Piano scuola: pubblicate le linee guida. Le reazioni di politica e sindacati

da Tuttoscuola

“A settembre si torna a scuola in presenza e in sicurezza” ha detto la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presentando le Linee guida per la ripresa insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il testo ha avuto il via libera, nel pomeriggio dello scorso 26 giugno, anche da parte delle Regioni e degli Enti locali, è immediatamente operativo e verrà diramato alle istituzioni scolastiche. Ascani: “È una buona notizia”. Moderatamente soddisfatti i sindacati, contenti delle risorse aggiunte ma dell’idea che c’è ancora tanto lavoro da fare, mentre ancora poco convinta l’opposizione. Aprea: “Non basta aver promesso 1 miliardo in più”.

“Nelle ultime settimane ho incontrato una per una tutte le Regioni – ha dichiarato la viceministra, Anna Ascani dalla sua pagina Facebook -, i rappresentanti regionali di ANCI, UPI e gli Uffici Scolastici Regionali e, grazie a uno straordinario lavoro di squadra, abbiamo costruito un “cruscotto” che raccoglie la misura in metri quadrati delle aule delle nostre scuole (i Comuni stanno continuando ad aggiornare ora dopo ora questi dati). Attraverso questo strumento – che consente di inserire il distanziamento e il numero degli iscritti come parametri – riusciamo a verificare con immediatezza quali e quante sono le situazioni che presentano criticità dal punto di vista degli spazi disponibili. Il confronto tra gli Enti proprietari degli edifici e i dirigenti scolastici consente poi di intervenire laddove servano modifiche agli arredi (es. passare dal banco doppio al banco singolo) o alle strutture (es. sostituire una finestra che si apre verso l’interno con una a scorrimento per risparmiare spazio) o di individuare, in caso di necessità, altri spazi per lo svolgimento della didattica. Abbiamo inserito nel “cruscotto” un primo elenco di edifici scolastici dismessi, ma utilizzabili. Le scuole hanno già nelle loro casse 331 milioni per organizzare la ripresa”.

“Per quanto riguarda il personale – ha aggiunto Ascani – , il Decreto Rilancio ha già previsto per il Ministero dell’Istruzione 1 miliardo a cavallo tra il 2020 e il 2021 utilizzabile anche per le esigenze legate all’organico. Gli Uffici Scolastici Regionali, raccordandosi coi dirigenti scolastici e con gli Enti Locali, segnaleranno all’Amministrazione Centrale le criticità più rilevanti e si interverrà per risolverle, anche coinvolgendo le Organizzazioni Sindacali in un tavolo nazionale che si occuperà, tra gli altri aspetti, di disporre insieme alla Protezione Civile il protocollo sulla sicurezza, da calare poi a livello territoriale come avvenuto per gli Esami di Stato”.

“Riguardo il dibattito che si è aperto sull’autonomia – ha concluso la viceministra – credo che le preoccupazioni dei Dirigenti Scolastici siano comprensibili, così come è più che corretta la loro richiesta di avere strumenti commisurati alle responsabilità che vengono loro affidate. Strumenti che non mancheranno.
Nessuno sarà lasciato solo. Vale per i dirigenti, per i docenti e per tutto il personale scolastico, per gli Enti Locali, per le Regioni”.

“Finalmente e con gravissimo ritardo la Ministra Azzolina e il Governo sembrano aver cominciato a comprendere quel che stiamo predicando da mesi – ha detto invece FLC CGIL – : la scuola, per ripartire, ha bisogno di investimenti, di risorse nuove per garantire spazi, organico, tempo scuola e scongiurare il ricorso alla didattica a distanza. Alla necessità di investimenti d’altronde, hanno sempre fatto riferimento in questi mesi segnati dall’emergenza sanitaria, le regioni, i comuni, il Comitato tecnico scientifico e la stessa task force ministeriale. L’ulteriore miliardo di euro che il Governo ha intenzione di stanziare è dunque un passo avanti. Dobbiamo avere tuttavia il senso delle proporzioni: è un passo nella giusta direzione ma non basta”.

“Bene ha fatto il Governo a dare ascolto alle preoccupazioni e alle proteste del mondo della scuola – ha dichiarato anche Pino Turi, Uil Scuola. Quello assunto  è un impegno annunciato, che andrà trasformato in atti concreti. Settembre è già oggi. I tempi sono strettissimi e non si può aspettare il Recovery Fund che  può servire per un progetto complessivo. Oggi vanno usati subito i fondi del Mes che sono pronti. Vanno utilizzati immediatamente anche per l’adeguamento del personale docente e Ata. La decisione di oggi sembra andare nella direzione che abbiamo sollecitato, in ogni forma, nei mesi scorsi. Serve unità. Il punto fondamentale è ricostruire un clima di condivisione nella scuola, serve il coinvolgimento del personale. Su questo fronte, ci aspettiamo un approccio diverso anche da parte della Ministra”.

“Il Documento presentato in sede di Conferenza Unificata rappresenta una cornice generale che dove essere tuttavia integrata e precisata mediante un Protocollo con le parti sociali – ha commentato invece Maddalena Gissi, Cisl Scuola – . Il Protocollo deve fornire indicazioni operative ed applicative delle misure previste nel Documento, nel quadro normativo e contrattuale vigente. In tutta evidenza, rimangono infatti ancora insoluti molti aspetti tecnici e gestionali, soprattutto rispetto all’interpretazione delle misure di distanziamento, dei finanziamenti necessari e dei ruoli e delle competenze dei diversi livelli decisionali”.

Del tutto diverso il parere di Valentina Aprea,  deputata e responsabile nazionale del Dipartimento Istruzione di Forza Italia: “Conte e Azzolina non convincono sulla scuola. Non basta aver promesso 1 miliardo per garantire la riapertura delle scuole il 14 settembre e neppure la condivisione delle linee guida in conferenza Stato-regioni. Troviamo molto singolare ad esempio che la Ministra Azzolina dichiari candidamente di sapere che il 15% degli studenti non potrà entrare in classe per rispettare il distanziamento, solo dopo aver incassato il parere delle Regioni, seppur condizionato. Non sembra essere questo il canone di una leale collaborazione tra istituzioni visto che le regioni si sono confrontate con il governo per tre giorni di seguito.  A questo punto, dopo le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal premier Conte e dalla ministra, chiediamo che il miliardo annunciato sia reso disponibile con la conversione del decreto Rilancio e che vengano semplificate le procedure per trovare gli ambienti educativi necessari. Diversamente L’anno scolastico non potrà ripartire a settembre per tutti. Il colpevole ritardo nella stesura di questo Piano rischia di diventare anche doloso dopo le ultime dichiarazioni del Ministro Azzolina. Sarebbe stato più onesto e più giusto rappresentare le difficoltà che ancora sussistono soprattutto alle famiglie e agli studenti”.

“Il 15% di studenti fuori dall’istituto per rispettare il distanziamento, di cui parla Azzolina, fa il paio con il 15% di docenti in più che, secondo la task force, servirebbero per gestire la situazione: 125.000 insegnanti, di cui vedremo – se va bene – poco più di un terzo; ovviamente assunti a tempo determinato, nonostante già così l’Italia si appresti a sfondare il tetto dei 220.000 supplenti”, aggiunge il senatore Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile del dipartimento Scuola della Lega.