Concorso straordinario, proposta Conte forse domani. Alta tensione in maggioranza

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da Orizzontescuola

di redazione

Sono ore decisive per una possibile intesa sul nodo scuola. Giuseppe Conte lavora sotterraneamente alla mediazione in vista del vertice che il capo del governo vuole sia risolutivo sullo scontro tra due fazioni della maggioranza: PD, LeU da un lato e M5S appoggiato da Italia Viva.

Sul nodo della scuola – in particolare del concorso straordinario per 25mila nuovi insegnanti per i precari da almeno tre anni – le parti restano distanti.

La proposta di Conte potrebbe arrivare domani, salvo colpi di scena che farebbero slittare in anticipo l’incontro al vertice.

Le posizioni

Il primo per una assunzione immediata per titoli dei precari con 36 mesi di servizio, il secondo gruppo per una selezione fin da subito, perché le condizioni sanitarie lo permettono tanto che i concorsi stanno ripartendo.

Ieri il tentativo di mediazione da parte del Primo Ministro Conte durante una riunione durata tre ore che ha visto i capigruppo di maggioranza, lo stesso Conte e il Ministro Azzolina confrontarsi senza trovare la quadra.

Decisione a fine serata: sarà il Primo Ministro a presentare una proposta di mediazione tra le due fazioni. Proposta che potrebbe arrivare oggi, ma potrebbe anche slittare a domani. Infatti, secondo quanto risulta alla nostra redazione, alle ore 15 e 15 ancora nessuna convocazione di un nuovo vertice.

Nel frattempo, a distanza i protagonisti dello scontro politico difendono le proprie posizioni a suon di comunicati.

Partito Democratico

Marcucci, capogruppo del PD al Senato, ribadisce la posizione del suo partito “l’emergenza sanitaria porta ad evitare il concorso a crocette e a sostituirlo con una prova che tutti i candidati potranno svolgere a fine anno scolastico”. Negli emendamenti, è bene ribadirlo, è presente una assunzione per titoli con un esame orale finale corrispondente a quello di fine anno di prova.

“Quindi per noi – aggiunge l’esponente Dem – bisogna valorizzare immediatamente il patrimonio di conoscenze dei precari ed inserire il primo settembre 40.000 insegnanti, non rinunciando al merito ed alla selezione con una prova vera a fine anno scolastico. Aspettiamo dal presidente Conte e dalla ministra Azzolina una mediazione nella direzione giusta”.

Sul tema è intervenuto oggi anche  il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, a ‘L’intervista di Maria Latella’, su SkyTg24, mostrando ottimismo: “penso che si troverà un equilibrio. Bisogna trovare un punto di equilibrio tra la selezione di chi entra e il momento emergenziale da Covid”, ha spiegato

Liberi e Uguali

Sulla questione anche LeU ha ribadito le sue posizioni, con un comunicato inviato alla nostra redazione. LeU che si trova sulla stessa lunghezza d’onda del Partito Democratico ed autore di emendamenti che chiedono anch’essi una assunzione senza prova selettiva. “La mediazione sul dl Scuola – scrive la De Petris – che il premier Conte si è impegnato a presentare non può essere basata sull’equilibrismo tra forze politiche, dando qualcosa a uno e qualcosa all’altro. Non è di una mediazione politicista che la scuola ha oggi bisogno ma di soluzioni efficaci e giuste”

“Deve essere garantito – prosegue la presidente De Petris – il rispetto dei precari, che in questi anni hanno tenuto in piedi il sistema scolastico. Bisogna dare certezze agli studenti e alle famiglie. Deve essere certo che la scuola ripartirà il primo settembre con i docenti al loro posto. Il concorso previsto attualmente dal dl Scuola, senza contare i rischi che comporta sul piano della sanità, non garantisce affatto questa certezza. Casomai assicura che la situazione sarà opposta. Per questo e non per difendere bandierine politiche bisogna trovare soluzioni diverse e che rispondano davvero alle esigenze del mondo della scuola, degli studenti e delle famiglie”, conclude la De Petris.

Forza Italia

Anche in FI si prendono posizioni:  “Sarebbe meglio destinare tempo all’organizzazione del nuovo anno scolastico in totale sicurezza, si riconosca il giusto merito a questi docenti rimasti troppo a lungo precari”, sottolinea la vice capogruppo al Senato, Licia Ronzulli.

Movimento 5 Stelle

In risposta il Movimento 5 Stelle, con un comunicato della Senatrice Granato che marca la linea politica condivisa anche con il Ministro Azzolina.
“La linea del Movimento 5 Stelle sulla scuola e sui concorsi in particolare, non cambia. Il merito resta l’elemento centrale ed imprescindibile per accedere al ruolo di insegnante. Accogliamo comunque con favore le parole del capogruppo del Partito democratico Andrea Marcucci, che dichiara di non voler rinunciare al merito ed alla selezione”.

“Su questa base – conclude la Granato – è possibile trovare un accordo, purché la selezione sia davvero meritocratica e che si evitino soluzioni pasticciate. Restiamo aperti al dialogo ed al confronto, ma indisponibili a derogare a questi principi”.