Responsabili i genitori se lo svolgimento del tema offende l’insegnante

da Il Sole 24 Ore

di Pietro Alessio Palumbo

Padre e madre dell’alunno rispondono dei danni cagionati all’insegnate dai toni offensivi e denigratori messi nero su bianco nel tema svolto dal proprio figlio. Con la recente sentenza 50/2020, il GdP di Conegliano mette l’accento sulla tutela dell’immagine e della dignità professionale e umana degli insegnanti quali pubblici ufficiali e liberi cittadini. Arriva dunque dalle aule giudiziarie un segnale forte che apre alla riflessione sull’importanza del ruolo che la figura del docente riveste sotto il profilo educativo e formativo; ma anche un allarme di pericolo per la tenuta del patto educativo tra genitori e docenti per il raggiungimento del fine comune: la crescita educativa delle giovani generazioni nel rispetto dei ruoli, dell’autorità, del prossimo. A ben vedere è la stessa Costituzione repubblicana che assegna alla famiglia e alla scuola, nei confronti della società, una “responsabilità orchestrale” nell’educazione dei giovani.

Il tema: “Lettera ad un amico…”
Nel testo di un tema scolastico un alunno usava termini sconvenienti nei confronti dell’insegnante. La docente segnalava l’accaduto al dirigente scolastico che si attivava incontrando più volte l’alunno e convocando i genitori, ma senza buon esito. In seguito la docente si rivolgeva al tribunale competente.

Lo “strappo” del patto educativo genitori/scuola
Evidenzia il Giudice che le espressioni, per nulla continenti, che il minore si era sentito autorizzato a scrivere, sono fortemente lesive dell’onorabilità dell’insegnante coinvolta, e segno di una insofferenza nei confronti della stessa istituzione scolastica. Significativo per acclarare la responsabilità genitoriale è stata la diserzione alla richiesta di colloquio inoltrata loro dal dirigente scolastico. A ben vedere il patto educativo di corresponsabilità educativa dei genitori è finalizzato proprio a definire in maniera compartecipata diritti e doveri del rapporto tra istituzione scolastica, studenti e famiglie. In altre parole, gli insegnanti e i genitori, nonostante la connaturale diversità dei ruoli e la separazione dei contesti di azione, condividono sia i destinatari del loro agire, i figli-alunni, sia le finalità dell’agire stesso, ovvero l’educazione e l’istruzione in cui scuola e famiglia operano insieme per il delicato disegno costruttivo comune. Ebbene il cuore di questo rapporto batte grazie al rispetto delle funzioni, delle competenze, dei compiti e delle libertà di ciascuno degli attori coinvolti. Ma non è tutto. Nell’esercizio dei ruoli ciò che fa accrescere l’efficacia di questo mezzo di responsabilità condivisa è lo scambio comunicativo e il lavoro cooperativo: costanti, fattivi, leali. In altre parole ciò che mantiene vivo tale legame è il senso di consapevolezza collettiva per progettare le scelte strategiche educative più appropriate per il figlio-alunno: il contributo “alveare” alla costruzione del buon (con)cittadino futuro.