Maturità, l’esame si allunga

da Il Messaggero

Durante la prova di maturità, la mascherina si potrà togliere. La sicurezza degli studenti e dei docenti sarà garantita comunque dai due metri di distanza l’uno dagli altri. Il ministero dell’istruzione ieri ha pubblicato le ordinanze per gli esami di Stato e per la valutazione e così ora si guarda dritti verso la fine dell’anno scolastico. L’anno che verrà ricordato come quello del Covid-19.

LE INDICAZIONI

Le indicazioni per il mondo della scuola sono state presentate ieri dalla ministra Lucia Azzolina per quel che riguarda gli aspetti prettamente scolastici e, in merito alle disposizioni sulla sicurezza, da Agostino Miozzo e da Alberto Villani del Comitato tecnico scientifico. L’esame di terza media è stato cancellato e verrà sostituito da un elaborato da presentare online prima degli scrutini, entro il 30 giugno. La maturità si farà invece in presenza, salvo casi in cui l’emergenza sanitaria imponesse la modalità a distanza, i candidati potranno avere solo un accompagnatore al loro fianco e dovranno arrivare con la mascherina obbligatoria da casa. Sarebbe preferibile che arrivassero con mezzi propri ma, nel caso non fosse possibile, avrebbero la precedenza sui mezzi pubblici per non arrivare tardi a causa delle file per salire a bordo.
La scuola farà trovare ambienti igienizzati, che verranno puliti alla fine di ogni sessione, percorsi ad hoc nei corridoi per non far incontrare nessuno e docenti con la mascherina indosso. I candidati arriveranno 15 minuti prima dell’appuntamento, disinfetteranno le mani all’ingresso e dovranno firmare un’autocertificazione sulle loro condizioni di salute: vale a dire la temperatura corporea inferiore a 37,5 gradi, nessun sintomo né contatto con persone positive al Covid nei 14 giorni precedenti. Non ci saranno quindi né guanti da indossare né termo scanner per rilevare la febbre. Sarà necessario invece dotare le scuole di detergenti e disinfettanti, mascherine per i docenti e il personale presente a scuola. Il colloquio durerà circa un’ora e inizierà con la discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo. Ma non solo. Il ministro ha consigliato di ascoltare i ragazzi anche sul tema della quarantena. In tutte le fasi organizzative il personale scolastico potrà contare sul sostegno della Croce Rossa.
Ora si deve mettere in moto una macchina organizzativa che coinvolge oltre 480mila ragazzi, migliaia di docenti impegnati nelle commissioni interne e presidenti esterni. È il momento, quindi, di intervenire sulle criticità: «Esistono scuole che non possono garantire le condizioni di sicurezza richieste spiega Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio a causa dello stato di vetustà degli edifici. Ad esempio una preside di Roma mi ha riferito che non può mettere a disposizione la palestra poiché necessita di riparazioni urgenti, reclamate ormai da diversi mesi all’ente locale che non ha provveduto ancora ad effettuare. Facciamo quindi appello ai comuni e alle province, proprietari degli edifici, affinché provvedano ad effettuare i lavori necessari. Alle scuole, inoltre, devono arrivare tutti quei fondi per l’acquisto di gel, mascherine, detersivi per lavare e disinfettare dopo ogni sessione quotidiana d’esame».

I PRESIDENTI DI COMMISSIONE

A mancare all’appello sono anche i presidenti di commissione: gli uffici scolastici regionali stanno inviando solleciti per reclutare i dirigenti. Ne mancano a migliaia in tutta Italia, dal Lazio alla Sicilia, in Piemonte, Veneto, Campania e Friuli Venezia Giulia, in Puglia, nelle Marche e in Toscana. Le domande inviate entro la scadenza, prevista per la settimana scorsa, sono insufficienti.
Lorena Loiacono