J. Asher, Tredici

Asher tra i ragazzi d’oggi

di Antonio Stanca

   A Gennaio di quest’anno in Edizione Speciale Mondadori è uscito Tredici, romanzo d’esordio dello scrittore americano Jay Asher. La traduzione è di Lorenzo Borgotallo e Maria Carla Dallavalle. Asher lo scrisse nel 2007, quando aveva trentadue anni e ancora cercava, tramite studi universitari ed altro, un titolo, una qualifica, una professione. Era nato ad Arcadia, California, nel 1975 e diversi mestieri, tra i quali il commesso, il bibliotecario, il libraio, aveva svolto prima di dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Romanzi per ragazzi, libri illustrati e romanzi umoristici avrebbe scritto. Tra i primi rientra Tredici, che ha avuto molti riconoscimenti. Da esso è stata tratta una serie televisiva per conto della Netflix. L’opera è diventata un bestseller internazionale, tanti, molti ragazzi si sono riconosciuti nei suoi personaggi, una testimonianza, un riflesso di quanto può avvenire oggi tra i più giovani ha rappresentato, un richiamo ha voluto essere, un appello, un avviso contro i pericoli che si possono verificare. Bene è riuscito lo scrittore in questi impegni, capace è stato di farli assolvere tutti dalla protagonista, Hannah Baker. E’ una ragazza che, venuta in città con i genitori, frequenta la prima classe di un liceo e si divide tra la casa, la scuola e le prime, appena nate, amicizie. Non ha fratelli, la famiglia si è sistemata in una casa nuova e i genitori hanno avviato un negozio di scarpe. Molto ci tengono all’educazione e alla formazione dell’unica figlia. Succederà, però, che questa, di carattere molto spontaneo, tanto da farla apparire a volte ingenua, si esponga a rischi, diventi vittima di inganni, raggiri combinati dai compagni di scuola e fatti passare per semplici scherzi o incidenti. Si prolungheranno, però, al punto da incidere su di lei, da preoccuparla, da renderla inquieta, carica di tensione, da farle avere paura. La situazione andrà avanti per molto tempo, non si limiterà all’ambiente scolastico ma riguarderà anche la casa di Hannah, la sua vita privata, i suoi rapporti, le sue frequentazioni. Diventerà un problema dal quale non riuscirà a liberarsi nonostante si sforzi di ridurre, di sottovalutare la gravità. In ogni luogo si sentirà priva di difese, perseguitata, suoi avversari saranno non solo ragazzi ma anche ragazze, i risultati a scuola peggioreranno sempre più. Giungerà a non sopportare quanto le sta accadendo, a sentirsi circondata, assalita, invasa, soffocata, penserà di togliersi la vita. Lo farà ma prima dichiarerà, registrerà su sette cassette tutto quanto le è successo in quel primo anno della nuova scuola, tutto ciò che di crudele, di feroce è stato ordito, tramato intorno a lei da compagni e compagne, come siano riusciti a guastare, rovinare la sua reputazione, ad esporla allo scherno, al dileggio anche in ambienti diversi da quello scolastico. Di quelle cassette “tredici” lati soltanto saranno occupati dalle sue dichiarazioni, saranno quelli che lei vorrà far ascoltare ai compagni ai quali le invierà prima di suicidarsi. Vorrà mettere qualcuno a conoscenza della verità, vorrà che almeno dopo la morte si sappia, si capisca il motivo della sua disperazione, del gesto che l’ha conclusa.

   Anche alcuni ragazzi destinatari delle cassette, del loro ascolto, si scopriranno colpevoli nei riguardi di Hannah, altri si ritroveranno tra quelli che, anche se inutilmente, avevano cercato di aiutarla, tutto si saprà: sembrerà di assistere ad una cospirazione, ad una congiura preparata ai danni di una ragazza giunta in un ambiente nuovo e diventata vittima delle manie, dei vizi, delle perversioni di questo mentre fiduciosa era stata, sicura di venire corrisposta da coetanei nei suoi semplici bisogni.

  Ad un dramma era andata incontro, ad una sciagura della quale nessuno dei colpevoli sarebbe stato punito. Alcuni non si sarebbero nemmeno accorti del male fatto se non avessero ascoltato quelle registrazioni, non avrebbero mai saputo che esistono sensibilità tali da portare a gesti estremi.

  Molto originale, unica l’opera dell’Asher: un confronto tra l’uno e i molti la percorre, un senso di perdita, di sconfitta la oscura, il senso della morte la finisce.