CONCORSO STRAORDINARIO

CONCORSO STRAORDINARIO, GILDA: PER I PRECARI STRADA IN DISCESA

Non più 8 quesiti con 10 punti l’uno, ma 6 di cui 5 su programmi e metodologie, ai quali potrà essere assegnato un massimo di 15 punti ciascuno, e il sesto per accertare la conoscenza della lingua inglese che varrà al massimo 5 punti, lasciando dunque inalterato il totale di 80 punti. Si chiude con un risultato a favore dei precari la partita del concorso straordinario sul quale ieri la Gilda degli Insegnanti, insieme con gli altri sindacati, aveva ingaggiato una trattativa molto serrata per ottenere dal ministero dell’Istruzione un allentamento delle maglie sulla prova di inglese. 

“Grazie al nostro intervento, – afferma Maria Di Patre, vice coordinatrice nazionale della Gilda degli Insegnanti – per gli aspiranti docenti di ruolo il concorso straordinario non si prospetta più come un’impresa ai limiti dell’impossibile perché con le modifiche apportate dall’Amministrazione i candidati potranno puntare soprattutto sulle competenze nelle proprie discipline e superare brillantemente il concorso pur non ottenendo un punteggio elevato nel quesito di lingua inglese. Si tratta di un risultato importante – sottolinea Di Patre – che riequilibra i pesi di una prova che, senza la trattativa con i sindacati, avrebbe penalizzato fortemente i candidati non laureati in inglese”.

Un’altra vittoria incassata dal fronte sindacale riguarda le griglie di valutazione, la cui pubblicazione era originariamente prevista in contemporanea con lo svolgimento del concorso e che adesso, invece, avverrà una settimana prima. “Conoscere con 7 giorni di anticipo quali saranno i criteri in base ai quali saranno giudicati, – osserva la vice coordinatrice nazionale – aiuterà i candidati a orientarsi meglio nella preparazione”.

“A questo punto – conclude Di Patre – ci auguriamo che il ministero rispetti l’impegno assunto con le organizzazioni sindacali e renda nota il prima possibile la data del concorso”.


CONCORSO STRAORDINARIO, GILDA: AI PRECARI SI CHIEDE LA LUNA

Dalla data ancora ignota al poco tempo a disposizione dei candidati per completare la prova, passando per la pretesa assurda che tutti posseggano il livello B2 di conoscenza della lingua inglese. Sono numerose le criticità riguardanti il concorso straordinario, rilevate dalla Gilda degli Insegnanti nel corso dell’incontro di questa mattina con il Mi e che stanno mettendo a subbuglio i precari con oltre 36 mesi di servizio.

“In origine, il carattere straordinario di questo concorso – afferma Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice nazionale, presente alla riunione con l’Amministrazione – era dato da una prova semplificata che riconoscesse l’esperienza già maturata in cattedra per tre anni come supplenti. Adesso di straordinario non esiste più nulla e la prova che i precari dovranno affrontare sarà resa molto difficile dagli appena 150 minuti concessi per rispondere a 8 quesiti a risposta aperta che, per loro natura, richiedono un tempo ben maggiore di riflessione ed elaborazione. A complicare il raggiungimento della sospirata stabilizzazione, inoltre, il quesito mirato ad accertare il livello di conoscenza B2 di inglese, cioè quello dei laureati nella materia, richiesto a prescindere dalla lingua straniera studiata dai candidati. In pratica a questi colleghi, già provati da anni di precariato, – incalza Di Patre – si chiede la luna”.

“Senza considerare, poi, che ad oggi non è stata ancora fissata la data del concorso e che, quindi, sarà molto difficile, per non dire utopistico, iniziare il prossimo anno scolastico con i vincitori immessi in ruolo. E intanto, in attesa che le procedure concorsuali vengano completate, a settembre assisteremo al solito balletto di supplenti che nuoce a docenti e studenti”.

Di Patre pone, infine, l’attenzione sull’atavico problema delle commissioni che la Gilda degli Insegnanti denuncia da sempre: “I criteri con cui saranno formate non cambiano: zero esoneri dall’attività didattica e compensi irrisori. Un mix deleterio – conclude la vice coordinatrice nazionale – che provocherà ritardi nella nomina delle commissioni e le dequalificherà”.