Dal testo a piacere a educazione civica: ecco l’orale in 5 parti

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno

La maturità 2020 solo orale in realtà inizierà da uno scritto. Dietro questa apparente contraddizione in termini si cela lo schema scelto dalla ministra Lucia Azzolina e dai suoi tecnici per recuperare all’interno del colloquio di un’ora, a cui verrà sottoposto ogni maturando, alcuni elementi di valutazione che sarebbero emersi dalle prime due prove scritte che si sarebbero svolte senza pandemia: lo scritto di italiano e la prova di indirizzo mista sulle materie individuate a gennaio: greco/latino al liceo classico e matematica/fisica allo scientifico. L’ordinanza ministeriale più volte ricordata nelle pagine precedenti affida infatti a un elaborato dell’alunno su uno spunto concordato con il professore della materia di indirizzo ( su un argomento a piacere o quasi) il compito di avviare la discussione d’eame.

Rinviando alle pagine seguenti per i possibili suggerimenti su come svilupparlo – a seconda che ci si trovi in un liceo, in un istituto tecnico o in un professionale – qui ci limitiamo a ricordare gli altri 4 step del colloquio. E cioè: il commento a un testo d’italiano studiato durante l’anno e citato dal consiglio di classe nel documento del 30 maggio (che gli altri anni arrivava entro il 15, ndr), l’analisi del materiale predisposto dalla commissione e comunicato allo studente la mattina del colloquio (con annessi collegamenti tra le varie materie), la presentazione di un elaborato che riassuma l’esperienza di alternanza scuola-lavoro e infine un accenno ai rudimenti di cittadinanza/Costituzione. Dove dovrebbe trovare spazio un approfondimento sul Covid-19.