Osservazioni e proposte per la conclusione dell’a.s. 2019/20

Osservazioni e proposte per la conclusione dell’a.s. 2019/20

Premessa

Dopo il primo periodo di attività didattiche svolte a distanza, nelle scuole si è già avviata una prima riflessione su  quanto è stato fatto per garantire il più possibile agli alunni occasioni di apprendimento ed una verifica dell’efficacia e dell’efficienza  delle modalità di intervento agite.

Emerge, ora, la necessità di condividere il ‘senso’ di quello che le comunità scolastiche stanno vivendo, di verificare la direzione verso la quale muoversi nell’ultimo periodo scolastico, di definire anche formalmente ciò che è necessario e ciò che non lo è, di codificare modelli, scelte, ruoli.

Con il presente Documento le Associazioni professionali Disal, Diesse e CdO Opere educative intendono offrire ai decisori politici e al mondo della scuola evidenze, segnalazioni di criticità e prime proposte per contribuire alla definizione di scelte operative che provvedimenti legislativi e regolamentativi, di cui si auspica la rapida emanazione, dovranno fissare per un’efficace gestione dell’ultimo periodo delle attività didattiche dell’a.s. 2019/20 e degli adempimenti valutativi e certificativi finali.

Evidenze

In queste settimane il sistema scuola ha rappresentato di fatto una ‘seconda linea’, dopo quella degli ospedali, chiamata a ‘far fronte’ alle ricadute dell’emergenza. La scuola ha rappresentato un punto di riferimento per famiglie e studenti per la sua capacità di mostrarsi come luogo di coesione sociale, di attenzione nei confronti dei bambini e dei ragazzi, di resilienza.

  • Riscoperta del ruolo sociale della scuola

In particolare è emerso in maniera evidente il compito sociale e formativo del fare scuola, peraltro rilevato  dalla Nota del M.I. n. 388/2020, nella quale si afferma che l’attuale situazione «sollecita l’intera comunità educante, nel novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola”, e del fare, per l’appunto, “comunità”»; prima ancora che un auspicio, la Nota ha di fatto fotografato una dinamica già in atto nella maggior parte delle scuole di tutto il Paese.

Se la prima preoccupazione è stata quella di sostenere relazioni vive tra insegnanti e studenti, progressivamente l’attenzione si è concentrata sulla necessità di proseguire l’attività di insegnamento/apprendimento. Obiettivo importante di ogni processo formativo è anche quello di agire sui comportamenti e sulla motivazione dei discenti; tutte le scelte attuate (modelli, valutazione, approcci didattici, strumentazione) sono state e dovranno essere fortemente e consapevolmente ispirate a questo obiettivo, data la necessità di sostenere gli alunni nella prosecuzione del periodo di emergenza e di vita in casa.

  • Garantire a tutti l’accesso alle tecnologie didattiche

Dai principali dati che il Ministero dell’Istruzione ha raccolto emerge che l’82% degli istituti si è cimentato con le lezioni online solo dopo l’avvio dell’emergenza, a fronte del 18% che lo aveva già fatto in passato.

Nel limite delle possibilità che la gestione amministrativa delle scuole consente occorre porre in essere tutte le azioni possibili per garantire agli studenti l’utilizzo di device informatici per i prossimi mesi. E questo rappresenta in talune situazioni l’avvio di procedure di non facile gestione da parte dei responsabili di scuole e delle segreterie amministrative. Deve essere impostato ed avviato fin d’ora un ‘Sistema Pubblico Integrato Digitalizzato’ a disposizione delle scuole statali e paritarie che veda la cooperazione e condivisione tra Ministero/Scuola, Famiglia e Piattaforme on line che tengano in debito conto della privacy e della responsabilità di trattare dati e/o immagini/video sensibili.

