Le Regioni: “Più docenti e chiarezza sulle responsabilità”

da la Repubblica

di Michele Bocci

Nessuna previsione di un rinforzo degli organici, eccessiva responsabilità in capo ai dirigenti scolastici, mancata chiarezza sugli accordi con il volontariato e zero parole sui più piccoli. Le linee guida sulla riapertura delle scuole a settembre della ministra Azzolina hanno troppe criticità e vanno riviste. Lo sostengono gli assessori all’istruzione delle regioni, che ieri mattina si sono riuniti per elencare i tanti problemi del documento. In serata poi hanno incontrato la stessa ministra, oltre ai suoi colleghi Boccia, Affari regionali, e Speranza, Sanità. Nella notte è andato avanti il lavoro con i tecnici dell’Istruzione per cambiare i punti più critici del documento, che si spera di portare oggi modificato alla Stato-Regioni. Non si escludono però slittamenti dei tempi.

La prima contestazione degli assessori riguarda gli organici. Nelle linee guida non sono previste chiaramente risorse da investire sul personale. Visto che si ipotizza ad esempio di far svolgere più attività contemporaneamente alle singole classi, sarà necessario aumentare il numero dei docenti. In generale se si lavora su più turni, con controlli e scaglionamenti degli ingressi, è necessario che gli addetti della scuola siano di più. Poi ci sono i dirigenti scolastici, sui quali il documento della ministra concentra troppe responsabilità. Ad esempio sembra in capo a loro la chiusura dei cosiddetti patti educativi di comunità, nei quali si fanno accordi con il volontariato perché metta a disposizione strutture e anche personale. Ma il tema è troppo delicato per essere lasciato in mano ai presidi. In generale non si capisce come verranno dati ruoli negli organici all’associazionismo senza violare le leggi sul lavoro. Inoltre si chiede che vengano date indicazioni per i bambini da 0 a 3 anni, ignorati nel testo, Non è stata poi apprezzata l’ipotesi di usare anche la didattica a distanza alle superiori. Per gli assessori la “dad” va prevista solo in caso di nuovi lockdown. Riguardo alle mascherine, si avanza di nuovo la richiesta di non farle usare agli alunni quando sono al banco. Su questo il Cts rivaluterà la situazione più avanti, ad agosto. E i tecnici stanno anche discutendo della proposta, arrivata dal Miur, di fare i test sierologici ai docenti e pure a un campione degli alunni.