Ammessi per legge al mini esame 1,1 milioni di studenti italiani

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da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Ammissione maxi per esami sempre più mini. È l’effetto collaterale che l’emergenza coronavirus riserverà agli 1,1 milioni di studenti dell’ultimo anno di medie e superiori, privatisti inclusi, per effetto del decreto messo a punto dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e in arrivo sul tavolo di Palazzo Chigi. In un contesto generale che porterà tutti i loro colleghi delle classi precedenti a ottenere una promozione “per legge” anche con 2 o 3 insufficienze. Rinviando al prossimo anno scolastico la resa dei conti con i debiti da recuperare.

Maturità sempre più light

A giugno, quindi, l’ammissione alla maturità scatterà automaticamente per tutti e 510mila aspiranti maturandi. A prescindere che le scuole riaprano prima o dopo il 18 maggio: la data spartiacque scelta dal governo per decidere che tipo di esame dovranno affrontare a partire dal 17 giugno. Per quest’anno, infatti, non costituiranno requisiti obbligatori la partecipazione alle prove Invalsi, in italiano, matematica, inglese, e lo svolgimento delle ore minime di alternanza scuola-lavoro. L’esperienza “on the job” svolta nell’arco dell’ultimo triennio troverà comunque spazio in sede di colloquio orale.

L’esame sarà comunque “light” sia che si torni in classe entro il 18 maggio, sia dopo. Nel primo caso le prove rimarranno tre, due scritti e l’orale. Ma il secondo scritto (quello di indirizzo, il più temuto dai ragazzi), anziché essere uguale per tutti come il compito di italiano, verrà messo a punto dalle commissioni. tutte interne (tranne il presidente esterno). Nello scenario peggiore – e cioè che si riapra dopo quella data o non si riaprà – la maturità consisterà solo nel colloquio, che in caso di epidemia di Covid-19 ancora in corso potrebbe anche essere svolto a distanza.

La mini-maturità, in una qualsiasi delle due formule, andrà comunque superata, raggiungendo la votazione minima di 60. E anche le valutazioni ottenute in questi mesi di didattica forzosamente a distanza influirà sul risultato finale. Che potrebbe portare, in sede di esame, anche alla bocciatura. Anche se sembra più un’ipotesi di scuola visti gli altissimi tassi di promossi degli ultimi due anni scolastici (su cui si veda grafico in alto).

In terza media possibile il voto senza esame

Lo snellimento degli esami di Stato coinvolgerà anche i 577mila alunni in cerca della licenza media. Qui, seppure le attività didattiche ripartissero prima del 18 maggio, l’esame finale potrebbe perdere una o più prove (oggi sono tre scritti e un orale) o addirittura essere assorbito dal giudizio finale della commissione. E, dunque, sparire.

Per gli altri promozione «per legge»

Agli altri 7 milioni di studenti che non dovranno affrontare l’esame l’emergenza coronavirus porterà in dote la promozione «per legge», con la possibilità di recuperare eventuali insufficienze a partire dal prossimo 1° settembre quando si spera riaprirà il nuovo anno scolastico. Una scelta che rende, in periodo di lezioni online, il tema della valutazione molto delicato. Con l’unico deterrente rappresentato dalla necessità di trascinarsi i voti bassi di quest’anno anche l’anno prossimo e, per gli studenti di quarta superiore, pregiudicare sin d’ora il voto finale della maturità 2021.

Per consentire a chi resterà indietro di accelerare il recupero, il decreto in arrivo consente di anticipare al 1° settembre il ritorno in classe almeno per loro. Ma è una previsione che si scontra con la scelta di rinviare al 15 settembre la chiusura delle operazioni di immissione in ruolo. Con il rischio implicito che le classi, complice il blocco dei concorsi che non è ancora stato superato, siano piene di ragazzi ma vuote di docenti. Anche dei supplenti che possono essere nominati solo ad assunzioni concluse. Una complicazione nella complicazione.