E’ richiesto fin d’ora di comprendere in che cosa sia migliorata l’identità della scuola, tramite una riflessione che trae origine dalle attività svolte in questo a.s. : questo consentirà di valorizzare quanto sperimentato e garantire l’offerta formativa anche in situazioni specifiche (malattia degli alunni, scuola in ospedale, eventi naturali…), ma soprattutto per accrescere la qualità del nostro sistema educativo.

In secondo luogo è bene pensare ad un servizio per la didattica a distanza a disposizione dell’intero sistema scolastico italiano, che raccolga, aggiorni e renda disponibile materiale di qualità, realizzato anche grazie all’apporto delle associazioni professionali,  e immediatamente utilizzabile (videolezioni, tutorial, moduli didattici e compiti di realtà, prove di valutazione e prove esperte), riferito ai nuclei rilevanti del sapere presenti nei diversi percorsi di studio.

L’attuale situazione straordinaria ha permesso alle scuole di sperimentare modalità formative da considerare valide non solo per questo tempo di grave emergenza, ma che possono risultare utili anche per l’attività ordinaria che quanto prima si auspica possa riprendere. A termine di questo lungo periodo di emergenza non si potrà ritornare all’immagine di vita sociale precedente, ma si dovrà sostenere un nuovo risveglio della scuola, e più in generale della società, rese più consapevoli e vive dall’esperienza maturata.

Linee di lavoro

Si possono individuare alcune linee di lavoro che, in questo periodo di sospensione delle lezioni, le istituzioni scolastiche hanno iniziato a percorrere con consapevolezza nuova :

Gestione degli adempimenti

La gestione degli adempimenti connessi alle azioni avviate dalle scuole – la didattica a distanza, la valutazione degli apprendimenti, l’utilizzo delle piattaforme digitali, le decisioni collegiali, lo smart working delle segreterie –  non è semplice né scontata. Senza considerare che non tutte le scuole sono dotate delle necessarie attrezzature informatiche e delle infrastrutture di rete, né personale con competenze tecniche specifiche richieste dalle tecnologie (ad es. assistente tecnico nei Comprensivi)  e non tutti gli operatori ne hanno dimestichezza d’uso allo stesso livello.

Ad oggi i Documenti di riferimento per la gestione  a distanza della didattica sono state le Note emanate dal Ministero Istruzione che non hanno risolto tutte le incertezze interpretative né garantito alle scuole chiarezza nelle procedure ed univocità di adempimenti.

Si espongono qui di seguito osservazioni e criticità riferiti alla gestione degli adempimenti riferiti ad alcuni ambiti .

  • Organi collegiali

Dal momento che le riunioni in presenza degli organi collegiali sono sospese, essi sono stati in molte scuole convocati in seduta a distanza condividendo nelle riunioni online criteri, linee di azione, strumenti.

Criticità –  E’ urgente che l’Amministrazione scolastica centrale dia indicazioni precise circa la validità delle convocazioni degli OO.CC. a distanza e delle loro deliberazioni affinché esse possano essere ritenute legittime e perciò efficaci. 

I dirigenti scolastici e i coordinatori didattici hanno avviato in tanti casi delle ‘cabine di regia’ per assicurare una buona organizzazione/gestione della programmazione e delle attività a distanza attraverso il coinvolgimento di figure di sistema come i collaboratori del preside, i coordinatori di dipartimento disciplinare o di gruppi disciplinari, i coordinatori dei consigli di classe/interclasse/intersezione/equipe pedagogica/gruppi docenti di sostegno, i team digitali, … 

Un apporto significativo è stato anche quello dei genitori e degli studenti rappresentanti di classe chiamati a collaborare con azioni di condivisione, di intermediazione e di passaggio di consegne.

E’ emerso, nei fatti, in queste settimane, un modello di ‘governance’, arricchito anche dall’utilizzo del lavoro agile e modalità a distanza, che sarà da riconoscere, studiare e sviluppare finita l’emergenza.

