Maturità 2020: tutti i punti fermi in 10 domande e risposte

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

Si apre il sipario sulla maturità 2020 che andrà in scena a partire dal 17 giugno. A fornire tutti i dettagli sull’esame di Stato semplificato a causa della pandemia in atto è l’ordinanza della ministra Lucia Azzolina su cui si attende il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione. Vediamo i dieci punti fermi della prova unica (ed esclusivamente orale) che sancirà il ritorno in classe dei 463mila maturandi italiani. Privatisti esclusi.

1. In che forma si svolgerà la maturità 2020?

L’esame di Stato sarà composto da una sola prova orale al posto dei due scritti e del colloquio previsti prima dello scoppio della pandemia. Il colloquio si svolgerà in presenza, salvo una nuova complicazione del quadro epidemiologico.

2. Quando inizierà l’esame?
La data di inizio degli orali sarà martedì 17 giugno alle ore 8.30, quando si sarebbe dovuta tenere la prima prova di italiano.

3. La stessa data vale anche per i privatisti?

No. I candidati esterni dovranno sostenere la prova preliminare a partire dal 10 luglio. Chi la passerà svolgerà l’esame di Stato durante la sessione straordinaria di settembre. Salvo ulteriori modifiche di legge.

4. Come si svolgerà il colloquio?
Non ci sarà il sorteggio delle buste come l’anno scorso né si tornerà alla tesina. Pur essendo interamente orale l’esame partirà da un domanda concordata con il professore della materia di indirizzo: quella su cui si sarebbe dovuto tenere il secondo scritto (ad esempio Greco/Latino al Liceo classico oppure Matematica/Fisica allo scientifico). La commissione invierà via mail la traccia al candidato entro il 1° giugno e quest’ultimo, a sua volta da remoto, dovrà far pervenire entro il 13 giugno il suo elaborato di partenza.

5. Di quante parti sarà composto l’orale?
Sono previsti cinque step. Il primo riguarderà la discussione dell’elaborato inviato via mail dal candidato. Il secondo verterà su uno dei testi di italiano presenti nel “documento del 15 maggio” (che quest’anno potrà arrivare entro il 30 maggio) elaborato dal consiglio di classe. Il terzo sarà una discussione sul materiale predisposto dalla commissione e riguardante le altre materie. Il quarto consisterà nel raccontare l’esperienza di alternanza scuola-lavoro, finché è stata svolta. Il quinto e ultimo servirà ad accertare un’infarinatura delle nozioni di Cittadinanza e Costituzione (epidemia di Covid-19 inclusa). In tutto l’esame durerà un’ora.

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6. Servirà la mascherina?
Non è ancora stato deciso. Sulle modalità di svolgimento si attende un protocollo di sicurezza concordato con il comitato tecnico-scientifico che sta monitorando l’evolversi del contagio. A quanto pare se si riuscirà a mantenere la distanza di sicurezza tra il candidato e i commissari. A ogni modo, al massimo in ogni aula potrà esserci una decina di persone (inclusi il candidato e un paio di testimoni).

7. Come sarà composta la commissione d’esame?
In via eccezionale i sei membri saranno tutti interni più un presidente esterno a cavallo tra due commissioni. Tra i sei commissari è prevista la presenza obbligatoria del prof di italiano e del rappresentante della materia di indirizzo. In caso di assenze giustificate i dirigenti scolastici potranno integrare l’organico con altri docenti dello stesso istituto o, in via eccezionale, nominando dei supplenti ad hoc.

8. Bisognerà conoscere tutto il programma o solo la parte studiata in classe fino al 4 marzo?
Le lezioni a distanza vanno considerate a tutti gli effetti attività didattica ordinaria dunque è difficile che ci si fermi al 4 marzo. Ma i confini verranno definiti dal “documento del 15 maggio”, quest’anno atteso come detto entro il 30.

9. Quanti punti varrà il colloquio?
Dei 100 punti previsti per l’intero esame il colloquio ne varrà fino a 40. Gli altri 60 arriveranno dal curriculum scolastico dell’ultimo triennio. Così suddivisi: per il terzo anno, 20 per il quarto e 22 per l’ultimo.

10. Ci sarà il 100 e lode?
Sì, anche quest’anno la commissione potrà assegnare la lode. A condizione che il candidato abbia ottenuto il massimo del credito scolastico e il massimo punteggio previsto per l’esame.