NON C’È SICUREZZA SENZA RISORSE

LA SCUOLA IN PIAZZA
NON C’È SICUREZZA SENZA RISORSE

Vogliamo riaprire le scuole alla didattica in presenza, alla vita sociale e affettiva di bambin* e ragazz* che in questi mesi sono stati abbandonat* a se stess*, tutelando la salute di tutta la comunità scolastica.Un piano straordinario per la scuola è urgente, necessario e giusto.
Come è possibile che lo Stato destini decine di miliardi alle imprese private e riservi alla scuola  solamente 1 miliardo e mezzo per due anni?Gli stanziamenti sono del tutto insufficienti e laddove sarebbe necessario investire in spazi adeguati, incremento massiccio dell’organico e misure di prevenzione ci si preoccupa di “device” e connettività.Per questo le misure presentate in questi giorni non offrono alcuna certezza sui modi della riapertura a settembre.E’ verosimile immaginare che, senza gli interventi urgenti appena menzionati, al primo allarme bambin*, adolescenti e insegnanti saranno di nuovo rispediti a casa.In questi ultimi giorni inoltre:è scomparso ogni riferimento al reperimento di risorse straordinarie;vengono proposte riduzioni del tempo scuola;si lascia via libera al fai-da-te delle singole istituzioni e all’arbitrarietà dei singoli dirigenti di decidere turnazioni/alternanze e utilizzo di didattica a distanza (già dalla scuola media! E nonostante il disastro didattico e relazionale che abbiamo vissuto in questi mesi).Di fronte a un probabile naufragio si spinge sul “si salvi chi può”, si rinuncia così all’idea di un diritto garantito a tutti allo stesso modo.E ancora:si propone l’esternalizzazione della scuola mediante ricorso a cooperative o volontariato;non si capisce come si vogliano superare le classi-pollaio;è stata bloccata la stabilizzazione dei/delle docenti precari/ie che da anni lavorano nelle scuole, con il risultato di avere in previsione oltre 200.000 precari in servizio a settembre.Tutto ciò è pericoloso non solo per la ripresa a settembre, ma anche (e soprattutto) per il futuro della scuola.Questi disordinati brandelli di un’ipotetica soluzione prefigurano in realtà una pericolosa destrutturazione della scuola pubblica che non ha precedenti.Pochissimi, tra i fondi ingenti che si stanno stanziando per uscire dall’emergenza creata dal Covid 19, sono destinati all’istruzione e all’educazione.Di fronte a questo scenario ribadiamo: Priorità alla scuola!L’istruzione e la sicurezza sono diritti. 
Genitori, student*, insegnanti, personale ATA, educatrici ed educatori:Di nuovo insieme, di nuovo in piazza.
Appuntamento sabato 6 giugno, alle 16 in Piazzale Jacchia, presso i Giardini Margherita.

Firme (in aggiornamento)
CESP Bologna
Cinnica
Cobas Scuola Bologna
Coordinamento precari/ie della scuola di Bologna e Modena
Rete Bessa
SGB – Sindacato Generale di Base