  • La didattica con l’uso delle tecnologie

La maggior parte delle scuole statali si è trovata in grave difficoltà nell’applicazione del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), che impegna tutta la Pubblica Amministrazione – e per questo anche le scuole statali – a garantire all’utenza diritti e strumenti efficaci ai fini dell’accessibilità dei dati e della trasparenza.

Criticità – Non è pensabile che in questi prossimi due mesi le scuole statali possano dotarsi né riescano a formalizzare Regolamenti interni che si adeguino al Codice di Amministrazione Digitale che regolino queste modalità in relazione alla gestione degli adempimenti e degli scrutini finali.

  • Tracciabilità delle presenze

Uno dei temi che le scuole hanno dovuto affrontare è quello della tracciabilità sia della presenza alle attività didattiche online dei docenti e degli alunni sia degli interventi formativi e didattici attraverso la compilazione del registro elettronico o con registrazioni su diari di bordo personali.

Criticità – A quale normativa fare riferimento per regolamentare la tracciabilità delle presenze nella didattica a distanza?

Come valutare la situazione di alunni che risultano non aver raggiunto la frequenza ad almeno il 75% del monte ore annuale delle lezioni?  E’ indispensabile disapplicare con norma primaria  nel corrente a.s. 2019/20 la previsione sul monte ore annuale di cui all’art. 14 comma 7 dpr n. 122/2009.

Alunni con disabilità

Per studenti con disabilità occorre segnalare la necessità che i dispositivi di legge di prossima emanazione confermino e consolidino opportune misure di accompagnamento (incremento ore di sostegno, raccordo sistematico con i Comuni per collaborazione con figure di Educatori, stanziamento appositi finanziamenti aggiuntivi per scuole statali e paritarie) e specifiche modalità di adattamento delle prove conclusive dei cicli scolastici per il corrente a.s.

Rapporto con le famiglie

La nuova tipologia di didattica a distanza sta richiedendo una particolare attenzione a coinvolgere i genitori nella gestione del processo formativo mirata, fin dove è possibile, a realizzare quella ‘corresponsabilità’ tra scuola e famiglia già prevista dal Patto formativo sottoscritto annualmente.

Provvedimento legislativo per le valutazioni finali, adempimenti conclusivi ed esami di stato

E’ opportuno che il decisore politico promuova attraverso l’immediata emanazione di un organico  provvedimento legislativo indicazioni in merito agli adempimenti, procedure, operazioni che determineranno i prossimi mesi del corrente a.s., chiarendo responsabilità e compiti degli operatori della scuola e degli organi collegiali, indicando procedure amministrative uniformi e chiare, precisando tempi e modalità, anche al fine di tutelare interessi ed aspettative dei diversi soggetti in gioco.

I consigli di classe ed interclasse devono essere messi in condizione di svolgere il loro compito di valutazione finale degli alunni al fine di svolgere appieno le proprie prerogative accertative e deliberative dando riconoscimento e ‘valore’ al percorso che ciascun alunno ha svolto durante l’intero anno scolastico.

In particolare la norma da emanare dovrà offrire elementi regolativi in merito a:

  • modalità ed efficacia delle valutazioni degli alunni ,
  • svolgimento e conduzione degli scrutini finali per la valutazione degli alunni,
  • modalità di svolgimento degli Esami di Stato,
  • adempimenti gestionali di fine anno scolastico.

La norma dovrà essere ispirata a principi di:

  • semplificazione dei modelli procedurali e degli esami conclusivi
  • chiarezza nelle procedure da utilizzare
  • evidenza dei soggetti e dei ruoli e responsabilità in capo ad essi
  • utilizzo dell’istituto della deroga rispetto a norme preesistenti per evitare sovrapposizioni di disposizioni
  • utilizzo di regolamenti attuativi che offrano dispositivi, modelli, passaggi chiari e percorribili.

