Il paradosso della maturità solo orale: in realtà parte da uno scritto

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

La maturità 2020 in formato solo orale, in realtà, partirà da uno scritto. La prova unica dell’esame di Stato in calendario a partire dal 17 giugno alle ore 8.30 – che a causa della pandemia sostituirà i due scritti più il colloquio previsti inizialmente – partirà dalla discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo, la cui “traccia” verrà svelata agli studenti il 1° giugno (l’elaborato andrà poi consegnato, via mail, ai commissari interni entro il 13 giugno). Confermato lo slittamento dal 15 al 30 maggio della predisposizione del documento del consiglio di classe con le indicazioni alle commissioni sul percorso didattico dei ragazzi, inclusi i testi studiati nelle ore di italiano che costituiranno il secondo step della verifica di fine superiori.

Per essere “maturi” serviranno 60/100. Di questi, l’orale ne assegnerà fino a 40; il curriculum degli ultimi tre anni gli altri 60, così suddivisi: 18 punti per la classe terza, 20 per la quarta e 22 per la quinta. A rivelarlo è la bozza di ordinanza ministeriale inviata ieri, assieme a quelle su terza media e valutazione, al Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi) per i pareri. Dal testo arriva anche un’indicazione sulle commissioni d’esame: in caso di defezioni di massa dei membri, si precettano i docenti e supplenti “lunghi” che devono «rimanere a disposizione dell’istituzione scolastica di servizio fino al 30 giugno».

Per quanto riguarda l’esame di terza media, sostituito quest’anno dalla valutazione del consiglio di classe, si prevede che entro il 30 maggio gli studenti inviino, tramite posta elettronica, un elaborato su una tematica individuata dallo stesso consiglio di classe. Questa “tesina” dovrà essere presentata oralmente e online dal ragazzo entro il termine delle attività didattiche, secondo quanto previsto dal calendario deliberato da ciascuna scuola. La licenza arriva con almeno 6/10.

Una novità infine è contenuta anche nella terza bozza di ordinanza, quella relativa alla valutazione. Riguarda la possibilità di bocciare che ritorna, anche se in via piuttosto remota. L’alt alla classe successiva potrà scattare solo se i docenti non hanno alcun elemento valutativo sull’alunno, per cause non imputabili alle difficoltà legate alla disponibilità di apparecchiature tecnologiche o alla connettività di rete, bensì «a situazioni di mancata o sporadica frequenza delle attività didattiche, già perduranti e opportunamente verbalizzate per il primo periodo didattico». Per gli studenti invece promossi con una o più insufficienze, o con livelli di apprendimento non consolidati, spetterà al consiglio di classe predisporre il piano di apprendimento individualizzato, con l’indicazione, per ciascuna disciplina, delle “lacune” da colmare a partire dal 1° settembre. O giù di lì.