Ciak in classe: “Vi racconto l’identità

da LASTAMPA.it

Ciak in classe: “Vi racconto l’identità di un altro diverso da me”

«To.do dire, fare… guardare il cinema» al Bodoni diventa un diario fotografico

chiara priante
torino

Ciak in classe. Torino conferma il suo ruolo di capitale del cinema, già tra i banchi di scuola. In queste settimane, mentre la città è in fibrillazione per il Tff, oltre cento studenti sono impegnati in un progetto, unico a livello italiano, firmato Sottodiciotto. È il secondo anno che il festival dedicato ai ragazzi, al via il 9 dicembre, promuove 3 workshop in istituti superiori con professionisti del cinema, grazie al progetto «TO.Do: dire, fare… guardare il cinema», finanziato dalla Presidenza del Consiglio-Dipartimento Gioventù.

 

«L’iniziativa si sta rivelando d’indubbio valore, offre agli allievi l’opportunità di sperimentare sul campo competenze e attitudini e di confrontarsi con professionisti» spiega la neo-direttrice del festival, Lia Furxhi. Si parte dall’istituto Bodoni-Paravia dove da più d’un mese si lavora a un singolare progetto di fotografia. Quaranta studenti delle quarte, sotto la guida di Simone Martinetto, hanno analizzato il tema di Sottodiciotto 2012, l’identità, attraverso il workshop fotografico «Chi sei tu? – Diari per gli occhi». «Ogni partecipante da un mese sta seguendo la vita quotidiana d’una persona di sesso opposto: un genitore, il fidanzato, un’amica, un conoscente» spiega Mario Galleana, docente di fotografia al Bodoni. Un marcare a uomo che produrrà foto-racconti esposti al Massimo durante il festival: «Immagini reali che vanno oltre le foto perfette di cui oggi siamo saturi e che favoriscono la conoscenza più profonda dell’altro».

 

Ma non solo il Bodoni è coinvolto. Luca Pastore e Alessandro Cocito della casa di produzione Legavideo stanno realizzando con 45 ragazzi – IV A e IV B del Dipartimento audiovisivi dello Steiner – un corto che sarà presentato nella serata inaugurale. Coordinati dagli insegnanti Vittoria Castagneto, Vito Martinelli, Paolo Maria Pedullà, Armando Rubino e Luca Toselli, i ragazzi pensano all’elaborazione del soggetto, alla regia, al montaggio, s’occupano di aspetti produttivi e organizzativi.

 

La terza iniziativa coinvolge la III L del Gioberti in un workshop di scrittura giornalistica e critica cinematografica con Emiliano Morreale. Il laboratorio si concretizzerà, durante il festival, in un blog con recensioni e interviste dei ragazzi. L’obiettivo è far conoscere meglio il mondo del cinema, direttamente dalle voci dei protagonisti, ma dare anche concrete opportunità di lavoro. «Alcuni studenti dello Steiner che l’anno scorso hanno seguito il workshop con Daniele Gaglianone e Ladis Zanini, sono stati chiamati sul set del nuovo film della Rossofuoco, la casa di produzione di Davide Ferrario» dice, con orgoglio, Lia Furxhi.