Maturità, una sola prova in un’ora e quattro step

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Una sola prova di un’ora ma articolata in quattro step. È lo schema della maturità 2020 che la ministra Lucia Azzolina ha illustrato ieri durante il question time alla Camera. E che ricalca i punti fermi riassunti sul Sole 24 Ore di lunedì 4 maggio.

In attesa dell’ordinanza ministeriale, che dovrà sciogliere gli ultimi rebus sul colloquio, e dei protocolli di sicurezza, che dovranno fissare i requisiti su dispositivi di protezione e distanze da mantenere in aula, la titolare dell’Istruzione ha fornito ulteriori elementi sullo svolgimento dell’esame (in presenza) a cui saranno chiamati i 463mila maturandi italiani (che quest’anno saranno tutti ammessi). A partire dal 17 giugno quando, presumibilmente a gruppi di 5 al giorno, dovranno presentarsi davanti a una commissione di 6 membri interni, più il presidente esterno, e scrivere l’ultimo capitolo dei loro 5 anni di scuola superiore.

Il colloquio partirà dalla discussione di un elaborato sulla materia di indirizzo che avrebbe costituito l’oggetto del secondo scritto (ad esempio Greco/Latino al Liceo classico e Matematica/Fisica allo scientifico); seguirà con l’approfondimento di un breve testo di italiano studiato durante il quinto anno e con l’analisi del materiale predisposto dalla commissione sulle altre materie nell’ambito dei paletti fissati dal documento del 15 maggio (che quest’anno il Consiglio di classe potrà emanare entro il 30). Ultimo step il racconto dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro, finché è stato possibile svolgerla, e delle conoscenze di Cittadinanza/Costituzione, tra cui rientrerà anche la pandemia in corso.

Per effetto del decreto Scuola all’esame del Senato – dove potrebbe trovare spazio una modifica sulla tempistica per i privatisti che al momento prevede sia l’esame preliminare che la prova vera e propria a settembre – al colloquio saranno ammessi tutti i candidati interni. Ma per superarlo dovranno totalizzare, tra curriculum e orale, 60 punti su 100. Dei 100 punti totali fino a 60 potranno arrivare dal background del triennio (di cui 22-23 per l’ultimo anno) e 40 dalla prova orale in sé. Più l’eventuale lode assegnata sulla base dei parametri decisi dalla commissione.

La ministra Azzolina ha parlato anche di didattica a distanza, evidenziando come ormai abbia raggiunto quasi tutti gli studenti. Con le risorse stanziate dal decreto Cura Italia (85 milioni, complessivi) sono stati acquistati 205mila dispositivi digitali e oltre 117mila alunni sono stati raggiunti dalla connessione. Numeri che si aggiungono al dato sui dispositivi utilizzati e assegnati in comodato d’uso – oltre 1,2 milioni – acquistati dalle scuole negli ultimi due anni grazie al piano scuola digitale e ai fondi strutturali. A questi stanziamenti si sono poi aggiunti altri 80 milioni a valere sui fondi Pon destinati all’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet, dedicati alle scuole del primo ciclo.

Quanto infine all’avvio del nuovo anno, Azzolina ha chiarito che l’ipotesi di una “didattica mista”, vale a dire lezioni in classe integrate con quelle online, interesserebbe (il condizionale, è ancora d’obbligo) la sola scuola secondaria; e che su questa opzione si starebbero orientando anche altri Paesi europei. Il Pd resta però freddo: «Lo scenario della didattica metà in presenza metà a distanza è solo per i più grandi e neanche per tutta la secondaria di secondo grado», ha tagliato corto la vice ministra, dem, Anna Ascani.