A settembre più docenti ed ATA, il Ministro ha chiesto un miliardo. Su mascherine si valuterà

da Orizzontescuola

di redazione

L’ultima notizia su lavoro svolto quest’oggi relativamente alle linee guida per il rientro a settembre è stata data pochi minuti fa da Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni. Sul rinvio a domani dell’approvazione, conferma quanto da noi anticipato: si sta ancora lavorando sul testo.

“Siamo ad un passo dalla condivisione delle linee guida per la riapertura delle scuole, – ha detto – un testo che già oggi grazie al contributo propositivo delle Regioni e alla collaborazione istituzionale con il ministero risulta nettamente migliorato rispetto alle prime bozze”.

Sul rinvio di 24 ore prontamente riportato dalla nostra redazione, Bonaccini conferma che ha lo scopo di consentire “un approfondimento dell’ultimo testo”

“Già oggi però – ha spiegato Bonaccini all’ ANSA- abbiamo posto tre questioni politiche pregiudiziali. Prima di tutto la necessità ulteriori risorse, rispetto a quelle a cui si fa riferimento nel documento. Al riguardo, infatti, al di là dei fondi per l’edilizia scolastica, comunque insufficienti, occorrono risorse aggiuntive finalizzate alla riapertura delle scuole. Bisogna prevedere ulteriori risorse di organico docente e Ata. Serve uno stanziamento per garantire il recupero dei tagli operati sui posti comuni dei docenti sull’organico 20-21, nonché un aumento temporaneo dei contingenti. Infine – ha concluso Bonaccini – abbiamo lanciato un allarme sulla questione trasporti che va affrontata con urgenza, anche in un tavolo separato, guardando sia al lato economico che a quello organizzativo”.

Ministro ha chiesto un miliardo per rafforzamento organico e spazi aggiuntivi in vista settembre

Un miliardo in più per la scuola, da destinare alla creazione di spazi aggiuntivi e al potenziamento dell’organico in vista della ripresa a settembre. E’ questa, secondo quanto riporta l’ANSA, la richiesta avanzata dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso del Cdm di
questo pomeriggio. Richiesta che, spiegano le stesse fonti, sarebbe stata sostenuta dalla maggioranza dei ministri presenti

Cruscotto informativo sui metri quadri insufficienti

Tra le novità introdotte nella nuova bozza, come riporta l’ADNKRONOS, un “cruscotto informativo che sarà reso disponibile alla consultazione” in grado anche di segnalare, rispetto all’edilizia scolastica, le criticità ossia “i casi in cui gli spazi delle aule didattiche espresse in metri quadrati non siano sufficienti ad accogliere tutti gli studenti iscritti”.

Cabina di regia

Una cabina di regia Covid-19 con regioni ed enti locali per consentire un “coordinamento nazionale delle azioni su tutto il territorio” e un “monitoraggio” per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, ove strettamente necessario” ulteriori “incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali”.

Misure protettive

Nel documento, per quanto riguarda le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa “esclusivo rinvio al documento tecnico del Cts del 28 maggio 2020 e e ai successivi aggiornamenti”. Per quanto riguarda il distanziamento fisico si ricorda l’indicazione del Cts secondo cui “il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione … “.

Mascherine

Resta comunque la possibilità da parte del Cts “di valutare a ridosso della ripresa scolastica la necessità dell’obbligo di mascherina per gli studenti (soprattutto della scuola primaria), per tutta la durata della permanenza a scuola e nei diversi ordini e gradi, una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico sopra menzionato sulla base dell’andamento dell’epidemia anche in riferimento ai diversi contesti territoriali”. Nella nuova bozza resta, come previsto nel precedente documento, la possibilità di prevedere turni differenziati e lezioni anche di sabato.

Didattica

Anche in questa nuova versione proposta a Regioni ed enti locali, resta “ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio”. Ad esempio, “una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento”, l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso, “una frequenza scolastica in turni differenziati” e “per le scuole secondarie di II grado oltre alla didattica in presenza, “in via complementare, didattica digitale integrata” dove le condizioni la rendano opzione preferibile o le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano. Contemplata, ancora, la possibilità di estendere “il tempo scuola settimanale alla giornata del sabato” ove non già previsto.