da La Tecnica della Scuola
Se la didattica a distanza sta funzionando, secondo le nostre informazioni, a macchia di leopardo, con scuole dove talvolta si lavora di più dell’ordinario ma con altre in preda agli alcolici furori della neghittosità , sta pure venendo alla luce un aspetto molto importante legato alla valutazione (il voto) degli apprendimenti che poi sono il punto cardine e la base su cui si fonda la scuola.
Tutti ammessi e tutti promossi?
Da qui allora le perplessità che sorgono relativamente alle dichiarazioni della ministra Azzolina di promuovere tutti e in modo particolare di ammettere agli esami di stato i circa cinquecentomila studenti delle secondarie superiori, garantendo anche a loro la promozione, visti i disagi che hanno subito per il virus e viste le difficoltà delle lezioni a distanza le quali, anche queste, sono state oggetto di critica da parte di molti osservatori  perché sono state condotto esattamente e con le modalità , sperimentate fin dall’Ottocento, di quelle in presenza.
Perché continuare a studiare
Perplessità che hanno un loro fondamento dal momento in cui, essendo assicurata la promozione, giuste le garanzie della ministra, per quale motivo allora i ragazzi dovrebbero studiare e continuare a seguire, invece di fare altro, i loro prof dietro uno schermo?
Venendo infatti a mancare una delle motivazioni principali su cui si fonda l’istruzione, e cioè evitare di ripetere l’anno, perché mai continuare a lambiccarsi, per esempio, con il latino o la matematica?
Assegnare i voti? Calcolo delle assenze? Condotta?
Ma non solo. Non è stato chiarito ancora se e come verranno assegnati i voti, mentre crediamo che sicuramente, come è nelle ordinanze, verrà valutato il curriculo degli ultimi tre anni, ma non sappiamo nulla, tranne a orientarci per logica antica, sul calcolo delle assenze per le quali, come è noto,  è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. E non sappiamo neanche nulla sul voto di condotta che, come è anche noto, se risulta insufficiente non consente l’ammissione. E dunque tutti questi parametri saranno tenuti presenti?
Documento del 15 maggio
Discorso a parte è poi quell’altro, relativo alla data limite del 17 maggio, entro la quale gli esami avranno due tipologie di svolgimento: due scritti e l’orale se si rientra prima, solo orale se le scuole apriranno dopo.
Attendiamo, ma nel frattempo come prepararsi, se ci sarà da prepararsi? E in questo caso, col documento del 15 maggio come si regoleranno i docenti?
In ogni caso  il Covid-19, nella sua efferatezza, ci ha insegnato tante cose, la prima delle quali è la voluta ignoranza e la ignava sottovalutazione del tessuto sociale della nostra Italia con le sue ormai più che palesi enormi disparità culturali ed economiche.