Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione

Al Ministro dell’istruzione On. Lucia Azzolina
Viale di Trastevere
Roma
c/o segreteria.azzolina@istruzione.it

On.le Ministro,

a integrazione della lettera inviataLe sabato 9 maggio, Le rappresento le principali criticità desumibili dalla bozza ufficiosa dell’ordinanza relativa all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.

1) Sicurezza
Ribadisco le perplessità, formulate in più sedi, in merito all’opportunità di far svolgere i colloqui in presenza. Sebbene il CTS abbia autorizzato tale modalità di esame, mi corre l’obbligo di sottolineare che l’età media del personale scolastico è piuttosto elevata e che, per espresso riconoscimento dell’INAIL, i lavoratori di oltre 55 anni devono essere destinatari di particolari attenzioni e misure di prevenzione nei confronti del Covid-19.
È facilmente prevedibile, inoltre, che nelle commissioni d’esame siano state inserite numerose altre “persone fragili” che potrebbero legittimamente, anch’esse, presentare istanza di sostituzione. Tale situazione minerebbe alla base uno dei principi ispiratori della formula emergenziale scelta per lo svolgimento dell’esame di Stato, ovvero l’internità delle commissioni che, ai sensi dell’art.1, co. 3, lett. c) del DL 22/2020, è elemento fondamentale per garantire la migliore valutazione degli studenti. In altri termini, molte commissioni potrebbero trovarsi ad operare eludendo, di fatto, tale disposizione primaria.

2) Candidati esterni.
Poiché anche questi esami, secondo la bozza dell’ordinanza, dovrebbero svolgersi in presenza, valgono integralmente le perplessità già formulate.
In aggiunta a tale criticità, ritengo di dovere evidenziarne una ulteriore di carattere organizzativo. Le sessioni degli esami preliminari, infatti, si dovrebbero tenere “a partire dal 10 luglio 2020” davanti al consiglio della classe dell’istituto collegata alla commissione alla quale il candidato è stato assegnato (art. 14, co. 2 del D.Lgs 62/2017) ma, poiché gli ordinamenti delle scuole secondarie di secondo grado, in base ai piani di studio, prevedono prove su discipline diverse e che si differenziano anche nel numero e nelle modalità, sarebbe opportuno che le date di svolgimento degli esami preliminari fossero decise autonomamente da ciascuna istituzione scolastica.

Le chiedo, pertanto, di apportare al testo della emananda ordinanza le modificazioni necessarie a risolvere le suddette criticità.

Colgo l’occasione per inviare i più distinti saluti.

Roma, 13 maggio 2020

Il Presidente Nazionale ANP
Antonello Giannelli