Docenti precari, risoluzione alla Camera per assumerli dopo 36 mesi con graduatoria di soli titoli

da La Tecnica della Scuola

La Lega ha depositato una risoluzione in commissione Cultura alla Camera in cui si chiede al Governo di stabilizzare i docenti con almeno 36 mesi di servizio, attraverso un concorso per soli titoli, sulla linea di quello bandito in questi giorni nella provincia di Trento e delle indicazioni della Commissione europea per la lotta all’abuso di precariato. La decisione è stata presa dopo avere preso atto che il concorso straordinario per 24.000 docenti, voluto dalla ministra Lucia Azzolina ed in via di emanazione, potrà individuare i vincitori, nella migliore delle ipotesi, solo per la fine del 2020. Mentre le supplenze annuali su posti almeno 150 mila vacanti andranno realizzate a settembre.

Sasso (Lega): sì alle procedure semplificate

Secondo il deputato della Lega Rossano Sasso, inoltre, il concorso riservato metterebbe pure “a rischio disoccupazione migliaia di precari che, dopo aver insegnato per anni e aver contribuito a reggere il nostro sistema d’istruzione, da settembre si ritroverebbero licenziati” perché per vari motivi esclusi da quella procedura.

“Anche il Consiglio Superiore dell’Istruzione si è espresso in maniera critica riguardo il concorso straordinario del ministro Azzolina, arrivando a prevedere una procedura per titoli e servizio“, ricorda ancora Sasso.

“Chiediamo che il ministro preveda procedure concorsuali semplificate, che tengano conto essenzialmente del periodo di servizio già prestato e delle esperienze culturali e professionali possedute dai docenti, attraverso un concorso per servizio e titoli”.

Secondo il deputato leghista, “migliaia di insegnanti precari attendono una risposta dal governo nella speranza che non prevalga la linea Azzolina che punta a cancellare dal mondo del lavoro migliaia di precari storici”, conclude Sasso.

In VII commissione 63 richieste di audizione

Intanto, nella commissione Cultura di Palazzo Madama, impegnata a verificare gli emendamenti al DL Scuola n. 22 e ascoltare le parti interessati, è stato valutato all’unanimità di consentire a tutte le 63 organizzazioni che hanno chiesto di poter esprimere in videoconferenza (oltre che con un contributo scritto) le proprie valutazioni ed eventuali suggerimenti sul decreto Scuola all’esame della commissione: lo faremo “anche a costo di impegnare più giornate”, ha assicurato il senatore della Lega Mario Pittoni (Lega), presidente della commissione Cultura.