Supplenze, per Azzolina nel 2019 furono solo 109 mila. Ma il dato è di settembre: a dicembre 187 mila

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da La Tecnica della Scuola

Ha destato qualche perplessità la parte della dichiarazione della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina rilasciata al Sole 24 Ore, riguardante il numero di supplenze in arrivo il prossimo mese di settembre: “non sono 200mila”, ha assicurato Azzolina.

Azzolina: l’anno scorso 109.195 supplenti annuali

La titolare del ministero dell’Istruzione ha chiamato “a supporto i numeri ufficiali sui supplenti. Al 30 settembre 2019 risultavano sottoscritti 109.195 contratti a tempo determinato (27.563 fino al 31 agosto e 81.632 fino al 30 giugno), di cui oltre 44mila sul sostegno. E quest’anno, secondo Azzolina, ci assesteremo su numeri analoghi se non più bassi”.

La ministra ha quindi aggiunto che ci sarà uno strumento per fronteggiare il boom delle supplenze: “la call veloce, che ci permetterà di distribuire a livello nazionale le immissioni in ruolo rimaste vacanti”. 

Inoltre, per gli incarichi a tempo determinato, Azzolina ha detto che se ne aggiunge un altro“le graduatorie che erano di istituto e cartacee diventano provinciali e digitali. Un’innovazione che riguarda un milione di persone. A gestirle non saranno più i presidi ma gli uffici scolastici regionali. Ogni precario potrà concorrere non solo sulle 10 o 20 scuole indicate (un limite che resterà invece in vita per le supplenze brevi) ma su tutte quelle della provincia”.

“Qualcuno diffonde dati parziali…”

Immediata è giunta la replica degli addetti ai lavori. Sul profilo facebook di Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola, è apparso un messaggio, con una premessa: “facciamo un riepilogo visto che qualcuno diffonde dati parziali…”.

Nel post della sindacalista vengono riportati i dati, sempre ufficiali, delle supplenze conferite l’anno passato con scadenza 30 giugno o 31 agosto 2020. E corrispondono a quasi il doppio rispetto a quelle indicate dalla ministra dell’Istruzione: sono infatti ben 187.865.

Di questi, circa 91 mila contratti hanno riguardato delle cattedre su sostegno e 97 mila su posto comune: delle supplenze su disciplina, 18 mila sono state della scuola dell’Infanzia, all’incirca 50 mila tra scuola primaria e secondaria di primo grado; infine, sono stati stipulati 70 mila contratti per i docenti precari delle scuole superiori.

La discrepanza

Come mai questa discrepanza così alta rispetto ai numeri dichiarati dalla ministra dell’Istruzione? Il motivo è presto detto: la responsabile del ministero dell’Istruzione si è fermata ai contratti sottoscritti fino a settembre. Solo che nei mesi successivi, considerando anche le Mad e il sostegno in deroga, il numero si è quasi raddoppiato. Un “particolare” non di poco conto.

Situazione preoccupante

Per il 2020, inoltre, la situazione è preoccupante: nel computo delle cattedre che a settembre risulteranno scoperte vanno infatti aggiunte quelle rimaste libere a seguito della seconda ondata di “Quota 100”, i nuovi posti che non andranno a ruolo per mancanza di aspiranti (perchè le graduatorie sono esaurite) e quelle derivanti dalle probabili integrazioni di organico per fronteggiare gli sdoppiamenti delle classi dovuti alla prevenzione del contagio del Covid-19.

E sulla situazione critica pesa non poco anche lo slittamento del concorso straordinario della secondaria, che produrrà vincitori probabilmente non prima del 2021, quindi molto dopo l’inizio dell’anno scolastico 2020/21.