Stop della ministra al primo tentativo di riaprire la scuola

da il Corriere della Sera

di DIEGO LONGHIN e CORRADO ZUNINO

Nuove assunzioni, altri 16 mila docenti, per sostenere la ripartenza della scuola a settembre. E i tentativi di sperimentare in anticipo un ritorno in classe non hanno l’appoggio del ministero. Il dietrofront nel Vercellese è arrivato ieri pomeriggio. Il sindaco di Borgosesia è convinto che all’origine ci sia il fastidio della ministra all’Istruzione Lucia Azzolina rispetto al servizio pensato nella scuola. La lettera è firmata dalla preside della elementare, Raffaella Paganotti. Prima aveva detto sì all’uso delle classi al sindaco Paolo Tiramani, che è anche deputato della Lega, per organizzare un servizio di assistenza per i bambini da 3 a 10 anni. La retromarcia da parte della preside è motivata dal dpcm di Conte, dal fatto che l’edificio, anche se di proprietà del Comune, è in concessione per i servizi scolastici fino a giugno. Il tutto corredato da una nota del provveditore di Vercelli. «Dietro a tutto mi sembra chiaro che ci sia un certo fastidio da parte della ministra Azzolina rispetto alla nostra iniziativa», dice il primo cittadino del Carroccio.

Oggi la campanella suonerà lo stesso per i 36 allievi di Borgosesia, Varallo Sesia e Quarona. Una sperimentazione che andrà avanti, ma non a scuola. Il sindaco ha trovato soluzioni alternative. «Per noi è fondamentale andare incontro alle esigenze dei genitori che sono tornati a lavorare — dice Tiramani — non è una questione ideologica. Io sono contrario alle idee espresse da Azzolina, ma vietare l’uso di un edificio di proprietà del Comune per un’iniziativa di sostegno alle famiglie mi sembra esagerato. Forse il ministro Azzolina non avendo figli non capisce le difficoltà di chi li ha». Tiramani userà le aule dell’asilo nido per i bimbi delle materne e due palestre per gli allievi delle elementari. A sorvegliarli gli educatori della cooperativa che seguiva il pre e il post scuola, dalle 8 alle 18.

Per ridurre il rischio sanitario è stato messo a punto un protocollo rigido. «Più rigoroso di quello che sta circolando ora rispetto all’apertura di Estate Ragazzi», dice il sindaco leghista. «Peccato, in classe i bambini avrebbero avuto più strumenti, come le lavagne luminose, e sarebbe stato un test sull’uso dell’edificio». I sindacati della scuola attaccano il sindaco: «Una mossa che non ci convince, ha un sapore populista», dicono Cgil, Cisl e Uil. «La scuola non è un baby parking», aggiunge l’Anief. Rispondono i genitori: «Giudicherò alla fine del servizio, ma per chi va a lavorare servono risposte concrete. E questa lo è», dice Claudio Tortoriello, uno dei padri che oggi affiderà i figli agli educatori.

A livello concreto il governo per la ripartenza prevede altre assunzioni: 16 mila stabilizzazioni di precari, 8 mila con un concorso straordinario tra luglio e agosto, altri 8 mila con un concorso ordinario ad ottobre. In tutto, tra i 62 mila già previsti, compresa la scuola per l’infanzia, e la nuova tranche si arriva ad un totale di 78 mila nuovi ingressi per riaprire le porte degli istituti a settembre.