Da settembre aggiornamento SNV, RAV e PTOF, nota Ministero

da Orizzontescuola

di Antonio Fundaro

E’ stata pubblicata la nota 7851 del 19 maggio 2020 in cui si comunicano le nuove scadenze relative all’aggiornamento dei documenti di autovalutazione delle scuole e della valutazione del Sistema Nazionale.

Pubblicato dal “Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Ufficio 9° -Valutazione del sistema nazionale di istruzione e formazione”, con protocollo 7851 la circolare avente come oggetto “Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) – aggiornamento dei documenti strategici delle istituzioni scolastiche (Rapporto di autovalutazione, Piano di miglioramento, Piano triennale dell’offerta formativa)”.

Come, infatti, è a tutti noto il corrente anno scolastico ha scandito l’inizio del nuovo triennio del Sistema nazionale di valutazione, delineato nelle sue fasi dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80, e del Piano triennale dell’offerta formativa, predisposto ai sensi della legge 13 luglio 2015, n. 107.

I documenti strategici e l’epidemia

In realtà, ancora prima che l’epidemia costringesse a chiudere tutte le scuole e a rivoluzionare le modalità di erogazione della didattica (e non solo quello) tutte le Istituzioni scolastiche avevano avuto la possibilità di allineare i documenti strategici e in particolare di rivedere e ridefinire le priorità di miglioramento interne al RAV e gli obiettivi formativi del PTOF.

Naturalmente, però, l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e le connesse disposizioni per fronteggiarla, tra cui la sospensione delle attività didattiche e l’introduzione della didattica a distanza quale modalità ordinaria di insegnamento/apprendimento a cui fare ricorso, hanno avuto un grande impatto sulle pratiche educative e didattiche e, allo stesso tempo, sui processi gestionali ed organizzativi.

Scrive il direttore generale Maria Assunta Palermo che “di fatto sono mancate le condizioni per realizzare i percorsi di miglioramento e le attività legate all’offerta formativa dell’Istituto inizialmente progettati. Il Sistema di valutazione deve necessariamente ripartire dalla nuova situazione determinata a seguito dell’emergenza per facilitare il lavoro delle scuole che intendano rivedere la propria progettualità strategica”.

Con la nota del 19 maggio vengono fornire alle istituzioni scolastiche alcune indicazioni rivolte all’aggiornamento dei documenti strategici.

L’innovazione indispensabile e i documenti strategici

La rete di scuole innovative nata nell’ambito dell’iniziativa “Avanguardie Educative” che, a partire dalla condivisione dei principi ispiratori del Movimento descritti nel Manifesto per l’Innovazione, declina una serie di proposte operative (le “idee per l’innovazione”) e la DaD di questi ultimi mesi impongono più d’una riflessione organizzativa, strategica e metodologica.

Il “Manifesto dell’innovazione” possiamo dire che avesse ampiamente anticipato queste riflessioni e queste scelte metodologiche-didattiche-formative da operare. Se le elencassimo siamo certi che, ciascun docente, a vario modo, ci si ritroverebbe. Proviamoci:

1. Trasformare il modello trasmissivo della scuola: oltre l’erogazione della lezione dalla cattedra verso modalità di apprendimento attivo, anche con l’ausilio di simulazioni, giochi didattici, attività “hands-on”, ecc.

2. Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare: le ICT non sono né ospiti sgraditi né protagonisti, sono opportunità che consentono di personalizzare i percorsi di apprendimento, rappresentare la conoscenza, ampliare le fonti del sapere, condividere e comunicare.

3. Creare nuovi spazi per l’apprendimento: la fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione e impone un ripensamento degli spazi e dei luoghi in cerca di soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta.

4. Riorganizzare il tempo del fare scuola: il superamento di steccati rigidi come il calendario scolastico, l’orario delle lezioni e la parcellizzazione delle discipline in unità temporali minime distribuite nell’arco dell’a.s. può avvenire tenendo conto della necessità di una razionalizzazione delle risorse, di una programmazione didattica articolata in segmenti, unità e moduli formativi, dell’affermarsi delle ICT che favoriscono nuove modalità di apprendimento e che necessitano di nuovi tempi. 5. Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza: l’espansione di internet ha reso la conoscenza accessibile in modo diffuso; non solo il patrimonio di fatti e nozioni (una volta monopolio esclusivo di pochi) oggi è aperto alla comunità e ai cittadini, ma la società contemporanea valorizza competenze nuove, difficilmente codificabili nella sola forma testuale e nella struttura sequenziale del libro di testo.

6. Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti (dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc.): una scuola d’avanguardia è in grado di individuare (nel territorio, nell’associazionismo, nelle imprese e nei luoghi informali) le occasioni per mettersi in discussione in un’ottica di miglioramento, per arricchire il proprio servizio attraverso un’innovazione continua che garantisca la qualità del sistema educativo.

7. Promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile: obiettivo delle scuole d’avanguardia è individuare l’innovazione, connotarla e declinarla affinché sia concretamente praticabile, sostenibile e trasferibile ad altre realtà che ne abbiano i presupposti.

Aggiornamento RAV

Nello scorso ciclo di valutazione delle istituzioni scolastiche è costantemente stata data l’occasione, alle scuole, a partire dal mese di maggio, di rivedere ed aggiornare le analisi e le autovalutazioni effettuate nel RAV e di procedere, solo se indispensabile ed al cospetto di mutamenti significativi intervenuti nell’istituzione scolastica, alla revisione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi di processo.

Ciascuna possibile modifica all’interno del RAV conduceva dopo ad una sistemazione organica e coerente del PdM nell’ambito della revisione che, anno per anno, si dispone per il PTOF.

“Nel corrente anno scolastico, a causa delle ripercussioni dell’emergenza epidemiologica ed in particolare con riferimento al ricorso alla didattica a distanza – si legge nella nota ministeriale – è probabile che ogni scuola debba procedere ad una ponderata revisione di quanto predisposto nel RAV 2019 per quanto attiene le diverse dimensioni che caratterizzano le aree del Contesto, dei Processi e soprattutto degli Esiti. Considerato che l’autovalutazione è un processo che coinvolge tutta la comunità professionale e tenuto conto che la conclusione dell’anno scolastico sarà particolarmente gravosa per le situazioni determinate dall’emergenza, le funzioni per l’eventuale aggiornamento del RAV saranno messe a disposizione delle scuole all’interno della Scrivania del Portale SNV a partire dal mese di settembre”.

Monitoraggio, verifica e aggiornamento PTOF e Piano di miglioramento

Per effetto del comma 12, dell’articolo unico della legge 13 luglio 2015, n. 107, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è modificabile annualmente entro il mese di ottobre, termine ordinatorio che negli ultimi anni scolastici è stato prolungato fino all’inizio della fase delle iscrizioni, vista la funzione del documento quale massimo strumento di informazione tra la scuola e la famiglia e di mostra dell’offerta formativa di ciascuna istituzione scolastica.

La revisione del PTOF, di fatto, presuppone un dibatto educativo e formativo molto articolato sugli aspetti più importanti affiorati nel corso dell’anno scolastico che ha preceduto, che implicano un rinnovamento dei contenuti del documento, con peculiare riferimento alle scelte progettuali.

Il ministero, nella nota, porta degli esempi, precisando che “le varie disposizioni ministeriali connesse alla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 ed in particolare il ricorso alla didattica a distanza come modalità didattica ordinaria hanno senz’altro avuto un forte impatto e, probabilmente, portano alla necessità di rivedere diversi aspetti del PTOF. L’aggiornamento del Piano deve inoltre tenere conto delle richieste specifiche provenienti dall’evoluzione della normativa, che richiedono all’interno del documento la declinazione di specifici contenuti (si veda a tale riguardo l’introduzione dell’insegnamento scolastico di educazione civica ai sensi della legge 92/2019)”.

Cosa succederà al portale SIDI

A settembre 2020 sarà attivata una quinta sezione denominata “Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione”.

Sempre dallo stesso mese saranno rese attive tutte le funzioni per provvedere alla revisione annuale e alla pubblicazione del PTOF.

Successivamente, informa la direzione generale, saranno fornite comunicazioni “in relazione al quadro che si determinerà per il rientro a scuola e la ripresa delle attività didattiche. In tal modo, sarà possibile allineare in modo organico e coerente tutti i documenti strategici all’inizio del prossimo anno scolastico. Indicazioni specifiche verranno inoltre successivamente fornite per i Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti, interessati, con la predisposizione del RAV, all’inserimento nel secondo ciclo del procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche che copre il triennio 2019/2022, come anticipato dalla Nota DGOSV prot. 24187 del 4 dicembre 2019”.

Castoldi e gli indici di qualità del Piano di Miglioramento

In attesa di lavorare al PdM, nell’articolo “Dagli obiettivi di processo al piano di miglioramento” Mario Castoldi, per l’Indire, sintetizza i requisiti di qualità di un progetto di miglioramento:

 fondarsi su un’analisi preventiva del contesto in cui si inserisce: tanto del contesto interno (deve autoconcepirsi come un tassello di un puzzle complessivo e rapportarsi con le altre attività dell’istituto in termini di compatibilità e sinergie), quanto del contesto esterno (evidenziando risorse esterne cui attingere, interlocutori, sinergie con altre iniziative).

 chiarire su quali situazioni problematiche intende intervenire. Non sempre un progetto è mirato in modo tale da avere un impatto diretto sulle acquisizioni formative degli studenti: in questi casi, tuttavia, è opportuno chiarire attraverso quali mediazioni il progetto sia destinato ad avere effetti positivi per i bisogni formativi degli studenti (chiarendo anche quali precisi bisogni); ciò consente di correlare in modo esplicito l’obiettivo di processo su cui si è centrata l’attenzione al traguardo/i di esito individuati nel RAV.

