Maturità 2020, Azzolina: esame in presenza. Lezioni anche fuori scuola a settembre

da Corriere della sera

Gianna Fregonara

E’ un appello che sembra un po’ una strigliata preventiva: «Sono certa che avremo tutti al loro posto per fare l’esame di Stato». La ministra Lucia Azzolina è preoccupata per la riuscita della Maturità 2020 e ha avviato un monitoraggio della situazione dei commissari per l’esame: gli uffici regionali non sono ancora riusciti a nominare tutti i presidenti perché anche a dieci giorni dalla scadenza per le candidature mancano aspiranti. Ma «l’Italia sta ripartendo e il 17 giugno, a meno di una curva epidemiologica con contagi che salgono, gli studenti hanno diritto a fare gli esami in presenza e la scuola non si sottrarrà al proprio dovere».

Tempi più lunghi per le medie

Nel giorno della pubblicazione delle ordinanze che disciplinano la Maturità (qui il testo), l’esame di terza media (qui il testo) e la valutazione di fine anno (qui il testo), la ministra ha fatto il punto sulle ultime novità, confermando che per la discussione della tesina della terza media ci sarà tempo fino al 30 giugno e che per le scuole elementari resteranno i voti, per «tornare ai giudizi, si dovrà aprire una discussione politica, non ai può fare con un’ordinanza».

Mascherina sì o no?

Sulla maturità in classe restano ancora alcune incertezze anche se è la scelta rivendicata da Azzolina: «Ho insistito per farli in presenza, perché sono un passaggio importantissimo dall’adolescenza all’età adulta. Voglio che tutti ricordino il momento dell’esame: per me è stato uno dei più belli della mia vita, mai l’avrei tolto agli studenti». «Non deve essere un incubo – ha aggiunto Agostino Miozzo, del Comitato tecnico scientifico – per questo abbiamo indicato le misure perché si possa svolgere in modo sereno e senza ansia a causa dell’emergenza». Tra queste l’uso della mascherina per tutti, professori, presidi, personale amministrativo e studenti. «Ma durante il colloquio, che durerà un’ora, il candidato potrà togliere la mascherina purché sia seduto e alla giusta distanza dalla commissione». La giusta distanza è due metri – ha spiegato Miozzo – perché usiamo il principio della massima precauzione». Insomma la mascherina è obbligatoria da casa a fino al banco, poi con cautela, si può anche toglierla.

Rientro, soluzioni diverse regione per regione

Nonostante sia pronto il protocollo per la sicurezza che i sindacati dovrebbero sottoscrivere la settimana prossima insieme ad un’intesa che li riporterà al tavolo del ministero anche in vista delle decisioni da prendere per il prossimo anno scolastico, resta valida l’opzione della maturità a distanza nelle regioni in cui il contagio dovesse risalire nelle prossime settimane: «Saranno gli uffici scolastici regionali a chiedere di passare per tutte le scuole dall’esame in classe a quello via video», ha detto la ministra spiegando che anche per settembre potrebbero esserci modalità diverse tra regione e regione: se in alcune zone tornerà il virus, si ricorrerà alla didattica a distanza, mentre nel resto del Paese si potrebbe restare in classe.

Più spazio al volontariato nelle scuole

Questa resta la prospettiva per il nuovo anno: «Tornare in aula, in modo sicuro», ha spiegato a nome del comitato scientifico Miozzo. Come si tornerà è da capire ma la ministra ha annunciato «una scuola più aperta, diversa, che esca dagli edifici scolastici: per questo utilizzeremo di più tutti gli stake holders della scuola, cioè oltre agli enti locali le associazioni di volontariato che già collaborano con le istituzioni». Quanto la scuola sarà diversa dal curriculum attuale, è tutto da vedere, anche se Azzolina ha spiegato che «se fosse necessario metteremo mano alle linee guida e alle indicazioni nazionali», cioè a quelli che una volta erano i programmi. Ma molto dovranno fare i presidi perché il ministero «darà solo la cornice generale, il resto è delegato all’autonomia delle scuole». Azzolina ha confermato che i recuperi degli apprendimenti persi in questi mesi di lock down cominceranno dal primo settembre anche se l’inizio dell’anno scolastico vero e proprio sarà deciso, come sempre, con le regioni.