Concorso a cattedre: a proposito del simulatore delle batterie di test

Concorso a cattedre: a proposito del simulatore delle batterie di test

Un’altra dimostrazione di come al Ministero dell’Istruzione poco interessi il vero “merito” della formazione dei docenti.
La FLC CGIL ha da subito visto nel bando di concorso a cattedre uno strumento per il Ministro Profumo di pura propaganda, non certo l’occasione per fornire alla scuola pubblica elementi di vero merito, o al precariato una soluzione di stabilizzazione.

 

I numeri di iscrizione al test preselettivo hanno denunciato la difficoltà di gestire nei limiti delle regole un concorso che è diventato l’occasione di rientro al lavoro per il mondo sempre più vasto nel nostro Paese dei disoccupati.

Del resto la modalità dei test preselettivi, gli argomenti che li caratterizzano, la tempistica con cui si effettuano poco parlano di quel famoso “merito” che tanto ha sbandierato in questi mesi il ministro Profumo.

 

L’ultima dimostrazione che conferma il nostro pensiero è nella presentazione della batteria dei test: manca la possibilità nelle esercitazioni individuali di poter verificare quale è la risposta giusta. Ciò è inammissibile e dimostra il vero intento del Ministero: sfoltire i numeri, costi quel che costi.

 

Come abbiamo già avuto occasione di scrivere, gli oltre 300.000 concorrenti meritano il rispetto dovuto a chi spera di entrare nel mondo del lavoro, in particolare nella scuola pubblica. Il Ministero ha l’obbligo morale di predisporre le procedure con serietà, evitando gli errori commessi per le prove di accesso ai TFA e predisponendo sedi e strumentazioni adeguate all’alto numero di partecipanti.

 

Nell’incontro del 29 novembre al Ministero porremo il problema derivante dalla pubblicazione delle batterie di simulazione dei test, insieme alla richiesta di garanzia che le prove saranno affrontate con il rigore che richiede la situazione drammatica del lavoro in Italia e che lasciano evincere i numeri di iscrizione alle prove preselettive.

 

Chiederemo garanzia che il Ministero stia lavorando per la qualità della scuola pubblica e che in questo percorso ci sia la soluzione del problema del precariato, come propedeutica a un reinvestimento nell’Istruzione come volano della crescita.

 

Ci faremo garanti per coloro che vedessero compromesse le loro aspirazioni dal pressappochismo e dalla fretta ingiustificata.