Esame di maturità, niente prove scritte Azzolina: bocciature solo in casi gravi

da La Stampa
Flavia Amabile

Roma
Dalle mascherine alle distanze, il Miur ha definito le linee guida che verranno seguite da tutte le scuole: si parte fra un mese, il 17 giugno, senza scritti, senza commissari esterni, forse anche senza bocciati. L’esame di Stato si baserà su una prova orale da svolgere a scuola: il colloquio durerà circa un’ora, si dividerà in due parti: lo studente presenterà un lavoro che potrà essere discusso dalla commissione ma poi verrà interrogato su un testo di italiano studiato durante l’anno e su materiali scelti dalla commissione nelle altre discipline. La prova varrà fino a un massimo di 40 punti su 100, per i migliori ci sarà la possibilità di ottenere la lode.
Nonostante le riserve espresse dal Consiglio superiore dell’Istruzione, il Miur assicura di aver predisposto un protocollo sicuro ma l’esame sarà in presenza, perché «è un momento importantissimo», spiega la ministra Azzolina. Le prove saranno scaglionate per evitare assembramenti. Durante l’esame dovrà essere assicurata una distanza di almeno due metri tra studente e commissione.
Lo studente raggiungerà la scuola con la mascherina e la indosserà fino al momento dell’ingresso. «L’uso della mascherina è una condizione importante per lo studente e per il professore, anche una mascherina fatta in casa che consenta di proteggere te stesso e gli altri, ed è importante indossarla dall’uscita di casa fino alla scuola. Ma nel corso dell’esame, che sarà in presenza, lo studente può abbassare la mascherina se rimane a 2 metri di distanza, ha spiegato Agostino Miozzo coordinatore del Comitato tecnico-scientifico. Le misure di sicurezza avranno un costante aggiornamento legato al monitoraggio dei dati epidemiologici: se la curva dei contagi tornasse fuori controllo, il Miur sarebbe costretto a tornare all’ipotesi dell’esame a distanza. Saranno invece tutti a distanza gli esami di terza media, con un colloqui online su argomenti scelti da ciascun ragazzo. Non ci saranno bocciati, spiega la ministra, se non «in casi molto circoscritti», cioè per provvedimenti disciplinari gravi, o altre rare circostanze e solo con l’unanimità del consiglio di classe. «In un tempo complesso come quello che stiamo vivendo, non potevamo che prevedere un sistema diverso di valutazione», sottolinea la ministra promettendo per settembre «una valutazione seria», e la possibilità di recuperare se l’anno si sarà concluso con un’insufficienza.
Mentre la maturità ha ormai un volto restano forti perplessità da parte dei presidi. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio: «Chiediamo che siano effettuati i lavori necessari per mettere in sicurezza gli ambienti e che siano predisposti i fondi per l’acquisto di mascherine, gel e tutto quello che sarà necessario per garantire la sicurezza degli ambienti ».