La pandemia non blocca Erasmus, aumentate le candidature targate 2020

da Il Sole 24 Ore

di Annarita D’Ambrosio

Voglia di ripartire, anche da parte degli enti formativi che progettano un’esperienza all’estero grazie al progetto Erasmus+. Sono state 247 le candidature arrivate da organizzazioni pubbliche o private coinvolte nell’istruzione e formazione professionale per la partecipazione a partenariati strategici (+28%) e 425 le richieste arrivate per accedere alla mobilità individuale (+5%).

Nonostante l’emergenza del coronavirus, dunque si riaccedono i motori del progetto, nel suo complesso in realtà considerando i dati in crescita registrati anche dal settore istruzione, gestito dall’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire. Alla scadenza dello scorso 23 aprile, si registrava una interessante crescita delle candidature per partenariati in tutti e tre i settori gestiti da Indire: +64% nella Scuola, +29% nel settore Istruzione superiore e Università, +59% per l’educazione degli adulti.

I campi di interesse
Le regioni più attive in ambito formativo nell’invio di candidature sono state Lazio (72), Emilia-Romagna (64), Campania e Lombardia (59), Toscana (57) e Veneto (53), confermando un’attenzione verso il programma da parte di tutto il territorio nazionale.

Quanto alle candidature di partenariati strategici ricevute, 207 riguardano lo sviluppo e il trasferimento di pratiche innovative finalizzate a supportare il miglioramento della qualità dell’offerta di istruzione e formazione professionale mentre le altre 40 proposte mirano a promuovere lo scambio di esperienze e know-how, a livello europeo, tra organismi della formazione.

Le destinazioni
Tra i Paesi di destinazione delle iniziative di mobilità, le mete più ambite dal 64% dei potenziali partecipanti riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna.

I dati sono stati forniti dall’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, incaricato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale Agenzia nazionale Erasmus+ per implementare l’ambito istruzione e formazione professionale del programma, mentre – per intenderci, come detto – dei progetti nel settore istruzione si occupa Indire. «Bisogna capire bene come e quando ripartiranno le mobilità Erasmus – ha spiegato il presidente dell’Inapp, Sebastiano Fadda – sorprende comunque come l’emergenza dovuta alla pandemia non abbia spento la voglia di nuove esperienze formative: l’Europa rimane per le nuove generazioni un terreno fertile di opportunità ed occasioni.»

I dati su Erasmus+ formazione
Dal 2014, inizio del programma Erasmus+, ad oggi sono stati 4.182 i progetti presentati per l’ambito Istruzione e formazione professionale, 2.636 di mobilità individuale ai fini di apprendimento e 1.546 di partenariati strategici.

In entrambi i casi si tratta di esperienze che si sono rivelate molto utili: un partecipante su 3 al progetto, infatti, in base ad un’indagine Inapp, ha la possibilità di restare a lavorare all’estero, anche alla fine dell’esperienza Erasmus+, 7 ragazzi su 10 ritengono di aver avuto beneficio e il 98% consiglierebbe l’esperienza ad altri, 9 su 10 sono soddisfatti dell’esperienza e la quasi totalità riesce a portare a termine il tirocinio, oltre il 99%.

I fondi disponibili per la formazione
Nel 2020 la dotazione finanziaria Erasmus+ destinata all’Italia per istruzione e formazione professionale è di oltre 55 milioni di euro, di cui circa 45 milioni saranno utilizzati per la realizzazione di esperienze di mobilità transnazionale mentre 10 milioni consentiranno lo sviluppo di partenariati strategici.