Riapertura scuole: quali le modalità? 4 giugno convocazione Conte-sindacati

da Orizzontescuola

di Ilenia Culurgioni

Riapertura scuola a settembre: tutti in aula? Classi sdoppiate? Organico docenti e ATA potenziato? Sindacati organizzano lo sciopero. Il Premier Conte li convoca il 4 giugno.

Un avvio di anno scolastico 2020/21 avvolto da dubbi e incertezze. Non si conoscono al momento le modalità esatte con cui alunni, docenti e tutto il personale scolastico torneranno a scuola a settembre. La ministra Azzolina in un’intervista a Repubblica ha rassicurato spiegando che “si sta facendo tutto il possibile per riportare tutti, bambini e ragazzi, a scuola in presenza”, senza didattica a distanza per i più grandi.

Dibattuto inoltre il tema mascherine. Il documento del Comitato tecnico scientifico indica l’obbligo del loro utilizzo per tutti sopra i sei anni di età, Azzolina ha ribadito l’importanza dell’uso dei dispositivi di protezione anche per i più piccoli, pensando eventualmente a delle visiere, di modo che si possano vedere le espressioni dei bambini.

Sindacati e Ministero

Si acuisce lo scontro tra Sindacati e Ministero. Segno ne è stato ieri la non partecipazione delle Organizzazioni sindacali Flc Cgil, Uil, Snals, Cisl e Gilda alla riunione informativa del Ministero sull’ordinanza ministeriale, di prossima emanazione, riguardante le nomine d’ufficio dei docenti non impegnati nello svolgimento degli Esami. I sindacati interrompono le relazioni con il Ministero e confermano lo sciopero dell’8 giugno. Sulla possibile revoca dello stesso è intervenuto Turi, segretario generale della Uil, che ha spiegato: “E’ pur vero che la Commissione di garanzia sul diritto di sciopero ha chiesto di revocarlo, ma la Commissione non ha potere di annullarlo direttamente. La sua funzione e di natura conciliativa e solo noi possiamo revocarlo”. “Stiamo spiegando le nostre ragioni che ci consigliano – ha proseguito Turi – di mantenere lo sciopero per l’8 per consentire l’esercizio di un diritto costituzionale che non lede, nella contingenza attuale, nessuno dei diritti di studenti e famiglie“.

Il Ministero ha chiarito ieri, attraverso una nota, che “Sarà cura di questo Ufficio comunicare tempestivamente le eventuali variazioni riguardanti lo sciopero in oggetto adottate dalle Organizzazioni Sindacali anche a seguito delle possibili indicazioni della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali”.

Al centro delle motivazioni dello sciopero dei sindacati l’avvio del nuovo anno scolastico in sicurezza. “La ripresa delle lezioni a settembre non può contare su organici stabili per l’assurda resistenza del Ministro e del Governo ad accogliere la nostra richiesta di un concorso straordinario per titoli che avrebbe garantito stabilità ai precari e continuità didattica agli alunni“, ha sottolineato Serafini, segretario generale dello Snals.

Incontro Conte- sindacati

Il Ministero dell’istruzione ha convocato i sindacati, in videoconferenza, per giovedì 4 giugno alle 17,30. La convocazione è stata inviata a Cisl, Flc Cgil,  Uil, Snals, Gilda, Anief, Anp, Dirigentiscuola-Di.S.Conf. L’incontro, presieduto dal Premier Conte, verterà sull’esame delle problematiche organizzative e gestionali concernenti l’avvio dell’anno scolastico 2020-2021.

Anief, che ha proclamato lo stato di agitazione del personale, chiede al governo un impegno di 10 miliardi. “Chiederemo un impegno da parte del governo chiaro – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Si deve ripartire anche dalla scuola oltre che dalla sanità. Ci servono degli investimenti chiari dopo 10 anni di tagli per far ripartire  tutto il Paese attraverso una scommessa che è il settore dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Si deve utilizzare questo momento come un’opportunità per rivedere tutti gli organici, il rapporto alunni-docenti. Ata e anche per una sicurezza idonea che ha chiesto il Comitato scientifico”. “Siamo d’accordo con la ministra Azzolina – continua Pacifico – quando dice ‘basta con la teledidattica’, ma per poterlo realizzare bisogna intervenire innanzitutto sulle classi, valutando quindi i metri quadri delle aule. Se poi c’è bisogno di igienizzare, e non sanificare, è necessario avere più collaboratori scolastici. Per questo ci sarà bisogno di maggiore attenzione da parte del personale dirigente, ragion per cui anche il rapporto attuale di 8000 di scuole autonome rispetto alle 12mila di 10 anni fa è sbagliato. In tutto questo non può sfuggire la responsabilità del personale scolastico per ciò che riguarda la sicurezza: serve una norma interpretativa che tuteli il personale. L’articolo 51 del codice penale su questo è chiaro“.