Maturità, maxi-orale al via: un’ora sola e ragazzi confusi

da Il Messaggero

Tutto in un’ora. E l’esame è fatto. Ma non mancano le insidie, a mettere in crisi i maturandi del 2020 è proprio il non sapere a cosa andranno incontro. Un candidato su 5, infatti, non ha ancora capito come si svolgerà l’esame. Le incognite sono tante, dalla preparazione messa a punto durante la quarantena fino allo svolgimento della prova che, per la prima volta, sarà unica e orale. I candidati all’esame di Stato si giocano tutto nel colloquio o quasi, in realtà con quell’unica prova possono ottenere un massimo di 40 punti, a cui si aggiungono quelli che arrivano dalla carriera scolastica quindi dai crediti accumulati negli ultimi tre anni per un massimo di 60. Il voto finale va da 60/100 a 100 e i più bravi avranno la lode.
LE TAPPEOggi i docenti della commissione, composta da 6 membri interni e da un presidente esterno, si riuniscono per la prima volta e stilano i calendario dei colloqui in base al sorteggio della lettera: si parte mercoledì 17 alle 8:30. L’esame quest’anno sarà caratterizzato dalle misure di sicurezza anti-contagio che, tra mascherine, igienizzanti e distanziamento, permetteranno di svolgere la prova in presenza. Ma sarà ricordato anche per il maxi-orale che rappresenterà per intero l’esame di Stato. Aboliti i due scritti tradizionali, quello di italiano e quello di indirizzo, tutto sarà infatti compreso nel colloquio. Si parte con un elaborato, concordato e già consegnato alla commissione: in sostanza rappresenta la seconda prova scritta perché dovrà toccare argomenti delle materie caratterizzanti dell’indirizzo di studi. Vale a dire greco e latino al liceo classico, matematica e fisica allo scientifico o diritto ed economia negli istituti tecnici. Una volta esposta la tesina, il candidato dovrà discutere di un breve testo di letteratura italiana, studiato durante l’ultimo anno, che gli verrà proposto dai docenti al momento, e poi dovrà analizzare il materiale didattico scelto dalla commissione. In questi primi tre passaggi lo studente sarà accompagnato a rispondere su vari temi legati prima alla materie di indirizzo, poi ad italiano e infine ad una o più materie correlate. La seconda parte del colloquio verterà invece sull’esposizione di una breve relazione legata all’esperienza dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, la ex alternanza scuola lavoro. Va da sé che quest’anno i percorsi per gli studenti nel mondo del lavoro sono stati drasticamente tagliati dalla quarantena, quindi l’elaborato potrà trattare quel che i ragazzi sono riusciti a fare prima del lockdown e comunque negli ultimi tre anni. La conclusione infine sarà sulle competenze e le attività relative a Cittadinanza e Costituzione: su questo punto sarà possibile parlare dell’esperienza della pandemia, di come gli adolescenti hanno vissuto questo periodo e della reazione all’emergenza sanitaria dal loro punto di vista. I commissari interni, che quindi conoscono bene i maturandi, dovranno valutare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline, soprattutto quelle d’indirizzo, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle tra loro in maniera critica e personale. Verrà considerata anche la ricchezza e la padronanza lessicale, soprattutto nel linguaggio tecnico, di settore e anche in lingua straniera, e la capacità di analisi e comprensione della realtà bastata anche su esperienze personali. Tutto questo in un’ora? «Sì, per questo dico – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma e del Lazio – di non sottovalutare questo esame di maturità. Sento spesso parlare di un esame semplice, in formato ridotto. Non è così, anzi potrebbe rivelarsi molto insidioso. Con una sola prova, infatti, il candidato deve dimostrare la sua maturità a 360 gradi: ci sono ragazzi emotivi, che sentono l’ansia dell’esame e rischiano di far prevalere la paura. Anche per questo è stato deciso di formare commissioni interne, con i docenti che conoscono bene i candidati e non si fanno ingannare da un attacco di ansia del ragazzo che hanno di fronte. Non dimentichiamo che questi studenti non conoscono la prova, non è quella a cui sono abituati da anni tra scritti e orale».
In effetti questo esame di Stato prende tutti di sorpresa, docenti compresi, non è stato possibile neanche svolgere le simulazioni che ogni anno il ministero mette a disposizione sul sito istituzionale per far esercitare i maturandi con gli scritti. Secondo un sondaggio di skuola.net, una percentuale del 20% degli intervistati dimostra di non sapere che cosa lo aspetta, uno su dieci pensa ancora di trovare le famose buste per il sorteggio all’orale, ormai abolite dopo la bufera di polemiche che scatenarono lo scorso anno, il 10% non sa che la commissione sarà composta da docenti interni e il 5% addirittura non sa quando inizieranno le prove. Il 16% non ha idea di quanto può prendere al colloquio, in vista del voto finale.
Lorena Loiacono