Dirigenti ai docenti “non programmate ferie a fine Agosto”

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da Orizzontescuola

di Vincenzo Brancatisano

Scuola, esplode la questione ferie. Le conseguenze scolastiche dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid-19 non smettono di impensierire gli insegnanti. Oberati da una rinnovata burocrazia da gestire per ora in remoto, ma fra qualche giorno anche in presenza, e dopo tre mesi di estenuante didattica a distanza, i docenti ora sono alle prese con le prime notizie relative a una possibile compressione del diritto alle ferie maturate.

O meglio, si parla sempre più spesso, nei corridoi virtuali e nelle riunioni collegiali in remoto, dei comprensibili inviti dei dirigenti a non programmare le ferie estive nell’ultima settimana di agosto. Sono anni che molte scuole italiane prevedono attività negli ultimi giorni dell’anno scolastico, alla vigilia del 1 settembre, con insegnanti e consigli di classe impegnati in incombenze di vario tipo, come gli esami per la verifica del recupero dei debiti. Ma nella maggior parte degli istituti l’inizio delle attività è stata sempre collocata finora a partire dalla prima settimana dell’anno scolastico nuovo, a settembre appunto. Ma l’anno scolastico prossimo venturo – e con esso la coda dell’anno scolastico in corso – non sarà un anno facilissimo, questo ormai lo sanno tutti, dagli insegnanti, al personale Ata, dai dirigenti alle famiglie.

Lo smembramento delle classi imposto dalla necessità di garantire il distanziamento sociale, la formazioni dei nuovi gruppi classe, l’assegnazione delle classi agli insegnanti, il reperimento dei supplenti, la gestione degli orari, quella del potenziamento, e tanto altro impegneranno il mondo della scuola in una corsa contro il tempo che è già iniziata e che entrerà nel vivo proprio a settembre. Intanto c’è da capire come riuscire mettere insieme, nella stessa scuola e in presenza, fin dal 1 settembre prossimo e fino all’avvio dell’anno scolastico, le attività del Pai con quelle del Pia, rispettivamente: Piano di Apprendimento individualizzato. Il Piano di integrazione degli apprendimenti è il documento che i Consigli di Classe/docenti contitolari della classe predispongono, in cui sono individuate e progettate le attività didattiche eventualmente non svolte rispetto alle progettazioni di inizio anno ed i correlati obiettivi di apprendimento (ex art. 6 comma 2 dell’O.M. prot. 11 del 16/05/2020).

Il Piano di apprendimento individualizzato è predisposto dai docenti contitolari della classe o dal consiglio di classe per gli alunni ammessi alla classe successiva, tranne che nel passaggio alla prima classe della scuola secondaria di primo grado ovvero alla prima classe della scuola secondaria di secondo grado, in presenza di valutazioni inferiori a sei decimi. Basterebbe questo. E su questo fronte c’è da giurare che si apriranno delle polemiche per possibili profili di conflitto di competenza tra l’amministrazione centrale, che ha emanato le recenti normative, e le varie autonomie e gli enti locali deputati ad esempio alla gestione dei tempi delle città, i trasporti pubblici in primis. Sono in grado, in questo momento, le aziende, di programmare i servizi di trasporto per le prime due settimane di settembre?

Ma c’è di più. Emergono infatti aspetti che incidono sulle ferie estive dei docenti a causa degli esami di Stato dei privatisti. Nella recente ordinanza ministeriale è indicato che gli studenti esterni dovranno sostenere gli esami preliminari in presenza, a partire dal 10 luglio 2020. Superati questi poi, potranno svolgere la maturità in una sessione straordinaria. Entro i primi di settembre così possono iscriversi all’università. Recita la bozza dell’Ordinanza che l’ammissione dei candidati esterni è subordinata al superamento in presenza degli esami preliminari, in sintonia con quanto dispone l’art.1 comma 7 del D.L. n. 22/2020 dove si stabilisce quanto segue: “I candidati esterni svolgono in presenza gli esami preliminari di cui all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 62 del 2017 al termine dell’emergenza epidemiologica e sostengono l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo nel corso della sessione straordinaria di cui all’articolo 17, comma 11, del citato decreto legislativo […]”. Sulla base di quanto stabilito nell’ordinanza, per i candidati esterni gli esami saranno svolti in presenza a partire dal 10 luglio 2020.

Nonostante molti alunni interessati a queste prove insistano giustamente con le scuole per conoscere la data dell’esame, c’è ancora molta incertezza. E sullo sfondo, come detto, s’impone la questione ferie per gli insegnanti di tutti gli istituti interessati, moltissimi dei quali saranno coinvolti nelle relative commissioni d’esame, ma che non sanno per il momento se saranno impegnati a metà luglio o dal 24 agosto. Come se non bastasse ci sono anche gli esami di idoneità, da svolgere peraltro in presenza – regolati dagli art. 192-193 del decreto legislativo 297/94 – e sono prove che possono sostenere gli studenti privatisti che intendono passare a una classe per la quale non possiedono titolo di ammissione.

Se l’esito delle prove è positivo, lo studente ha la possibilità di frequentare la classe più avanzata per la quale ha fatto richiesta. In genere questi esami, che coinvolgono molti docenti della scuola, si svolgevano durante la prima settimana di settembre. La novità è che quest’anno potrebbero doversi svolgere in agosto. L’incertezza, pur comprensibile, vista l’emergenza in atto, sta creando molto disagio tra i docenti e le loro famiglie per una denunciata difficoltà nella programmazione delle ferie, specie per tutti coloro che usciti dalla fase della Didattica a distanza dovranno cimentarsi a breve con la difficile fase degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, da svolgere fino agli inizi di luglio prossimo, in presenza, tra polemiche e ingombranti mascherine.