Imminenti le linee guida per la riapertura delle scuole in sicurezza

da Tuttoscuola

Annunciato più volte come imminente, potrebbe finalmente essere presentato nei prossimi giorni il documento con cui la ministra dell’istruzione Azzolina, sentita la task force di esperti coordinata dal prof. Bianchi (hanno lavorato anche nel week end), renderà pubbliche le linee guida per organizzare in sicurezza il rientro a scuola per il prossimo settembre, sul quale pesa anche il nodo delle elezioni regionali.

Come si è ipotizzato per il campionato di calcio, potrebbe forse esserci una soluzione A, da mettere in atto in caso di sostanziale superamento del rischio epidemiologico oppure, in alternativa, una soluzione B che, nel caso di recrudescenza dei contagi, ridefinisca sostanzialmente i parametri dell’attuale organizzazione scolastica (previsione quindi di sdoppiamenti, turni, nuovi spazi, riduzione d’orario ecc.).

Nel frattempo sono in partenza i tavoli regionali interistituzionali (vi siederanno rappresentanti degli enti locali, degli USR e della Protezione Civile). In settimana è atteso anche il protocollo sulla sicurezza da sottoscrivere con le parti sociali, sulla scia di quanto fatto per l’esame di maturità.

Le dichiarazioni della ministra subito dopo la conclusione del tavolo di concertazione di giovedì scorso hanno fatto emergere un atteggiamento sostanzialmente ottimista (soluzione A?) che l’ha indotta a ritenere possibile il mantenimento unitario di ciascuna classe senza sdoppiamenti o turni, avvalendosi il più possibile delle aule esistenti, opportunamente attrezzate con divisori tra i banchi, il tutto accompagnato da misure sanitarie di protezione individuale di alunni e personale scolastico.

L’eventuale soluzione B – ammesso che sia stata già preventivata e approfondita – potrebbe essere resa nota quando le linee guida elaborate dalla task force saranno rese note.

Poiché ci si riferisce ad un sistema complesso come in nessun altro servizio pubblico, la riorganizzazione scolastica si avvarrà necessariamente di una molteplicità di modelli risolutivi che, ad esempio, potrebbero comportare l’individuazione di massima di taluni parametri, rimettendo al livello regionale il compito di raccogliere e monitorarne la praticabilità per ciascuna scuola attraverso il coinvolgimento diretto e la risposta di ciascuna istituzione scolastica.

Sarebbe una costruzione dal basso dei nuovi bisogni organizzativi che darebbe modo concretamente di misurare e quantificare il fabbisogno effettivo in termini di risorse umane e strumentali per una ripresa credibile.