Il presente documento è offerto come contributo al confronto in atto in questi giorni auspicando che esso si concretizzi al più presto nella emanazione di dispositivi legislativi che consentano agli operatori scolastici una chiara e positiva gestione del delicato momento che il sistema scuola deve affrontare con l’approssimarsi della conclusione dell’a.s. 2019/20.


Contributo di proposte per la conclusione dell’a.s. 2019/20

Si riportano nella presente Scheda osservazioni e proposte in merito agli adempimenti valutativi e certificativi finali riferiti al corrente a.s. 2019/20.

Si  intende in questo modo offrire un contributo al confronto in atto in questi giorni a livello istituzionale e scolastico auspicando siano al più presto emanati dispositivi legislativi che consentano agli operatori della scuola una chiara e positiva gestione del delicato momento che il sistema scuola deve affrontare con l’approssimarsi della conclusione dell’a.s. 2019/20.

Il decreto legge 9/2020 – norma primaria – stabilisce che: “Qualora le istituzioni scolastiche del sistema nazionale d’istruzione non possono effettuare almeno 200 giorni di lezione, a seguito delle misure di contenimento del COVID-19, l’anno scolastico 2019-2020 conserva comunque validità anche in deroga a quanto stabilito dall’articolo 74 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297”

I giorni di sospensione delle lezioni per emergenza COVID 19 – dalla data stabilita per le diverse regioni ed attualmente per tutto il territorio nazionale, e dalla quale in vari modi ogni scuola ha avviato la didattica a distanza – sono periodi in cui si stanno svolgendo di fatto attività scolastiche, rispondendo alla necessità di garantire, almeno in parte, la continuità del processo educativo e di apprendimento e di favorire l’assunzione di responsabilità da parte di ogni studente rispetto al proprio processo di apprendimento.

L’a.s. in corso va quindi considerato nella sua interezza computando il primo periodo di attività didattiche svolte in presenza (rispetto al quale le istituzioni scolastiche hanno già formulato in sede di scrutinio valutazioni intermedie degli alunni) e la seconda parte svolta prevalentemente o interamente a distanza (caratterizzata dalla applicazione di modalità innovative e con valutazioni di tipo formativo).  

Non si può immaginare che la valutazione dei risultati alla fine di questo a.s. straordinario sia quella ordinaria: essa non potrà essere riferita a standard impersonali, ma dovrà tener conto della concreta situazione nella quale ciascuno studente avrà potuto operare.

Nelle diverse Note pubblicate dal Ministero Istruzione si sottolinea, in particolare:

– il dovere della valutazione del docente
– il diritto alla valutazione dello studente
– il ruolo della valutazione come valorizzazione in un’ottica di personalizzazione
– il ruolo del Consiglio di classe.

  • Che cosa e come valutare

Il tema è quello di individuare “che cosa” valorizzare come indicatore di qualità e di esiti nei processi di insegnamento/apprendimento avvenuti a distanza e “come” effettuare la misurazione della valutazione.

E’ largamente condivisa nelle scuole l’impostazione didattica che mira a realizzare modalità di valutazione che abbiano una chiara caratterizzazione formativa e di valutazione di competenze trasversali lasciando alla valutazione delle conoscenze disciplinari un ruolo integrativo.

Attuare una valutazione formativa significa nell’attuale situazione:

La valutazione dei contenuti viene attuata attraverso: –  limitato utilizzo di test graduati privilegiando, anche per garanzia di correttezza, quesiti di comprensione, collegamento, riflessione ed argomentazione.

La valutazione delle competenze tramite la presentazione di uno stimolo didattico nella forma del compito di realtà, chiedendo di produrre un elaborato che comprenda la comprensione della consegna, la ricerca delle informazioni secondo attendibilità delle fonti, l’elaborazione di un piano d’azione coerente e rispettoso delle norme, il superamento delle crisi, il corretto uso delle risorse cognitive e tecnologiche, la documentazione, l’argomentazione e l’autovalutazione di quanto svolto. Soprattutto – in riferimento alle competenze di cittadinanza – la motivazione del proprio elaborato mettendo in luce, oltre agli aspetti tecnici, anche il valore per la comunità e l’ambiente.

