Dl scuola, via libera alla fiducia alla Camera: il voto finale entro domenica

da Corriere della sera

Valentina Santarpia

L’Aula della Camera ha approvato la fiducia sul decreto Scuola. I voti favorevoli sono stati 305, i contrari 221 e gli astenuti 2. L’ok finale al provvedimento è atteso tra domani e sabato. Restano da votare i 193 ordini del giorno, di cui 157 delle opposizioni, che minacciano ostruzionismo, in particolare Fdi. Il decreto infatti decade domenica e deve dunque essere convertito in legge entro sabato. Dalle 20 alle 24 è prevista una seduta notturna per illustrare gli ordini del giorno, mentre dalle 9 di domattina verranno votati gli ordini del giorno, a cui devono seguire poi le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento, che potrebbe slittare a sabato. Attorno alle 20 dovrebbe tenersi comunque una Conferenza dei capigruppo. Il testo, riguardante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, era stato approvato dal Senato il 28 maggio scorso con 148 voti favorevoli e 87 contrari. È stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Inca’, a porre la questione di fiducia dopo gli scontri pesanti interni alla maggioranza su alcune questioni cruciali contenute nel provvedimento, come quella dei concorsi. Secondo il piano del ministero dell’Istruzione, quest’anno sarebbero dovuti partire tre concorsi per gli insegnanti: in particolare uno, quello destinato ai precari, ha sollevato polemiche. Inizialmente era prevista una prova semplificata, da tenersi in estate, destinata a chi aveva già tre anni di servizio, per accelerare la messa in ruolo. Ma l’emergenza Covid e le diverse posizioni politiche – con le opposizioni e parte della maggioranza schierati contro – hanno spinto il premier Giuseppe Conte a cercare una mediazione tra M5S e Pd-Leu, che erano arrivati allo scontro: alla fine anche questa prova sarà una prova più impegnativa, con risposte aperte, e verrà rinviata al post-emergenza. Sempre al premier Conte la ministra Lucia Azzolina è ricorsa pure per un’altra mediazione su un tema caldo: quello delle regole per il rientro, che sta tenendo banco anche coi sindacati. Oggi a Palazzo Chigi il vertice tra Comuni, sindacati e virologi.

Orfini: «Un errore»

Tornando ai concorsi, secondo molti pezzi della maggioranza, tra cui il Pd, la soluzione trovata non era la più adatta per venire incontro alle esigenze dei precari, che bisognava assumere anche ricorrendo eventualmente ad una sola selezione per titoli e anzianità di servizio. Matteo Orfini ha spiegato così il suo voto contrario: «La mia posizione era quella di tutto il Pd. Poi, senza alcuna discussione in nessun organismo quella posizione è cambiata e abbiamo ceduto a una forzatura del movimento 5 stelle. Peccato che quel cedimento lo paghino sulla loro pelle migliaia di precari. E per me questo è inaccettabile come è inaccettabile che decisioni del genere vengano assunte senza alcun confronto». Secondo Orfini, «in una fase così delicata della vita del nostro paese avremmo potuto e dovuto unire il mondo della scuola e le istituzioni intorno a una grande opera di ripensamento della funzione e del ruolo di un settore così strategico. Invece lo abbiamo incomprensibilmente deluso. Un errore che farò di tutto per correggere. Perché il Pd, il mio partito, non può rinunciare a queste battaglie. E sono convinto di non essere il solo a pensarlo».

Il concorso

Il concorso per la stabilizzazione di 32 mila docenti precari senza quiz con crocette ma con quesiti a risposta aperta è uno dei punti chiave del provvedimento. I docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più una prova a crocette, ma una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando di concorso, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile, sarà modificato tenendo conto delle novità introdotte in Senato. Le prove si svolgeranno appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno. Ai vincitori di concorso immessi in ruolo nel 2021/2022 che rientrano nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/2021 sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del contratto, anche ai fini dell’anzianità, dal 1 settembre 2020.

Gli esami

Ma si affronta anche il tema degli esami di Stato e valutazione finale degli alunni. Il decreto contiene infatti la cornice normativa per lo svolgimento degli esami di Stato finali del I e II ciclo di quest’anno e per la valutazione finale delle studentesse e degli studenti. A seguito dell’emergenza coronavirus sono state infatti previste misure specifiche e semplificate per quest’anno scolastico. In particolare, l’esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per il II ciclo è prevista la sola prova orale in presenza. Le scuole stanno già operando sulla base delle ordinanze emanate dal ministero. Un altro punto importante è il ritorno dei giudizi descrittivi, alla scuola primaria, al posto dei voti in decimi. La novità sarà reintrodotta dal prossimo anno scolastico. Una successiva Ordinanza del ministero dell’Istruzione darà alle scuole tutte le indicazioni operative. Inoltre vengono dati poteri commissariali ai sindaci per velocizzare i lavori di edilizia scolastica.

Supplenti, le graduatorie diventano provinciali e digitali

Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate, ma anche provincializzate e digitalizzate. Si attuerà, perciò, quanto previsto dal decreto scuola di dicembre, ma con una importante semplificazione per garantire l’attuazione delle nuove regole in tempo per il nuovo anno scolastico: il ministero potrà emanare un’apposita Ordinanza, anziché muoversi per via regolamentare. La provincializzazione consentirà di sgravare le segreterie delle istituzioni scolastiche: saranno gli uffici territoriali del ministero a seguire il processo e assegnare le supplenze. La presentazione delle domande sarà, poi, informatizzata per tagliare i tempi e rendere il processo più efficiente anche a vantaggio degli insegnanti e degli studenti. Con il nuovo modello le supplenze saranno assegnate più rapidamente.

Al via il Tavolo sui percorsi abilitanti

È prevista l’istituzione di un apposito Tavolo di confronto per avviare «con periodicità percorsi abilitanti» e fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti consentendo così anche ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento «caratterizzato da una formazione adeguata». Il Tavolo sarà presieduto dal ministro.