alla prova gli studenti non solo sulle nozioni acquisite, ma sulla capacità di collegarle, esporle e presentarle in diversi formati – come ad esempio presentazioni in Power Point, video, audio, progetti multimediali – e di lavorare in gruppo. È l’occasione per proporre una didattica basata sulle competenze, più che sulle conoscenze.

8.Responsabilizza i tuoi studenti. La riduzione dell’orario scolastico aumenta il tempo libero dei ragazzi. I docenti possono colmare questo vuoto condividendo materiali in diversi formati, ma è importante soprattutto cercare di responsabilizzare i ragazzi, rendendoli parte attiva del proprio apprendimento. L’insegnante può assegnare lavori di gruppo, presentazioni e altre esercitazioni o chiedere ai ragazzi di proporre dei materiali integrativi a quelli condivisi dalla scuola, per stimolare la collaborazione e l’iniziativa degli studenti e mettere alla prova capacità che solitamente non vengono testate.

9.Fissa delle regole per mantenere disciplina e attenzione. Mantenere la disciplina è una delle principali sfide di ogni docente, ancora più complessa quando l’insegnamento avviene attraverso uno schermo. Il primo consiglio è utilizzare alcuni “riti” tradizionali per dare continuità con la vita scolastica: ad esempio fissare un orario inderogabile per l’appello prima di cominciare la giornata o stabilire un segnale comune per intervenire durante la lezione. Per tenere elevata la concentrazione e controllare gli studenti, invece, si possono obbligare i partecipanti a tenere accesi microfono e webcam per l’intera diretta video (attenzione però ai rumori eccesivi) o limitare le domande a momenti precisi.

10.Apprendi dai tuoi studenti. Quando si parla di strumenti digitali, si possono trovare studenti più esperti dei loro docenti. L’insegnante non deve temere questa “concorrenza”, anzi, usarla come arma in più per coinvolgere i ragazzi nella lezione, stimolarli e rafforzare abilità che in condizioni normali non potrebbero sperimentare a scuola. In azienda il reverse mentoring – cioè quando un dipendente più giovane affianca e forma un lavoratore senior – migliora la produttività e la coesistenza fra generazioni diverse sul posto di lavoro. Perché non provarlo anche a scuola?