Per quanto riguarda gli ambiti tecnici e professionali, si ricorda che – pur nella grave limitazione causata dall’impossibilità di una didattica nei laboratori – è possibile svolgere compiti di realtà realistici e basati sulle competenze utilizzando casi di studio, video tutorial, tecnologie della simulazione, piattaforme di progettazione…

In sintesi, in tema di valutazione si dovrà tenere presente che la valutazione dei risultati di apprendimento e formativi raggiunti con attività di DAD:

  • deve essere impostata secondo una cornice pedagogico-didattica nuova e condivisa: la scuola, seppur svolta entrando in casa degli alunni, è una comunità di pratica e di apprendimento;
  • deve avere un carattere fortemente formativo che aiuti lo studente a percepire in questa situazione scolastica nuova il fine dell’apprendimento, a consolidare i propri punti di forza, a sentirsi valorizzato, a utilizzare positivamente errori, a crescere nella capacità di auto valutarsi;
  • deve essere calibrata principalmente su competenze e non esclusivamente su conoscenze;
  • serve per avere un feedback delle attività proposte sia per misurare gli apprendimenti sia per registrare impegno e partecipazione;
  • deve essere arricchita dal docente attraverso l’attestazione, oltre che degli apprendimenti disciplinari, anche delle competenze trasversali e di cittadinanza;
  •  deve essere coordinata nelle modalità, criteri, valori, tra i docenti del Consiglio di interclasse o di classe;
  •  deve essere effettuata in modo ‘costante, trasparente e tempestivo’
  • deve essere sistematicamente documentata tramite una sorta di Diario di bordo tenuto dal docente con riferimenti al percorso di apprendimento di ogni alunno.

Criticità

Per lo svolgimento degli scrutini finali, in presenza o a distanza, essendo che i Consigli di classe dovranno deliberare la ammissione o la non ammissione degli alunni tenuto conto degli esiti valutativi di tutto l’a.s., è decisivo che le autorità di governo e l’amministrazione scolastica centrale regolino con criteri e modalità omogenee le procedure relative alle deliberazioni finali. Occorre rimodulare, per le scuole secondarie di II grado, la previsione dell’art.5 del D.M. n. 80/2007 riguardo al rinvio della formulazione del giudizio finale (cd ‘giudizio sospeso’) nei confronti degli studenti per i quali, al termine del corrente a.s., sarà constatato il mancato conseguimento della sufficienza in una o più discipline prevedendone, almeno per il corrente a.s., la non applicazione. E’ opportuno che la norma preveda che il Consiglio di classe proceda ad un eventuale attestazione delle modalità di progressione rilevata nell’alunno rispetto ai traguardi di apprendimento definiti per il corrente a.s. e la possibilità di modalità di recupero/approfondimento ed accertamento di competenze/conoscenze nel corso dell’a.s. successivo.

Si ritiene che l’ipotesi di una decretazione che operi una ammissione automatica all’a.s. successivo per gli alunni delle classi intermedie sia una soluzione da non considerare in quanto vanificherebbe l’impegno che il mondo scolastico sta offrendo per dare una risposta educativa valida all’emergenza sanitaria. Il processo valutativo, che si conclude con il giudizio di ammissione alla classe successiva e con gli esami conclusivi, è insito e necessario nel percorso di apprendimento che a scuola si svolge e mette in gioco decisivi ed utili rapporti di responsabilità dei docenti nei confronti dei discenti.

Per quanto riguarda gli esami di fine I e II ciclo, ammesso che nel prossimo mese di giugno esistano condizioni di sicurezza che consentano lo svolgimento delle prove, esse devono essere, da subito, in ogni caso, opportunamente riformulate e dimensionate attraverso l’emanazione di un dispositivo legislativo che intervenga a modificare in particolare quanto previsto in materia dal Dpr 122/2009, dal D.lgs 62/2017 e dalla normativa di riferimento.

