Giorgia… Resiste!

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Giorgia… Resiste!

di Maurizio Tiriticco

Mi chiedo: il prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica nata dalla Resistenza contro il nazifascismo, Giorgia Meloni che ci azzecca a Piazza del Popolo? Quale Popolo? Non certo quello italiano! Ma il Suo Popolo! E debitamente targato: quello neofascista! Che, ovviamente, non dovrebbe esistere perché la nostra Costituzione repubblicana afferma chiaramente: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dalla entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.» Si veda la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana.

E Giorgia, onorevole deputata alla Camera dei Deputati, ha anche giurato fedeltà alla Repubblica e alle sue istituzioni. Questo è il testo: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione».

Occorre dare ulteriori informazioni a proposito della nostra Giorgia, che il 2 giugno – ripeto – “festeggerà” una Repubblica che di fatto non avrebbe mai voluto, inseguendo i sogni della “Roma Imperiale”, di mussoliniana memoria. Ecco un pizzico di storia. Noi Italiani il 28 ottobre 1922 siamo stati affidati – si fa per dire – da Vittorio Emanuele III di Savoia, Re d’Italia, nelle mani di un certo Benito Mussolini, che passo dopo passo impose al Paese una feroce dittatura. Come non ricordare il delitto Matteotti? E l’arroganza di Mussolini, che alla Camera dei deputati il 3 gennaio 1925, di fatto giustificò l’infame delitto. Ecco alcuni passi del suo discorso: “Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento ad oggi”.

Arroganza a non finire di un uomo che si accingeva ad imporre il cappio ad un intero popolo! Con il beneplacito del Re! Ma molti anni dopo, esattamente il 25 luglio 1943, Re Pippetto, alias Vittorio Emanuele III, Re d’Italia e di Albania e Imperatore d’Etiopia, quando comprese che una guerra rovinosa gli sarebbe costata la triplice corona, fece “impacchettare” il dittatore da un drappello di carabinieri, l’arma “da secoli fedele”. Le successive vicende sono note! Il Re e la sua corte, nella notte dell’8 settembre 1943, dopo aver pubblicato la notizia della resa e della firma dell’armistizio, fugge da Roma, per riparare a Brindisi liberata dagli Alleati, nelle braccia dei nuovi amici, lasciando il suo amato popolo nelle mani dei tedeschi. E questi, per tutta risposta, trattarono gli Italiani come dei traditori: l’eccidio delle Fosse Ardeatine fu solo uno delle centinaia di massacri che caratterizzarono l’occupazione. La guerra in Italia cessò in quel meraviglioso 25 aprile 1944. Fu restaurata la democrazia e in seguito, sull’onda della Resistenza contro il nazifascismo, la “giuria popolare”, in quel meraviglioso 2 giugno del 1946, votò per la Repubblica.

Sarebbe interessante conoscere qual è la lettura che di questi complessi avvenimenti fa la nostra Giorgia Meloni: che proprio il prossimo 2 giugno, parlerà a Piazza del Popolo! Com’è noto, Giorgia Meloni è stata la pupilla di Giorgio Almirante che, “ai tempi del Duce”, aveva diretto la rivista razzista antisemita “La difesa della razza” e che, durante la “Repubblica di Salò”, alla quale ovviamente aveva aderito con entusiasmo, si era arruolato nella “Guardia Nazionale Repubblicana”. Il 30 aprile 1944 Almirante fu nominato capo gabinetto del Ministero della Cultura Popolare, presieduto da Fernando Mezzasoma. Dopo la guerra Almirante fu tra i più autorevoli e convinti fondatori del Movimento Sociale Italiano, di chiara ispirazione neofascista nonché tollerato dalla nostra Repubblica democratica. In seguito fu tra i fondatori del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Ed al Fronte la nostra Giorgia Meloni aderisce nel 1992, a soli 15 anni, con convinto entusiasmo. Nel 1996 diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento studentesco di Alleanza Nazionale, che rappresenta anche al Forum delle associazioni studentesche istituito l’11 luglio 2002 dal Ministero dell’Istruzione (Ministro pro tempore Letizia Moratti).

Il cursus honorum della nostra Giorgia si svolge rapidamente! E’ intelligente e capace. A soli 31 anni diventa Ministro per la Gioventù: esattamente dall’ 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. E poi, e poi… giungiamo ai “Fratelli d’Italia”. Copio dal web: “Fratelli d’Italia è un partito politico italiano, guidato dal 2014 da Giorgia Meloni in qualità di Presidente. Fondato il 21 dicembre 2012, ha assunto nel 2014 la denominazione di Fratelli d’Italia filiazione di Alleanza Nazionale, mantenuta fino al 3 dicembre 2017. Attualmente Giorgia Meloni dirige dal 2014 il partito denominato “Fratelli d’Italia”, filiazione di Alleanza Nazionale”.

Cara Giorgia! Ma proprio il 2 giugno devi fare il tuo comizio? E a Piazza del Popolo? Nooo!!! Tu che c’entri con il 2 giugno? Aspetta il 28 ottobre… a Piazza Venezia… dallo storico balcone! So che questo è il tuo sogno! Che mai diventerà realtà!