Rientro a settembre: l’idea di Azzolina non piace, protestano le famiglie

da La Tecnica della Scuola

Mentre la ministra Lucia Azzolina sta già tornando indietro rispetto alle dichiarazioni di poche ore fa sulle modalità di rientro a settembre, si moltiplicano commenti e prese di posizione.
Il ministro dell’Università Gaetano Manfredi è il più cauto e afferma: “Credo ci dovremo abituare per la ripresa a settembre a una certa rotazione dei ragazzi. Ci vuole un po’ di sacrificio da parte di tutti e credo che vanno privilegiati soprattutto i più piccoli, quelli che hanno più bisogno di avere un contatto diretto con la scuola, con un insegnante, e cercare di alleggerire la pressioni con quelli più adulti maggiormente in grado di potersi di potersi gestire a distanza”.
E sulla didattica a distanza Manfredi aggiunge: “L’esperienza del digitale sicuramente potrà presentare per il futuro una buona integrazione delle attività formative”.

Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia, sono netti: Metà studenti in classe e metà a casa significa solo ‘metà istruzione’. Le famiglie dicono no alla didattica mista che lei oggi ha ipotizzato tra le possibilità sul tavolo, dannosa per i bambini sia sotto l’aspetto relazionale, pedagogico e psicologico che dal punto di vista della capacità di attenzione oltre che per la salute”.

Brandi e Coghe colgono anche l’occasione per spezzare una lancia a favore del sistema paritario: “Stupisce che non solo non si stiano aiutando le scuole paritarie ad affrontare l’emergenza in cui si trovano, ma che neanche si pensi ai bambini e ragazzi in una prospettiva di gestione efficiente e possibile grazie al tempo estivo che ci si trova di fronte. La didattica a distanza inoltre sta creando una voragine tra studenti agiati e studenti con disabilità e fragilità socio economiche. Non possiamo accettarlo. Se a settembre non ripartiranno le scuole in sicurezza, scenderemo in piazza a far sentire la nostra voce”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Mirko De Carli, Coordinatore Alta Italia del Popolo della Famiglia“Noi continuiamo a proporre un piano di rientro graduale e volontario già a partire dalle prossime settimane, proprio per evitare un rientro critico a settembre auspicando che Conte pratichi azioni di buon senso ricordandosi che le famiglie e i ragazzi sono i veri utenti di un servizio pubblico a cui la politica deve rendere conto, senza dimenticare che va sostenuta la scuola pubblica tutta, sia quella statale che quella paritaria”.

Cosimo Maria Ferri, deputato di Italia Viva e  membro della Commissione della Camera, dichiara: “Non si può scaricare sulle famiglie il nuovo progetto dell’anno scolastico e per questo non sono d’accordo con la proposta della Ministra Azzolina; mi aspettavo una visione più efficace e che si pensasse ai ragazzi e alle famiglie. Occorre puntare su una riorganizzazione delle classi, su assunzione di nuovo personale docente e non, su investimenti strutturali sulle scuole, molte delle quali hanno gli spazi e possono garantire in sicurezza l’inizio dell’anno scolastico”.
“Dalla Ministra – conclude Ferri – mi sarei aspettato uno stimolo forte a rendere sicure le scuole, a chiedere interventi straordinari in edilizia scolastica, a riaprire scuole chiuse da tempo, a sdoppiare le classi, garantendo le distanze, magari riducendo l’orario, togliendo il tempo pieno ed utilizzando il sabato, accorciando l’ora scolastica”.