Precedenti normativi

Per la regolazione dello svolgimento degli scrutini finali e degli esami di stato in tempi di emergenza può essere preso in considerazione come spunto  il precedente normativo che va nella direzione di una forte semplificazione degli adempimenti di fine anno scolastico rintracciabile nel D.L. 13 maggio 1976, n. 227 “Provvidenze per le popolazioni dei comuni della regione Friuli-Venezia Giulia colpiti dal terremoto del maggio 1976” agli artt. 33 e 34.

Altro analogo precedente normativo è quello che ha regolato il tema per gli alunni delle zone terremotate dell’Abruzzo nel 2009.

Il modello già oggi previsto dalla norma con commissioni interne composte dal dirigente scolastico dell’istituto e dai docenti della classe rende meno difficile immaginare una modalità di semplificazione e gestione delle prove per il I ciclo.

Si formulano qui due possibili modelli:

La prova si svolge in forma di colloquio multidisciplinare sui contenuti delle materie svolti nella classe terza + la presentazione discussione di una relazione scritta/ricerca multidisciplinare/progetto predisposto dall’alunno che consenta alla commissione di accertare evidenze di capacità organizzative, di ricerca, di argomentazione, di analisi.

All’attribuzione  del voto finale d’esame concorrono gli esiti del colloquio d’esame, la valutazione della relazione scritta/ricerca/progetto e, in quota parte stabilita attraverso norma, i risultati accertati in sede di scrutinio di ammissione riportati nel corso dell’a.s. 2019/20 nelle materie Italiano, Matematica e Lingua straniera.

Gli scrutini finali  della classe terza media effettuati dal consiglio di classe tengono luogo degli esami di licenza media, senza svolgere specifiche prove né orali, né scritte (ipotesi da preferire in caso di previsioni di permanenza prolungata della situazione di emergenza).

Si può prevedere, in tale ipotesi, di far redigere dall’alunno durante il mese di maggio  una relazione scritta/ricerca multidisciplinare/progetto che sarà utilizzata dal Consiglio di classe come prova con evidenza accertativa di capacità organizzative, di ricerca, di argomentazione, di analisi.

Il Consiglio di classe sulla base di osservazioni sistematiche, di valutazioni formative e do esiti di prove oggettive, di elementi vari desunti nel corrente a.s. e nel triennio precedente e della valutazione della ricerca/progetto predisposta dallo studente attribuisce una valutazione finale che certifica la conclusione del I ciclo e attesta il passaggio al II ciclo.

La didattica online, seppur molto diffusa, non consente evidentemente la stessa ricchezza di apprendimento della didattica d’aula ed ogni classe quinta sta svolgendo attualmente i programmi di studio disciplinari in modo diverso, senza tenere conto del fatto che in questo momento gli alunni degli istituti tecnico-professionali non possono frequentare attività di laboratorio e di officina utili anche allo svolgimento della prova pratica in sede di esame di stato.

Il dispositivo di legge che dovrà normare l’Esame di stato di II ciclo 2019/20 si propone che preveda:

( PCTO) quali requisiti per l’ammissione alla maturità. 

Articolazione delle prove d’esame di II ciclo

Si ritiene che possano essere presi in considerazione due modelli.

unica prova scritta specifica per l’indirizzo frequentato: predisposta – con parametri di riferimento nazionali – dalla commissione d’esame (composta da presidente esterno e membri interni) a seconda dell’indirizzo di studio sulla base dei contenuti e competenze effettivamente raggiunte dalla classe e formalizzate precedentemente in un apposito ‘Documento del consiglio di classe’ riferite all’intero a.s. con riferimenti all’ultimo triennio.

prova orale: colloquio condotto sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento e delle discipline che caratterizzano il percorso di studi, sulla base del modello previsto dal D.Lvo 62/2017. I contenuti e le esperienze e competenze effettivamente raggiunte dalla classe sono quelle formalizzate precedentemente in un apposito ‘Documento del consiglio di classe’ riferite all’intero a.s. con riferimenti all’ultimo triennio. Il Documento dovrà prevedere la valorizzazione in sede di colloquio di  approfondimenti/ricerche svolte dall’alunno, delle esperienze maturate nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) e delle esperienze di cittadinanza.