 situarsi in modo chiaro e coerente all’interno di quella che è l’identità progettuale, l’insieme di priorità di fondo condivise, proprie dell’istituto in questione (esplicitata nel POF).

 rendere esplicita una strategia d’azione che sia conseguente rispetto all’analisi della situazione effettuata: “l’iniziativa x viene ritenuta adeguata per risolvere il problema y, perché…a…b…c…”. In questa parte dovrebbero essere esplicitati gli interventi volti a potenziare le forze favorenti e a ridurre l’intensità delle forze ostacolanti lo sviluppo del processo.

 fare propria una filosofia d’azione esplicita, chiara e coerente relativa al metodo (o ai metodi) cui il progetto si affida per ottenere i risultati desiderati.

 precisare su quali risorse può contare l’iniziativa (denaro, tempo, persone disponibili a impegnarsi, competenze particolari) ed entro quali vincoli può operare (in particolare specificare se vi sono sostegni o ostacoli normativi).

 articolare l’ipotesi di azione in un piano operativo che specifichi dettagliatamente: tempi, fasi d’azione, azioni specifiche fase per fase, soggetti responsabili delle varie azioni previste, modalità di lavoro, risultati intermedi previsti.

 prefigurare degli specifici indicatori (che potranno per esempio riguardare apprendimenti degli studenti, altri prodotti della scuola, ricadute organizzative, ecc.) in base a cui verificare l’efficacia dell’azione progettata; in altri termini, i risultati attesi verificabili.

 predisporre in anticipo strumenti di valutazione, sia di controllo per la valutazione in itinere – nel corso dell’attuazione del progetto – sia per la valutazione conclusiva, per verificare se il progetto ha raggiunto i suoi obiettivi e eventualmente per rilanciarlo in forma revisionata.

I Learning Scenarios e la nuova dimensione della didattica

In “Avanguardie educative e la dimensione “didattica” dell’innovazione” a cura di Alessandra Anichini e Chiara Laici si tenta di percorrere (meglio di farla percorrere ai docenti) la strada dell’innovazione. Strada che i nuovi strumenti strategici devono necessariamente percorrere per permettere la riconfigurazione del ruolo docente e della sua capacità progettuale, ovvero quella di operare per “Didattica per scenari”.

L’idea ‘Didattica per scenari’ tenta di coinvolgere il docente in un importante processo di progettazione, facendo sua una nuova visione metodologica che fa leva sulla narrazione.

Questa idea muove dal progetto iTEC (Innovative Technologies for an Engaging Classroom), già concluso, che ha appassionato un numero cospicuo di docenti di numerosi paesi europei impegnandoli nella progettazione e nella creazione di scenari innovativi di apprendimento. Il progetto di cui si è detto sopra ha avuto come focus principale l’innovazione digitale. Inoltre, ha indagato i processi di cambiamento richiesti perché le tecnologie siano integrate in maniera virtuosa nelle pratiche quotidiane. Scrivono Anichini e Laici “L’approccio di iTEC prevede lo sviluppo di Learning Scenarios e Learning Activities che guidano il docente nella progettazione e implementazione in classe della propria, personale, Learning Story. Alla base vi sono alcuni presupposti che delineano una precisa idea di innovazione come qualcosa di vincolato a uno specifico contesto, mai definibile in termini assoluti e anche suscettibile di gradualità, un processo progressivo, cioè, che si sviluppa per passi successivi. I Learning Scenarios sono descrizioni puntuali di esperienze di apprendimento innovative, che combinano tecnologia, opportunità concrete per i docenti, obiettivi politici strategici. Descrivono le interazioni tra docenti e studenti ed eventuali altri soggetti, strumenti e risorse, contesti e ambienti di apprendimento e si ispirano a temi di spicco della cultura contemporanea (trasformazioni economiche o tecnologiche, movimenti di opinione, pratiche sociali e comportamenti emergenti)”.

Possiamo, dunque, affermare che le Learning Activities sono attività didattiche strutturate che, armonizzate in “pacchetti”, favoriscono e aiutano l’attuazione di uno o piu scenari.

Tali attività descrivono in termini svariate concrete interazioni, molteplici strumenti e numerose risorse l’attuazione vera della pratica di insegnamento/apprendimento. Dagli scenari e dalle learning activities gli insegnanti sono stimolati nella realizzazione di Learning Stories, documenti di progettazione didattica in forma narrativa, “declinati in base al contesto didattico in cui il docente si trova ad operare. Alla fine il docente è chiamato ad utilizzare la narrazione per progettare percorsi, abituandosi a quell’atteggiamento riflessivo che, strettamente connesso con la pratica scrittoria, rappresenta la strategia più idonea per perseguire una buona consapevolezza professionale” concludono Anichini e Laici.

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