Analisi della bozza decreto scuola: maturità light e possibilità di non sostenere l’esame terza media

da Tuttoscuola

Maturità semplificata e con modalità da stabilire in base alla data da rientro sui banchi, e possibilità di non sostenere l’esame di terza media. Sono solo alcune delle misure definite da una bozza di decreto legge dedicato alla scuola che il Consiglio dei Ministri si appresta ad approvare già nella giornata di oggi, 3 aprile, anticipata da una indiscrezione de IlSole24Ore e che circola in rete ormai da diverse ore. Nel dettaglio, il decreto conterrebbe quattro articoli (più un quinto sull’entrata in vigore), tutti intitolati “misure urgenti”. Vediamoli insieme.

Coronavirus ed esami di Stato

L’art. 1 riguarda gli esami. Tutto dipenderà dalla data di riapertura delle scuole: se avverrà entro il 18 maggio gli esami di Stato saranno semplificati con commissari tutti interni. Per il primo ciclo (scuola media) in caso di non riapertura l’esame non sarebbe sostenuto e il voto finale sarebbe assegnato dal Consiglio di classe. Per quanto riguarda la maturità, in caso di riapertura, l’esame si svolgerebbe regolarmente (senza prove Invalsi e alternanza e non tenendo conto del monte ore obbligatorio) sempre con commissari tutti interni. Se le scuole non riaprono le prove sarebbero sostituite dal solo esame orale, da sostenere anche a distanza, come già succede per gli esami universitari, lauree comprese.

Tutti promossi

L’art. 2 metterebbe insieme l’ammissione all’anno successivo per tutti gli alunni non impegnati in esami finali, oltre 7 milioni, con una serie di disposizioni riguardanti il personale, a partire dai concorsi (norme destinate a indispettire i sindacati). Verrebbe ipotizzata, a maggior ragione in caso di mancata riapertura delle scuole, l’ammissione automatica di tutti gli studenti all’anno successivo, con una sorta di attività di recupero da svolgere all’inizio dell’anno scolastico 2020-2021 e verrebbe legittimata la didattica a distanza come forma obbligatoria di ‘lavoro agile’ fino alla riapertura delle scuole. Per tutto l’anno scolastico 2019/2020  sarebbero sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Il Ministro e il CSPI

L’art. 3 esonererebbe il Ministro dall’obbligo di sottoporre al Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) le misure per le quali in via ordinaria sarebbe prescritto il parere obbligatorio e ne prorogherebbe la componente elettiva al 31 agosto 2021. L’ultimo comma dell’articolo prevederebbe che il Ministero dell’istruzione possa bandire le procedure di concorso per il personale docente ed educativo per le quali possegga le necessarie autorizzazioni.

L’art. 4, infine, stabilisce l’invarianza finanziaria di tutte le misure adottate.

Decreto scuola: le proteste dei sindacati

Come si vede sono molte le materie che i sindacati considerano di natura contrattuale, e immediate sono state le loro proteste. Gissi, segretaria Cisl scuola, ha detto che “Questo non è il momento delle polemiche, ma dev’essere per tutti, e anche per la ministra, il tempo della correttezza e della coerenza”, mentre Turi, Uil scuola, considera “singolare che proprio ieri in una video conferenza (vedi https://www.tuttoscuola.com/coronavirus-azzolina-incontra-sindacati-in-video-conferenza-le-oo-ss-necessario-un-confronto-vero-e-a-tutto-campo/ NdR) con la responsabile del dicastero di Viale Trastevere, alla presenza del Viceministro e del Sottosegretario di Stato, nulla sia stato detto alle organizzazioni sindacali che lei stessa aveva convocato. Anche l’Anief, che nei confronti dell’attuale ministro si è spesso mostrata più duttile rispetto agli altri cinque sindacati rappresentativi, fa un elenco di rimostranze e scrive nel suo sito: “Speriamo che il testo sia uno scherzo in ritardo, magari, ieri era il 1° aprile”.

Decreto scuola, Azzolina: ‘A breve faremo chiarezza. La scuola ha bisogno di certezza’

La battaglia contro il Coronavirus non è ancora vinta, anzi – ha intanto dichiarato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – dalla sua pagina Facebook -. I segnali di rallentamento dell’epidemia non devono trarre in inganno: abbassare la guardia sarebbe disastroso. Ora che la pausa forzata dalla scuola in presenza si sta ulteriormente allungando vogliamo mettere in campo nuovi strumenti per sostenere docenti e studenti. Adotteremo un piano complessivo che possa guidare la Scuola nella prosecuzione di questo anno scolastico e guardando al prossimo. Di concerto con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza stiamo definendo un pacchetto di misure. A breve faremo chiarezza perché la scuola ha bisogno di certezze”.