      Questo modello è già attualmente praticato da molte università italiane per le lauree online.

Criticità

– occorre ridefinire criteri di ammissione all’esame di Stato in presenza di più valutazioni negative dell’alunno al termine del I periodo valutativo del corrente a.s. e/o al termine del corrente a.s. oppure stabilire per decreto l’ammissione al’Esame di Stato di tutti gli alunni delle classi quinte;

–  occorre definire dei parametri di riferimento cui fare riferimento nella stesura da parte della commissione della prova scritta di indirizzo;

–  occorre stabilire in che maniera calcolare i crediti scolastici acquisiti dall’alunno nel corrente ultimo anno scolastico di frequenza, posto che la sospensione delle attività didattiche potrebbe non aver consentito  l’acquisizione piena di crediti riferiti all’ultimo anno di frequenza;

– la rimodulazione del numero e tipologie di prove d’Esame di fine II ciclo comporta di ricalibrare le proporzioni dei decimi di voto da attribuire alle diverse prove  e ai crediti scolastici al fine di consentire di raggiungere il punteggio di 100/100mi;

– occorre dare indicazioni alle commissioni d’esame per garantire, agli studenti che ne hanno i requisiti, non solo il punteggio massimo al termine dell’esame, ma anche l’accesso alla lode stabilendo criteri uniformi per il territorio italiano.

Oltre alle tematiche ed agli aspetti didattici e procedurali sopra esposti vi sono molte altre incombenze di tipo gestionale-amministrativo che gravano la responsabilità di chi è chiamato a dirigere una istituzione scolastica e la sua organizzazione e che richiedono soluzioni normative.

In questa sede se ne segnalano alcune.

Candidati privatisti ed esterni agli esami di stato

– Per i candidati privatisti agli esami di idoneità a classi di scuole secondarie, di licenza di scuola media e di qualifica professionale potrebbero essere indette  apposite sessioni di esami che consisteranno nelle sole prove orali;

– I candidati esterni  agli esami di maturità che non risultano avere la promozione all’ultima classe, per poter essere ammessi a sostenere l’esame di Stato, devono sostenere un esame preliminare che dovrà essere svolto in presenza prima della data di svolgimento delle prove dell’Esame di stato II ciclo nel quale svolgeranno le stesse tipologie di prove previste per i candidati interni o, a loro scelta, in apposita sessione che verrà indetta nel mese di settembre 2020.

Adozione libri di testo

La situazione di sospensione delle attività didattiche e dello svolgimento delle riunioni degli OO.CC. in presenza rende difficoltoso l’iter procedurale previsto dalle normative per l’adozione dei libri di testo per l’a.s. 2020/21 che nella prassi deve concludersi entro il mese di maggio.

Si richiede di definire con urgenza e secondo criteri di fattibilità tale procedura, valutando la possibilità di posticipare di un anno le procedure per la scelta dei libri di testo in uso e la conferma dei testi già in adozione.

Svolgimento dei viaggi di istruzione

I diversi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri hanno previsto la sospensione dei viaggi di istruzione fino alla data del 13 aprile che le scuole stanno rispettando dopo aver sospeso a loro volta contratti ed impegni con le agenzie di viaggio e gli operatori. Si chiede che questo dispositivo sia prolungato fino al termine dell’a.s., in modo da consentire alle istituzioni scolastiche di procedere di conseguenza nei confronti dei fornitori e dell’utenza.