Lo studente “Non diteci che siamo la leva del Covid Il nostro è un vero esame”

da la Repubblica

Tullio Filippone

— «Il nostro esame non sarà una passeggiata, sia chiaro: sono stati tre mesi molto difficili».

Non ci sta a passare per il maturando della “leva del Covid” Noè Mazzola, studente del liceo classico Garibaldi di Palermo, che sosterrà il super-colloquio sabato prossimo: «Se il ministero dell’Istruzione avesse annullato la maturità — dice Mazzola, 18 anni — l’avrei presa molto male, perché volevo vivere un momento indimenticabile. Che non è uno sfoggio di conoscenze, ma lo specchio di un percorso importante della nostra vita».

Come ha vissuto questi tre mesi di isolamento?

«Qualcuno può pensare che gli studenti fossero contenti, invece no. Tra le pareti di casa ti distrai e perdi il ritmo di tutto: la scuola al mattino, lo studio, lo sport e il tempo libero nel pomeriggio. E poi ti ritrovi, dopo tre mesi in cui poteva succedere di tutto, davanti a una commissione di professori con la mascherina sul volto. Per fortuna, a scuola in questi mesi siamo riusciti a realizzare il nostro giornalino di istituto online, dove molti di noi hanno raccontato la loro quarantena».

E se invece vi avessero detto che gli esami erano annullati?

«Sarei rimasto deluso. Ho sempre immaginato questo momento come una prova di vita, con la giusta ansia, l’approdo finale del tuo percorso, con gli amici alle spalle. O al tuo fianco, per le prove scritte, come in una comunità.

Invece ho chiuso questi 5 anni lontano dalla scuola dove conoscevo tutti, studenti e professori. È il mio grande rammarico».

Sarete i “maturi del Covid”.

«Toccherà a noi dimostrare il contrario. E cioè che questo esame, soprattutto dal punto di vista psicologico, non sarà affatto una passeggiata. Spiace anche per il calcolo del punteggio, che non permetterà a molti di noi di ambire al massimo dei voti. Io ho scelto di preparare un elaborato che si chiama “Al di là dei limiti della conoscenza”, partendo da “Amore e Psiche” di Apuleio e da “La storia vera” di Luciano: la sua curiositas di andare oltre i limiti delle colonne d’Ercole è la chiave del progresso e del futuro».