da ItaliaOggi
Alessandra Ricciardi
\Esami in presenza. Se ve ne saranno le condizioni. Il protocollo d’intesa che, salvo novità dell’ultima ora, sarà firmato oggi dalla ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e dai segretari sindacali non esclude che, alla luce dell’evoluzione della dinamica epidemiologica e delle indicazioni fornite dalle autorità competenti, gli esami, sia preliminari che conclusivi, possono svolgersi a distanza. Saranno comunque esonerati dalle prove in qualità di commissari i professori con patologie pregresse o con età più a rischio che li rendono maggiormente esposti in caso di contagio. Intanto però la notizia è che il protocollo si farà.
Resta poi da decidere come avviare in sicurezza il prossimo anno scolastico. E su questo invece la vicenda è più intricata: la task force guidata da Patrizio Bianchi è ancora in attesa di avere elementi informativi dallo stesso ministero dell’istruzione (numero studenti e strutture) e dal ministero della salute, sulle opportune misure di prevenzione da mettere in campo a seconda dei vari scenari epidemiologici.
Intanto proseguono le simulazioni sulle modalità organizzative per assicurare il distanziamento tra studenti e docenti, e sulla revisione della didattica. Scartata al momento l’ipotesi di una scuola con metà alunni in presenza e metà in didattica online, resta la necessità di sdoppiare alcune classi, quelle delle superiori che vantano 25/28 studenti. Ci sono realtà, soprattutto al Sud, dove con il decremento delle nascite il problema del sovraffollamento non si pone ed esistono strutture scolastiche che potrebbero ben essere riutilizzate, mentre al Centro-Nord, nei grandi centri, andrebbero previste convenzioni con enti sia ecclesiali che pubblici per reperire spazi nuovi.
Ma al di là della questione spazi, c’è il problema della didattica: una didattica che sarà semplificata e che per gli alunni delle medie e delle superiori prevede una riduzione dell’ora di lezione da 60 a 45 minuti. Questa soluzione consentirebbe di avere più gruppi classe con lo stesso organico. Per infanzia e primaria, invece, l’ipotesi prevalente parla di un incremento dell’organico del 10%, con più docenti ma anche personale ausiliario da assumere in via straordinaria per il prossimo anno scolastico.
Tornando al protocollo sulla sicurezza degli esami, il ministero si impegna a garantire la creazione di un help desk dedicato con un numero verde a disposizione di dirigenti e segretari h24. Si prevede inoltre la creazione di un tavolo nazionale composto da rappresentanti del ministero e dei sindacati che dovrà esaminare le questioni di maggior rilievo, sia sul fronte organizzativo che sanitario, con una cadenza abbastanza ravvicinata, ogni due giorni.
Il tavolo fornirà indicazioni e linee di coordinamento agli uffici scolastici regionali, che a loro volta si dovranno organizzare con task force in cui saranno presenti anche esponenti della Protezione civile e della Croce rossa. Obiettivo è di verificare, in base anche all’andamento del contagio, che è assai diverso tra regione e regione, eventuali misure aggiuntive e maggiormente restrittive rispetto a quelle previste nel Protocollo a tutela della salute degli studenti e di tutto il personale scolastico coinvolto. Gli orali della maturità si terranno davanti a una commissione di 6 professori, con batterie di 5 studenti al giorno. Al massimo un accompagnatore.
Dovrà essere esonerato dall’esame in presenza tutto il personale in situazione di fragilità, causa malattie o età. Presso le scuole sede di esame dovrà essere garantito un presidio del personale della Croce Rossa, anche al fine di vigilare su eventuali sintomatologie Covid-19. Prove generali in vista della ripresa delle lezioni a settembre.