Rientro a scuola a settembre, la via inglese. No alla dittatura del metro, studenti divisi in bolle

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da Corriere della sera

Gianna Fregonara

E se invece la soluzione per riaprire le scuole fosse un’altra? Non quella di ridisegnare la pianta di 300 mila classi o giù di lì, affidando a enti locali, regioni e presidi un lavoro titanico dall’esito incerto. C’è una via più pragmatica, come quella che hanno imboccato proprio in queste settimane Francia e Inghilterra. Due i principi che segnano il punto di partenza: gli spazi delle scuole per settembre sono quelli che sono, a meno che qualcuno trovi qualche metro quadrato in più recuperando spazi inutilizzati, e la priorità va data all’insegnamento delle materie essenziali, cioè matematica e francese/inglese, per fare in modo che anche alla fine di un anno molto particolare come sarà il prossimo almeno sui fondamentali nessuno sia lasciato indietro. Per il resto si farà come si può. Entrambi i paesi hanno abbandonato l’idea del metro di distanza come unità di misura sanitaria obbligatoria per la scuola di settembre, anche se resta consigliata. In Francia il messaggio è stato: meglio il distanziamento, chi non ci riesce dovrà organizzarsi con mascherine o altre protezioni. In Inghilterra il no alle mascherine in classe è categorico perché «rendono problematica la didattica», vanno usate invece dagli studenti che arrivano in bus o treno durante il tragitto.

Le bolle

Le linee guida inglesi che saranno presentate al Parlamento giovedì 2 luglio e che sono state anticipate dall’HuffpostUk puntano su un approccio al problema totalmente diverso da quello italiano. Gli alunni devono essere divise in «bolle», «bubbles» scrivono gli esperti del ministero dell’Educazione di Londra, gruppi chiusi che non si incontrano mai e che contengono più classi e tutti i professori che vi insegnano: le «bolle» devono essere isolate durante la permanenza a scuola. E in caso di contagio, l’intera bolla sarà messa sotto osservazione o in isolamento, permettendo alle altre di continuare la propria attività. Un esempio: per le elementari che hanno una o due insegnanti, le bolle possono comprendere anche una sola classe o al massimo due di 30 alunni. Alle medie e superiori dove i professori ruotano, la bolla deve comprendere un numero di classi – fino a otto nelle scuole più grandi, si legge nel documento – nelle quali si alternano gli stessi prof: dunque al massimo 240 studenti, se la scuola riesce a organizzare bolle più piccole meglio.