Per i «100 e lode» premi in denaro (sempre più light) e sconti sulle tasse

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

Prendere 100 e lode, anche quest’anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria, che ha comportato un deciso restyling all’esame di maturità, non è un’impresa semplice in quanto conta molto il lavoro dello studente per tutto il triennio del ciclo di studi. E anche, seppur con un “peso” diverso, pure il periodo di lezioni svolto on line, a causa dello stop forzato alla didattica in presenza scattato dallo scorso 5 marzo.

I candidati al voto più alto in assoluto sono gli studenti eccellenti, quelli che hanno sempre raggiunto il massimo e sono stati sempre preparati.

Ma procediamo con ordine, e vediamo, passo passo, come si arriva ora alla lode.

Intanto, va detto che anche l’esame di Stato 2020 continua a vedere i voti finali complessivi espressi in centesimi, che è il risultato della somma dei punti attribuiti al colloquio, per un massimo di quaranta punti, e dei punti acquisiti per il credito scolastico da ciascun candidato, per un massimo di sessanta punti. Si è “maturi” con 60/100. I commissari, fermo restando il punteggio massimo di 100/100, possono, motivatamente, integrare il punteggio fino a un massimo di cinque punti per i candidati con un credito scolastico di almeno cinquanta punti e un risultato nella prova di esame pari almeno a trenta punti.

Come si assegna la lode

Ai più bravi, come detto, può essere assegnata anche la lode. Fino allo scorso anno, per arrivarci era richiesto agli alunni di totalizzare il massimo del credito scolastico, 40 punti, con voto unanime del consiglio di classe in sede di scrutinio, e aver raggiunto il 100 al termine degli esami (20 alla prima prova, 20 punti alla seconda prova, 20 punti al colloquio) senza l’aiuto dei 5 punti di bonus.

La maturità 2020 ha visto modificare i punteggi del credito scolastico, e ha cancellato le due prove scritte, mantenendo solo il colloquio orale. E così, anche quest’anno i commissari, per assegnare la lode, devono essere tutti d’accordo (la legge richiede l’unanimità e la motivazione a verbale) e possono attribuirla a coloro che conseguono il punteggio massimo di cento senza fruire dell’integrazione di 5 punti. Le novità, rispetto allo scorso anno, risiedono nei punteggi collegati alle due condizioni richieste. La prima è che gli studenti abbiano conseguito il credito scolastico massimo (60 punti, e non più 40) con voto unanime del consiglio di classe. La seconda è che abbiano conseguito il punteggio massimo previsto alla prova d’esame, ora solo orale di 40 punti.

Al top il Sud,
ma indietro per Invalsi

Lo scorso anno, con l’esame di Stato “intero”, la lode è stata assegnata all’1,5% dei diplomati, con una maggioranza schiacciante da Napoli in giù. In Puglia infatti gli studenti eccellenti sono stati il 3,4%, in Calabria il 2,7%, in Campania e Sicilia, l’1,9% in entrambe le regioni. Insomma, tutti questi quattro territori meridionali hanno superato, quanto a percentuale di ragazzi con la lode, la media nazionale. Come ogni anno, anche lo scorso non sono mancate polemiche e discussioni anche alla luce dei dati delle prove standardizzate Invalsi che, a partire dalla Calabria, ma in genere in molte parti del Sud, hanno visto assegnare agli studenti dei quei territori valutazione più basse. Vedremo quest’anno, in considerazione anche delle modifiche normative apportate, se le valutazioni riusciranno a essere meno distanti.

Non solo bonus “eccellenze”

Fatto sta che prendere 100 e lode oltre alla soddisfazione personale (e familiare) porta con se anche altre conseguenze, economiche e non. Lo studente infatti che ottiene 100 e lode ha diritto ad un premio in denaro. La valorizzazione delle eccellenze è stata introdotta nel 2007 con la legge n. 1/2007. Il premio negli ultimi anni è stato ridotto: nel 2007 l’assegno era di 1000 euro, nel 2010 di 600 euro, nel 2011 di 500, lo scorso anno è sceso a 255 euro. I ragazzi che si distinguono nell’esame di Stato vengono, inoltre, inseriti nell’Albo nazionale delle eccellenze.

Prendere il massimo dei voti può anche dare la possibilità di iscriversi a determinati corsi di laurea a numero chiuso, ma può dar diritto anche ad agevolazioni sulle tasse universitarie e rimborsi per contributi a test d’ingresso.